venerdì 27 maggio 2011

L'INTERVISTA A FABIO RAMPELLI: "Il sindaco ha tradito i patti, così insulta gli elettori del Pdl" Rampelli: incomprensibili le sue scelte ai ballottaggi. "Si crede un unto del Signore che sta sopra le regole. Non condivido molte scelte del Comune"

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Fabio Rampelli
"Il sindaco ha tradito i patti  così insulta gli elettori del Pdl"Onorevole Rampelli, cosa sta succedendo nel Pdl? Siamo alla guerra di tutti contro tutti, specialmente lei contro Alemanno...
"Non sta accadendo niente di diverso da ciò che è sempre accaduto. Si chiama dialettica interna".

Non si direbbe a giudicare dai toni: i consiglieri che fanno riferimento a lei contestano ogni scelta del sindaco, a Terracina e Sora vi siete spaccati...
"In tutte le città dove si votava ho fatto la campagna elettorale per i candidati sindaci del Pdl, come era scontato fosse: molti volti nuovi, che sono stati apprezzati dagli elettori. Qualcun altro non l'ha fatto".

Si riferisce forse alla Polverini?
"La Polverini ha lanciato delle sue liste, come hanno fatto altri governatori. Quello che non torna è che non sono liste alleate del Pdl, ma alternative al centrodestra, e che questi candidati sono molto "navigati", tutt'altro che nuovi... Ricordo che solo un anno fa il Pdl ha chiuso la sua campagna a piazza San Giovanni per lanciarle la volata. E Berlusconi si è molto speso per lei, con noi tutti".

Eppure anche Alemanno, a Terracina, ha fatto la stessa scelta, decidendo di appoggiare il candidato di "Città nuove" anziché quello del Pdl, tra parentesi un esponente della sua corrente.
"Il suo comportamento a Terracina è incomprensibile. Per questo ho lanciato un appello: basta col fuoco amico, non si possono fare i ballottaggi con il sindaco di Roma che insulta gli elettori del Pdl. Non c'è alcun unto dal signore che possa stare al di sopra delle regole".

Quale regola avrebbe violato, scusi?
"Alemanno ha sostenuto ufficialmente un amico candidato nella lista opposta a quella del Pdl, minando così la sua affidabilità. È come se io sostenessi nel 2013 una lista che si contrappone a lui perché dentro c'è un mio amico. Le regole e i patti non sa cosa siano. Li ha sempre evocati nei comizi, salvo disattenderli nella realtà".

Si rende conto che sta affibbiando la patente di inaffidabilità al sindaco di Roma? Eppure, quando fu eletto in Campidoglio, e pure durante i primi due anni di mandato, la gestione del centrodestra si poggiava su tre gambe: Alemanno-Rampelli-Augello. Cos'è successo?
"Nel 2006 ho sostenuto - da solo - la necessità di candidare Alemanno, per costruire il suo radicamento a Roma e puntare alla vittoria. Come poi si è verificato. Era una chance per la città. Allora eravamo in pochi su questa prospettiva. Dopo, le zampe del tavolo sono aumentate".

Ma con il rimpasto una zampa, la sua, è saltata...
"Ne è saltata più d'una, per la verità. Alemanno ha fatto un rimpasto che non ha condiviso nessuno nel centrodestra, anche se io sono l'unico ad averlo esternato. Ritengo la squadra attuale meno valida della precedente".

È solo per ripicca che, dopo la defenestrazione di Laura Marsilio dall'assessorato alla Scuola, avete iniziato la guerriglia, oppure c'è qualcos'altro che non condivide dell'attuale amministrazione?
"Lo dico volentieri a lei perché non riesco a dirlo in nessun luogo nel mio partito:
  • io sono per l'Acea pubblica;
  • sono contro i grattacieli;
  • penso che i rifiuti debbano essere lavorati come a San Francisco;
  • nella gestione della cultura ci deve essere discontinuità;
  • finché non si possono rimpatriare gli immigrati comunitari è inutile sgomberare i campi nomadi;
  • la sostituzione edilizia deve decollare;
  • le politiche scolastiche non devono fare passi indietro;
  • il mondo delle categorie deve essere libero dalla politica".

