venerdì 4 marzo 2011

A PROPOSITO DELLA PARENTOPOLI ROMANA, E DELLA SERIE "CHI E' SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA...."PROPONIAMO UN ARTICOLO DI ENRICO PAZZI DAL SITO WWW.ROMA2013.ORG

FONTE: http://www.roma2013.org/
ARTICOLO DI ENRICO PAZZI

"Via libera ai costruttori: ai PD case con lo sconto". Lo titola in prima pagina questa mattina il giornale di centrodestra "Libero" che dedica una pagina all'inchiesta della trasmissione televisiva "L'Ultima Parola", il programma condotto su Rai2 da Gianluigi Paragone e che affronta alcuni dei retroscena della Delibera 218, quella del cambio di destinazione d'uso in zona Bufalotta. Nell'articolo a firma di Francesco Borgonovo si racconta di come il Partito Democratico del IV Municipio con alcuni suoi noti esponenti, il consigliere comunale Mirko Coratti, il consigliere provinciale ed ex assessore del municipio Marco Palumbo ed i due ex capigruppo del PD Federica Rampini ed Alfredo D'Antimi abbiano acquistato appartamenti in edilizia agevolata da imprenditori privati, i fratelli Toti. Case a prezzo convenzionato, destinate alle famiglie del ceto medio, prive dei requisiti necessari per ottenere un alloggio popolare, ma non abbastanza ricche per comprarne una a prezzo di mercato. Ed è proprio lo "sconto" ottenuto per l'acquisto a destare la curiosità del giornale. Secondo il borsino di Tecnocasa, infatti, gli appartamenti in quella zona costano in media 3.800 euro al metro quadro. La società Porta di Roma srl dei Toti, invece, nel 2008 li vende a soli 2.444 euro al metro quadro, praticando uno sconto di 1350 euro al metro quadro. Sconto di cui usufruiscono anche i consiglieri del Partito Democratico in questione. L'articolo, poi, ricorda l'esito della delibera Bufalotta bocciata grazie al voto trasversale del PDL, dei Verdi e di Rifondazione Comunista. Il Partito Democratico, invece, decise di uscire dall'aula dopo non essersi mai schierato apertamente contro il cambio di destinazione d'uso di oltre due milioni di metri cubi. Spiega ancora Libero. Due mesi dopo la votazione che frantuma il centrosinistra, Federica Rampini (ex capogruppo del PD) versa la prima tranche della caparra per gli 83 metri quadrati di via Gian Maria Volontè, venduti a 214 mila euro. Seguono i pagamenti di Marco Palumbo, ex assessore ai Lavori Pubblici oggi consigliere provinciale, che con 206 mila euro acquista un appartamento da 83 metri quadri al piano terra con due giardini e di Mirko Coratti che con meno di 180 mila euro acquista un appartamento simile a quello di Palumbo. Sul citofono compare anche un altro appartamento che fa riferimento ad un familiare del vicepresidente del consiglio comunale. Alfredo D'Antimi, capogruppo PD sino al 2009, oggi iscritto al gruppo misto, con 205 mila euro acquista una casa da 83 metri quadrati con giardino. Tutti perfezionano la compravendita lo stesso giorno, il 29 maggio del 2009 dallo stesso notaio, non essendosi gli acquirenti rivolti ad intermediari, come riportano gli atti consultati dalla redazione del giornale. Tutti abitano nello stesso complesso, alcuni nella stessa palazzina.
Alle domande dei cronisti di Libero rispondono Federica Rampini e Mirko Coratti. La Rampini ostenta sicurezza: "non mi stupisce che persone che fanno politica da anni al IV Municipio riescano ad acquistare una casa in edilizia agevolata come altre 200 famiglie". E ribadisce di non aver mai parlato personalmente con i costruttori. "Non ho comprato 180 metri quadrati ai Parioli" replica Coratti "ho pagato un appartamento di una cinquantina di metri quadri alla Bufalotta" ed aggiunge che lui era contrario alla delibera 218 sulla Bufalotta. Rimane il fatto che i politici che non si sono opposti alla speculazione sul territorio hanno acquistato un appartamento dalla società Porta di Roma con uno sconto di 1350 euro al metro quadro, mentre chi cerca di accedere all'edilizia agevolata di solito aspetta anni ed ha mille difficoltà.
