FONTE: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_marzo_4/roma-prima-classifica-case-vuote-190152372146.shtml
RAPPORTO «AMBIENTE ITALIA 2011»
Roma capitale delle case vuote:
245 mila abitazioni non utilizzate
Nello studio di Legambiente anche un altro primato negativo, quello degli sfratti eseguiti: 8.729 in 1 anno
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Un'anziana sul tetto di un ex albergo a Roma, occupato da Action (Omniroma) |
ROMA - C'è Roma in testa alla classifica 2009 delle città con il maggior numero di case vuote, con oltre 245 mila abitazioni. Seguono Cosenza (165.398), Palermo (149.894), Torino (144.398) e Catania (109.573). Sempre alla Capitale spetta nello stesso anno il primato per il maggior numero di sfratti eseguiti, 8.729, più di Firenze (2.895), Napoli (2.722), Milano (2.574) e Torino (2.296). È quanto emerge da «Ambiente Italia 2011», il rapporto annuale di Legambiente sul consumo di suolo in Italia elaborato dall'istituto di ricerche Ambiente Italia. Il rapporto è stato presentato venerdì mattina dal presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, insieme al presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
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Una manifestazione della Unione inquilini (Fotogramma) |
IN CIMA ALLE CLASSIFICHE - Il caso di Roma resta emblematico nonostante le difficoltà registrate nei territori di Milano e di Napoli, dove ancora 200 mila famiglie non riescono a pagare il mutuo o la rata dell'affitto sebbene nel 2007 le superfici impermeabili coprissero il 62% del suolo comunale e attualmente siano quasi un milione le case che risultano vuote perchè troppo care. La Capitale resta quindi in cima alle classifiche perchè il suo territorio ha visto una fortissima crescita edilizia e anche perchè il comune di Roma è il più grande in Italia in termini di superficie e di popolazione. IL PIU' GRANDE COMUNE AGRICOLO D'EUROPA - Secondo uno studio inedito sulle trasformazioni dei suoli a usi urbani nei comuni di Roma e Fiumicino, inserito nel rapporto «Ambiente Italia 2011», tra il 1993 e il 2008 questi suoli sono aumentati del 12% a Roma (con 4.800 ettari trasformati, pari a quasi tre volte il tessuto «storico» della città compreso entro le Mura Aureliane) e del 10% a Fiumicino (con 400 ettari). Una superficie pari complessivamente all'estensione dell'intero comune di Bolzano. Nello stesso arco di tempo, a Roma la popolazione è aumentata di oltre 30mila unità con una media di 150 metri quadrati di suoli trasformati per ogni nuovo abitante.
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Panorama di Roma dall' alto (Imagoeconomica) |
DAI CONTADINI AL CEMENTO - La trasformazione ha interessato in particolare suoli agricoli (a questo proposito Legambiente ricorda come Roma sia il più grande comune agricolo d'Europa) ma anche importanti porzioni di aree naturali. Sono così scomparsi 4.384 ettari di aree agricole, il 13% del totale, e 416 di bosco e vegetazione riparia. Infine, il rapporto sottolinea come, secondo i piani regolatori vigenti sia a Roma che a Fiumicino, sia prevedibile un ulteriore consumo di 9.700 ettari, prevalentemente agricoli. Ancora Cogliati Dezza: «Più di quanto sia stato trasformato tra il 1993 e il 2008. In Italia, insomma, non si punta sul recupero dell'esistente ma sulla trasformazione di nuove aree, non si investe nella mobilità sostenibile e le città sono sempre più congestionate e inquinate. È chiaro come negli ultimi 20 anni non si sia costruito per rispondere alle domande di abitazioni ma alla speculazione immobiliare e finanziaria». (Fonte Agi)
04 marzo 2011(ultima modifica: 05 marzo 2011)
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