ARTICOLO DI CECILIA GENTILE.
Metrò a Tor Vergata? No, solo il tram. Comitati e municipi schierati contro i nuovi progetti del Comune. Per il quadrante che va da Roma sud est a Roma sud ovest la conferenza dei servizi di una settimana fa ha rivoluzionato l'originaria indicazione del piano regolatore di portare la linea A da Anagnina fino alla Romanina
Monta la protesta contro i prolungamenti della metropolitana decisi dal Campidoglio senza consultare i cittadini e le amministrazioni locali. Dopo il Pd e il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli, che hanno denunciato la variazione del tracciato e il rischio di speculazioni urbanistiche, adesso è la volta dei comitati di quartiere. Forti di 5 mila firme raccolte in soli 10 giorni contro il progetto di project financing che affida ai privati la costruzione della metro B1 da viale Jonio alla Bufalotta, oggi pomeriggio concorderanno un piano di battaglia in un'assemblea cittadina, a cui parteciperà uno schieramento trasversale, dal Pd al presidente del municipio Pdl Bonelli.
Da Roma sud est a Roma sud ovest. Per questo quadrante urbano, la conferenza dei servizi di una settimana fa ha rivoluzionato l'originaria indicazione del piano regolatore di portare la linea A da Anagnina fino alla Romanina: non più il prolungamento della metro, ma una linea di tram che arriverà fino al campus universitario di Tor Vergata realizzata grazie ad interventi privati. "Un modo surrettizio di giustificare nuove colate di cemento - denuncia il presidente del X municipio Sandro Medici - per rendere appetibile la costruzione del tram si consentirà ai privati di edificare in deroga al piano regolatore. E sarà facilissimo dare il via libera alla nuova cementificazione, perché una recente delibera di giunta permette l'incremento delle cubature fino al doppio delle previsioni urbanistiche in tutte le centralità, come è appunto quella di Tor Vergata".
"Una follia - insorge il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati - pensare di collegare con una tranvia una trasformazione urbanistica pari a 508.592 metri quadrati, pari a 1.627.497 metri cubi e più di 13 mila nuovi utenti, considerato che la centralità è a prevalente funzione universitaria, è come pensare di svuotare una piscina con un cucchiaio bucato. Tra l'altro la centralità di Tor Vergata è tutta pubblica ed invocare l'intervento dei privati vuol dire espellere la dimensione pubblica dalla trasformazione urbanistica e privatizzare ulteriormente il Prg". "Ormai il sindaco Gianni Alemanno ha estromesso i municipi e i cittadini da qualsiasi processo partecipativo - riprende Medici - Pensare di sostituire una linea metropolitana con un tram è semplicemente assurdo, perché una vettura lunga 38 metri come l'attuale otto è insufficiente a soddisfare il bacino d'utenza del territorio".
Da Roma sud est a Roma sud ovest. Per questo quadrante urbano, la conferenza dei servizi di una settimana fa ha rivoluzionato l'originaria indicazione del piano regolatore di portare la linea A da Anagnina fino alla Romanina: non più il prolungamento della metro, ma una linea di tram che arriverà fino al campus universitario di Tor Vergata realizzata grazie ad interventi privati. "Un modo surrettizio di giustificare nuove colate di cemento - denuncia il presidente del X municipio Sandro Medici - per rendere appetibile la costruzione del tram si consentirà ai privati di edificare in deroga al piano regolatore. E sarà facilissimo dare il via libera alla nuova cementificazione, perché una recente delibera di giunta permette l'incremento delle cubature fino al doppio delle previsioni urbanistiche in tutte le centralità, come è appunto quella di Tor Vergata".
"Una follia - insorge il presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati - pensare di collegare con una tranvia una trasformazione urbanistica pari a 508.592 metri quadrati, pari a 1.627.497 metri cubi e più di 13 mila nuovi utenti, considerato che la centralità è a prevalente funzione universitaria, è come pensare di svuotare una piscina con un cucchiaio bucato. Tra l'altro la centralità di Tor Vergata è tutta pubblica ed invocare l'intervento dei privati vuol dire espellere la dimensione pubblica dalla trasformazione urbanistica e privatizzare ulteriormente il Prg". "Ormai il sindaco Gianni Alemanno ha estromesso i municipi e i cittadini da qualsiasi processo partecipativo - riprende Medici - Pensare di sostituire una linea metropolitana con un tram è semplicemente assurdo, perché una vettura lunga 38 metri come l'attuale otto è insufficiente a soddisfare il bacino d'utenza del territorio".
COMPRENDETE L'ARIA CHE TIRA SU QUESTI "PROLUNGAMENTI IN PROJECT FINANCING" DA QUANTO STA SUCCEDENDO PER LA TRATTA METRO B2, OSSIA LA PROSECUZIONE DA REBIBBIA A CASAL MONASTERO, CHE ERA STATA AFFIDATA AD UN RAGGRUPPAMENTO COMPRENDENTE VIANINI-GRUPPO CALTAGIRONE, CHE AVEVA FATTO L'OFFERTA PIU' CONVENIENTE, TUTTAVIA "DIMENTICANDOSI" UNA STAZIONE !!!!
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