domenica 1 maggio 2011

PROLUNGAMENTO METRO B1 IN PROJECT FINANCING DA JONIO A BUFALOTTA, COSTRUITO COSI' E CON QUESTI COSTI: LA MANCATA ATTIVAZIONE PREVENTIVA DEL PROCESSO PARTECIPATIVO PREVISTO DAL REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE (DELIBERA C.C. 57/2006) TAGLIA FUORI LA CITTADINANZA DA SCELTE ECONOMICHE E INSTRATTURALI FONDAMENTALI PER IL FUTURO DELLA CITTA'. SE UNIAMO QUANTO STA ACCADENDO A LIVELLO LOCALE CON IL VERGOGNOSO TENTATIVO DI SCIPPO DEI REFERENDUM IN CORSO A LIVELLO NAZIONALE POSSIAMO CHIEDERCI: MA SIAMO ANCORA UNA VERA DEMOCRAZIA ?

PREMETTENDO CHE NON SIAMO CONTRARI ALLA REALIZZAZIONE DI UN PROLUNGAMENTO CON OPPPORTUNA INFRASTRUTTURA  DELLA METRO B1, MA CHE LO SIAMO E FERMAMENTE ALLA SOLUZIONE INDIVIDUATA DAL COMUNE DI ROMA, VI PROPRONIAMO NEL MERITO –CARI AMICI LETTORI- QUALCHE PACATA ED OBIETTIVA CONSIDERAZIONE IN MERITO ALL’INDISPONIBILITA’ AL CONFRONTO ED ALLA PERVICACIA CON CUI SINDACO ALEMANNO, ASSESSORE AURIGEMMA, E ROMA-METROPOLITANE STANNO MANDANDO AVANTI IL PROGETTO DI PROLUNGAMENTO DELLA METRO PESANTE B1 DA JONIO A BUFALOTTA CON VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI:
State leggendo cari amici in queste settimane le vicende di un progetto devastante, che il comune di Roma sta mandando avanti senza aver preventivamente consultato la cittadinanza, secondo queli che sono gli obblighi previsti dal Procedimento Partecipativo previsto dal relativo Regolamento sulla Partecipazione approvato con Delibera del Consiglio Comunale di Roma n, 57/2006.
E non si tratta solo di un obbligo interno del comune di Roma, in quanto quel Regolamento dava applicazione a livello locale agli OBBLIGHI stabiliti per gli stati membri dell’Unione Europea dalla Direttiva del Parlamento e del consiglio europeo n. 42/2001/CE (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee del 21.07.2001, L 197/31), recepita dallo Stato Italiano con D. Lgs. 152/2006  e successive modifiche, prevedendo l’attivazione di apposita alutazione ambientale Strategica (V.A.S.)
Il progetto è quello di realizzare, per completare la tratta Metro B1, un costosissimo ultimo tratto di metro pesante, che prolungherebbe l’opera da Jonio a Bufalotta, ove basterebbe ampiamente una metro leggera, su rotaie o ruote con corsia dedicata.
Ne parleremo prestissimo in apposito video-intervista ad un autorevolissimo tecnico del settore, ma intanto -a parte alcune scelte che appaiono demenziali e devono essere fermamente combattute, fra cui ad esempio la chiusura del Mercato di Valmelaina- proponiamo una sintesi delle problematiche all’esame, facciamoci qualche conto e segnaliamo qualche fondato problema:
PRIMO PROBLEMA:
- NEL 2008 IL COSTO DELL'OPERA COME OGGI LA SI VORREBBE REALIZZARE VENIVA DICHIARATO IN   600 MILIONI DI EURO.
-OGGI SI DICHIARA CHE PER REALIZZARLA NE BASTEREBBERO SOLO 450, DI MILIONI DI EURO.
Ci chiediamo anzitutto come sia stato possibile ridurre i costi di ben 150 milioni di euro in 3 anni, e questa appare una questione ancora tutta da chiarire: della serie, o il costo dell’opera era sovrastimato nel 2008, oppure le risorse previste oggi potrebbero non essere sufficienti !
SECONDO PROBLEMA:
Nel 2008 si dichiarava che dalle cosiddette “Valorizzazioni Immobiliari”, un ondata di nuovi 1,5 milioni di metri cubi di edilizia residenziale prevista al posto di servizi a Porta di Roma (delbera di Giunta Comunale n. 218/2007, ossia Delibera Bufalotta), si sarebbero potuti ricavare 80 milioni di euro !
Oggi i milioni di metri cubi da 1,5 diventerebbeo 2, con effetto urbanistico di sovraccarico devastante nelle aree interessate, ma i ricavi potrebbero crescere –diciamo- da 80 a 100, e non di più !
Ma se l’opera di milioni di euro ne costa 450, come si fa a realizzarla avendo disponibili risorse solo per 100 ?
QUELLO CHE IL COMUNE DI ROMA NON RIVELA:
A questo punto risulta evidente che –per mandare avanti l’opera- alle risorse derivate dall’ulteriore drammatica cementificazione del territorio dovrebbero aggiungersi risorse proprie del comune di Roma, per un importo di almeno 350 milioni di euro ! 