UN ALLOGGIO OCCUPATO DELL'ATER PER IL COORDINATORE DI CIRCOLO DI ATENEO SALESIANO
LiberoSi arricchisce di un ulteriore notizia la vicenda degli alloggi finiti ad amminastratori ed esponenti del Partito Democratico del IV Municipio. Oltre alle abitazioni a Porta di Roma, di cui stiamo trattando in questi giorni, dalle carte pubblicate dai quotidiani e riferite al patrimonio comunale gestito dall'ATER, emerge la storia di un'abitazione in via Isole Curzolane assegnata al coordinatore del circolo PD dell'Ateneo Salesiano Bugli Yuri. Una casa occupata e su cui Yuri Bugli ha presentato domanda di regolarizzazione nel 2007 in forza alla legge regionale n. 27 del dicembre 2006. La domanda presentata dall'occupante Bugli, coordinatore dell'ex circolo PD Ateneo Salesiano e che è stato anche vicecoordinatore municipale, ha passato il vaglio della commissione tecnica del Comune di Roma che ha espresso parere favorevole all'assegnazione con verbale n. 13 del 31 maggio 2008. Qualche giorno dopo, il 13 giugno il Comune di Roma ha emesso la determina di assegnazione n. 352 per regolarizzare la posizione dell'occupante Bugli, vicino all'area degli Zingarettiani che fanno riferimento al consigliere provinciale Marco Palumbo e al capogruppo Paolo Marchionne. Probabilmente episodi come questi spiegano la difficoltà con la quale il Partito Democratico del IV Municipio affronta il tema delle occupazioni abusive degli spazi pubblici. Timidezza che nella passata consiliatura è costata migliaia di voti proprio a causa dell'occupazione da parte dei centri sociali delle abitazioni residenziali di via Carlo Ludovico Bragaglia, proprio di fronte alle abitazioni in edilizia agevolata di via Gian Maria Volontè comprate con lo sconto dai politici del PD.
L'articolo pubblicato da Libero - 1 marzo 2011 L'inchiesta de «L'Ultima parola» Via libera ai costruttori: ai Pd case scontate Il centrosinistra romano autorizza l'edilizia agevolata in zona Bufalotta. E molti appartamenti vanno ai suoi politici  di FRANCESCO BORGONOVO  Qualcuno nota i nomi sui citofoni e comincia a farsi domande: vuoi vedere che qui ci vivono dei politici? Più precisamente, si tratta di esponenti del Partito democratico di Roma. Abitano nello stesso palazzo, in appartamenti costruiti in edilizia agevolata e dunque venduti a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato di circa 1300 euro al metro quadro. A raccontare questa storia è un'inchiesta realizzata dal giornalista Vittorio Romano dell'Ultima parola, il programma condotto su Rai2 da Gianluigi Paragone, che ci ha mostrato in anteprima i risultati del suo lavoro. Tutto accade nella Capitale, zona Bufalotta. In via Gian Maria Volontà 24 sono stati costruiti appartamenti in edilizia agevolata da imprenditori privati, i fratelli Toti. Case a prezzo convenzionato, destinate alle famiglie del ceto medio: prive dei requisiti necessari per ottenere un alloggio popolare, ma non abbastanza ricche per comprare a prezzi di mercato. Il prezzo secondo Tecnocasa Secondo il borsino di Tecnocasa, infatti, gli appartamenti in quella zona costano in media 3.800 euro al metro quadro. La società Porta di Roma srl dei Toti, invece, nel 2008 ha venduto gli appartamenti nuovi a soli 2.444 euro al metro quadro. E tra quanti li hanno acquistati ci sono Marco Palumbo, Federica Rampini e Alfredo D'Antimi, consiglieri di centrosinistra del IV Municipio di Roma (Palumbo era assessore). Assieme a loro anche Mirko Corani - ora vice presidente del Consiglio comunale capitolino - cresciuto politicamente nella stessa zona. Tutti, dicevamo, vivono nel quartiere, in abitazioni acquistate a prezzo agevolato. Attenzione: questo non significa che siano stati commessi reati. Questa storia si accompagna a un'altra vicenda raccontata nell'inchiesta di Vittorio