Praticamente non siete d'accordo su nulla. Allora è vero che, come qualcuno sussurra, visti gli scarsi successi di Alemanno, tra l'altro in caduta libera nei sondaggi, nel 2013 vorreste candidare al suo posto il ministro Giorgia Meloni?
"A Roma il sindaco uscente è Alemanno e a lui tocca difendere il "titolo". Solo a lui. Presentandosi agli elettori - come peraltro ha già detto di voler fare - con il bilancio dei risultati ottenuti. Se è stato positivo, saranno i romani a giudicarlo".
PDL, ALEMANNO: «DOPO BALLOTTAGGI NEL LAZIO NECESSARIO CHIARIMENTO» (OMNIROMA) Roma, 25 MAG - «Dopo i ballottaggi, soprattutto a Sora e Terracina, sarà necessario un chiarimento all'interno del Pdl nel Lazio. Va sottolineata una cosa, il presidente provinciale del partito di Latina (Claudio Fazzone, ndr), dopo aver scelto unilateralmente, assieme al ministro Meloni, il candidato Pdl, non ha accolto le indicazioni del coordinamento nazionale e regionale per inserire alcune persone in lista». Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno, a margine di un incontro con i lavoratori della Romana Diesel, rispondendo a chi gli chiedeva un commento all'intervista rilasciata questa mattina da Fabio Rampelli, che critica la scelta del sindaco di non appoggiare il candidato Pdl nel ballottaggio a Terracina. «Questa violazione è stata alla base del mio atteggiamento - ha aggiunto - se non si rispetta la disciplina di partito poi non si può chiederla. Una volta che saranno ripristinate le regole per tutti sarò il primo a rispettarle». Alemanno ha poi voluto ribadire: «a mio giudizio Sciscione (candidato della lista Città Nuove, ndr) è un candidato migliore di Procaccini del Pdl, con tutto il rispetto per quest'ultimo»
COMUNALI, RAMPELLI (PDL): ALEMANNO DOVREBBE ESSERE SUPER PARTES (OMNIROMA) Roma, 25 MAG - «Vedo che Alemanno riesce a trovare il tempo per insistere sulla vicenda di Terracina, ben lontano dal recitare il ruolo super partes che la condizione di sindaco della capitale d'Italia dovrebbe suggerirgli. È quanto dichiara in una nota il deputato del Pdl, Fabio Rampelli. »È probabile - aggiunge Rampelli - che qualcuno lo tenga all'oscuro degli accadimenti. Non sembrerebbe sapere che la candidatura di Procaccini è stata chiesta all'unanimità dal direttivo del PdL locale. Il ministro Meloni non c'entra nulla. Non sembrerebbe sapere che il candidato che ha raccomandato per un posto nella lista del PdL aveva aderito prima a La Destra e poi a Futuro e Libertà e quindi non faceva parte del nostro partito. Non sembrerebbe sapere che i dirigenti romani hanno titolo a proporre qualunque cosa ma non hanno diritto d'imporre nulla perché il nostro partito ha e deve conservare l'autonomia territoriale. Al riguardo - conclude Rampelli - i suoi argomenti sono incommentabili perché subordinerebbero il sostegno dei dirigenti nazionali del PdL alle liste locali solo se fossero accolti i loro 'consiglì, secondo una logica che definisco arrogante ma che meriterebbe l'uso di aggettivi ben peggiori«. red 251551 MAG 11

COMUNALI, STORACE: «SCHERZI A PARTE CONTINUA A TERRACINA» (OMNIROMA) Roma, 25 MAG - In una nota su Facebook, Francesco Storace, scrive:«in viaggio verso Terracina , un pò dispiaciuto per non essere andato in Consiglio comunale, ma sentendo il dovere di recarmi a Terracina a dare una mano a Nicola Procaccini , impegnato nel ballottaggio , come candidato sindaco del Pdl sostenuto da La Destra. Poi, mi sono consolato perché ho saputo che in Campidoglio non c'è neppure Alemanno: è anche lui a Terracina, ma a sostenere il candidato opposto al Pdl. Scherzi a parte continua sul litorale laziale». red 251851 MAG 11

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