Ma come fa il comune di Roma a metterci 350 milioni di euro se in cassa per le Opere Pubbliche, come segnala proprio OGGI domenica 1 maggio 2011 in un documentato articolo  di Lilli Garrone il Corriere della Sera-edizione Roma, non c'è un euro, ANZI CI SONO EURO ZERO PER LE GRANDI OPERE ?
Leggete qui:
A QUESTO PUNTO SI IMPONGONO DUE CONSIDERAZIONI ED EMERGONO ALCUNE DOMANDE DA FARE A CHI DI DOVERE:
CONSIDERAZIONI:
  • PRIMA CONSIDERAZIONE) Il comune di Roma si trova in condizioni finanziarie molto precarie, tanto che si prepara a drastici aumenti delle tasse e tariffe locali, fra cui la nuova tassa sui rifiuti solidi urbani nota come Tariffa di Igiene Ambientale (T.I.A.), e a drammatici tagli e risparmi su tante voci del bilancio, ad esempio i risparmi devastanti che si vorrebbero fare sulla pelle e sull’alimentazione dei nostri figli nelle mense scolastiche, ove la qualità dei prodotti utilizzati va crollando per la scelta di tagliare i rifornimenti da produttori biologici, e la quantità di quanto viene servito va drasticamente assottigliandosi !
  • SECONDA CONSIDERAZIONE) L’opera che si vuole realizzare per il prolungamento Metro B da Jonio a Bufalott, devastando per di più con ulteriori 2 milioni di metri cubi di edilizia residenziale il Municipio IV, è una metro pesante, opera che in ambito urbano risulta ormai quasi desueta in altre città dell’Occidente avanzato, perché ha costi di gestione elevatissimi ed un impatto fortissimo sul tessuto urbano; una volta realizzata costerà infatti a regime per tutti i Romani un euro a viaggio per persona, che saranno pagati dal viaggiante, più 2 euro a carico del comune di Roma. Si tratta insomma di un’opera che non ripagherà MAI i suoi costi, ed i cui costi di esercizio finiranno scaricati sulle spalle dei nostri figli e nipoti ! Inoltre il Comune di Roma NON HA DISPONIBILI LE RISORSE ECONOMICHE INDISPENSABILI AD INTEGRARE L'APPORTO IN PROJECT FINANCING DEI PRIVATI, CHE -COME ABBIAMO VISTO- NON POTREBBE SUPERARE I 100 MILIONI DI EURO !
DOMANDE:
  • Allora, davanti a questa situazione finanziaria drammatica del comune di Roma E’ GIUSTO andare a buttare centinaia di milioni di euro per un’opera al posto della quale potrebbero essere realizzate strutture trasportistiche di costo molto minore ?
  • E’ giusto, per ralizzare un’opera che presenta già questi costi e questi problemi, andare  a scaricare sul territorio anche i problemi della realizzazione di ulteriori 2 milioni di metri cubi di edilizia residenziale, per urbanizzare i quali il comune di Roma dovrà nel futuro comunque sostenere anche imponenti oneri, in una situazione in cui la popolazione di Roma non cresce più, anzi decresce, ormai da oltre 20 anni, e tantissimi di questi nuovi appartamenti resterannoa lla fine vuoti ed invenduti ?
  • E se il comune di Roma NON HA le risorse finanziarie necessarie ad integrare quelle del project financing,   non è questo progetto solo l'ennesimo trucchetto per consentire ai soliti ben noti "palazzinari" di costruire gli ormai soliti ulteriori 2 milioni di metri cubi di edilizia residenziale ottenendo le relative risorse da parte della banche.  
 RILEGGIAMOCI IN PROPOSITO ALCUNE DELLE INTERESSANTI CONCLUSIONI DI UN RECENTE ARTICOLO DI LUIGI BRIENZA (già pubblicato qui):
L’ultimo passaggio è il più delicato in quanto l’imprenditore tende a costituire un “unicum” con il sistema creditizio: il costruttore per realizzare una opera (edifici, ma anche infrastrutture) chiede un prestito alla banca, offrendo a garanzia il proprio capitale immobiliare (realizzato o in fieri).
Parte così tutta l’operazione: viene aggiudicata la gara e cedute le aree da valorizzare; con il prestito bancario l’appaltatore realizza (o avvia) l’opera e sviluppa il programma edilizio.
Ma se le case non si vendono tutto questo ciclo rischia di andare in malora: nessun problema; l’ “utilizzatore finale” del sistema è l’istituto di credito che rimane proprietario di un patrimonio immobiliare invenduto (eventualmente da cedere sotto costo a qualche Ente).
Ma il capitale investito dalla banca, basato sui risparmi dei correntisti, come si ricostruisce? Nessun problema: le banche non falliscono mai; è lo Stato che consente di ripianare i debiti e le sofferenze, spalmando, da ultimo, il deficit nei tanti capitoli della spesa nazionale, ovvero le tasche dei contribuenti".