Romano. Secondo il piano regolatore degli anni Sessanta, Bufalotta doveva essere un'area adibita allo scambio merci. Quando viene eletto sindaco Francesco Rutelli, diventa un quartiere da 2 milioni e rotti di metri cubi di cemento, un terzo residenziale, un terzo commerciale e un terzo adibito a servizi. Nell'ottobre del 2007, sindaco Walter Veltroni, viene fatta passare in Giunta la delibera 218, la quale dà la possibilità ai costruttori di trasformare terzo di metri cubi di servizi in residenziale. In altre parole scompaiono dalla piantina i servizi e si lascia spazio a migliaia di nuovi appartamenti. *** Alleanza Nazionale parla di «enorme regalo ai costruttori», Verdi e Rifondazione, allora alleati del Pd, si dissociano, i cittadini si organizzano in comitati contro la delibera. Il 19 dicembre del 2007 la delibera 218 arriva nel N Municipio. Il centrodestra, i Verdi e Rifondazione la bocciano. L'unico a non schierarsi apertamente è il Partito democratico i cui esponenti al momento della votazione escono dall'Aula. Allo stato attuale, la delibera è ancora in attesa di approvazione definitiva. Due mesi dopo la votazione al N Municipio, racconta ancora l'inchiesta di Romano, Federica Rampini (consigliere municipale del Pd), versa la prima tranche della caparra per gli 83 metri quadrati (come risulta da dati catastali) di via Gian Maria Volonté, venduti a 214 mila euro. Cioè a 2.444 euro al metro quadrato, 1356 in meno del prezzo medio di mercato. E chi li vende? La società Porta di Roma srl dei fratelli Toti". 
 PROSEGUE L'ARTICOLO: "Seguono i pagamenti di Marco Palumbo - oggi consigliere provinciale del Pd - che con 206 mila euro acquista un appartamento da 83 metri quadri al piano terra con due giardini e di Mirko Coratti, che con meno di 180 mila euro acquista un appartamento simile a quello di Palumbo. Alfredo D'antimi, allora consigliere Pd del N Municipio e oggi iscritto al gruppo Misto, con 205 mila euro acquista una casa da 83 metri quadrati con giardino. Palumbo, Coratti e Rampini, spiega Romano nell'inchiesta, perfezionano la compravendita lo stesso giorno - il 29 maggio 2009 - e dallo stesso notaio. Negli atti consultati presso il catasto dal cronista dell'Ultima parola c'è scritto che gli acquirenti non si sono rivolti ad intermediari. Le repliche degli interessati Interpellati dal cronista, i diretti interessati rispondono con sicurezza. «Non mi stupisce che persone che fanno politica da anni al N Municipio riescano ad acquistare una casa in edilizia agevolata come altre 200 famiglie», spiega Federica Rampini, la quale afferma anche di non aver mai parlato con i costruttori. «Non ho comprato 180 metri quadri ai Parioli», replica Mirko Coratti, «ho pagato un appartamentino di una cinquantina di metri quadri alla Bufalotta» e aggiunge che lui, alla delibera 218, era pure contrario. 
 «Non so se sia un reato o meno», ha detto Enrico Pazzi, direttore del sito web Roma2013.org che per primo ha notato i cognomi sui citofoni. «Una cosa è certa, i politici che non si sono opposti alla speculazione sul territorio hanno acquistato un appartamento con lo sconto di 1.300 euro al metro quadro mentre chi cerca di accedere all'edilizia agevolata di solito aspetta anni ed ha mille difficoltà».
IN EFFETTI ENRICO PAZZI HA RAGIONE !
NON SI E' CERTAMENTE TRATTATO DI UN REATO MA CHE I CONSIGLIERI DEL PD CHE IN QUEGLI STESSI MESI STAVANO DANDO UNA MANO A FAR PASSARE LA DELIBERA BUFALOTTA (N. 218/2007), CHE PREVEDEVA LA TRASFORMAZIONE DELLA DESTINAZIONE D'USO DI 1,5 MILIONI DI METRI CUBI A PORTA DI ROMA -IN PARTE ABBONDANTE DELLA LAMARO DEI FRATELLI TOTI, DA SERVIZI-UFFICI A RESIDENZIALE, ACQUISTASSERO POI UN APPARTAMENTO DAGLI STESSI FRATELLI TOTI CI PARE OGGI QUANTO MENO INOPPORTUNO....

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