    IN CONCLUSIONE
    Perché non si consente e chi non vuole consentire alla cittadinanza del Municipio IV e del comune di Roma di esprimersi su scelte così costose, delicate e coinvolgenti, evitando di dare corso a quelli che sono obblighi di legge ai sensi della Direttiva del Parlamento e del consiglio europeo n. 42/2001/CE, della delibera di C.C. 57/2007, e del D. Lgs. 157/2006 ???
    INSOMMA:

    POSTILLA - MA POI SAREBBE VERAMENTE COSI' CONVENIENTE PER I RISPARMIATORI ACCORRERE A COMPRARSI QUESTI 2 MILIONI DI METRI CUBI DI NUOVA EDILIZIA RESIDENZIALE ?
    FATE ATTENZIONE ALLA VERA E PROPRIA PERVERSITA' DEL PROGETTO SOTTESO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA COSTOSISSIMA OPERA PUBBLICA CON QUESTO TIPO DI FINANZIAMENTO: 
    • "VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI" VUOL DIRE  CHE ANCORA UNA VOLTA PRIVATI CITTADINI DOVREBBERO FIDARSI DI "PALAZZINARI" ORMAI GENERALMENTE IN CATTIVE ACQUE, PER FARSI RIFILARE NUOVI APPARTAMENTI ANCORA DA COSTRUIRE IN UNA SITUAZIONE DEL MERCATO IMMOBILIARE PARTICOLARMENTE  CRITICA IN CUI SONO DECINE DI MIGLIAIA GLI APPARTAMENTI LIBERI ED INVENDUTI !
    • E PERCHE' MAI DOVREBBERO QUESTI RISPARMIATORI FIDARSI ?
    • PERCHE' ALMENO NON SI VANNO A COMPRARE UN APPARTAMENTO GIA' ESISTENTE, INVECE DI ANDARE A SCOMMETTERE SULLA POSSIBILITA' EFFETTIVA CHE I COSTRUTTORI REALIZZINO LE OPERE, ED IL COMUNE TROVI POI LE RISORSE NECESSARIE PER LE CONNESSE URBANIZZAZIONI ?
    • INSOMMA QUESTO PROLUNGAMENTO DELLA METRO B1 DOBREBBE ESSERE REALIZZATO CON I SUDATI RISPARMI DI TANTI CITTADINI, ANTICIPATI A PALAZZINARI, DA CUI NON GLI INVESTITORI NON SAREBBERO COMUNQUE CERTI ALLA FINE DI RICEVERE I RELATIVI APPARTAMENTI, COME INSEGNA IL RECENTISSIMO FALLIMENTO DELLA DI MARIO COSTRUZIONI !
    • MA VOGLIAMO SCHERZARE ?
    RILEGGETEVI UN PO' COSA SCRIVEVA A LUGLIO SCORSO L'AUTORITA' DI VIGILANZA SULLE OPERE PUBBLICHE IN MERITO ALL' ALEATORIETA' DI QUESTO TIPO DI FINANZIAMENTO, LA "VALORIZZAZIONE IMMOBILIARE" E' UNA "MISURA ESTEMPORANEA " !
    E VOI VOLETE FIDARVI ?

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