Leggete sull'iniziativa l'articolo di Antonio Castaldo sul Corriere della Sera del 4 luglio 2011 -
FONTE: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/delibera-agcom-la-forza-della-rete-%28e-della-ragione%29/2155632/15
Delibera Agcom, la forza della Rete (e della ragione) - di Guido Scorza
Blogger e citizen journalist, così come artisti che creano i propri contenuti online, sembrano destinati a non correre il rischio di ritrovarsi invischiati in un procedimento dinanzi all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Un bel passo avanti rispetto alla via che Agcom sembrava inizialmente intenzionata a percorrere
(07 luglio 2011)L'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni sembra aver scelto la via dell'equilibrio e del buon senso e aver abbandonato quella dell'irragionevolezza e della parzialità che si era mostrata intenzionata a percorrere.
E' questo quanto emerge dal comunicato stampa con il quale l'AGCOM, nelle scorse ore, ha dato notizia del contenuto del provvedimento adottato. Nessun provvedimento di inibitoria all'accesso ai siti internet, neppure se stranieri, possibilità di ricorrere, in ogni momento, al Giudice ordinario, interrompendo il procedimento dinanzi all'Autorità Amministrativa e soprattutto - e si tratta, forse, della novità più inattesa e di maggior rilievo - l'esclusione dall'ambito di applicazione della nuova disciplina di tutta una serie di forme di utilizzo, non commerciale, degli altrui contenuti perché non in contrasto con l'utilizzo commerciale dei contenuti medesimi..
Il fair use entra così, finalmente, nell'Ordinamento italiano..
La nuova procedura di enforcement scrive, infatti, l'Autorità nel proprio comunicato "non riguarda (sulla base del principio del fair use):
E' questo quanto emerge dal comunicato stampa con il quale l'AGCOM, nelle scorse ore, ha dato notizia del contenuto del provvedimento adottato. Nessun provvedimento di inibitoria all'accesso ai siti internet, neppure se stranieri, possibilità di ricorrere, in ogni momento, al Giudice ordinario, interrompendo il procedimento dinanzi all'Autorità Amministrativa e soprattutto - e si tratta, forse, della novità più inattesa e di maggior rilievo - l'esclusione dall'ambito di applicazione della nuova disciplina di tutta una serie di forme di utilizzo, non commerciale, degli altrui contenuti perché non in contrasto con l'utilizzo commerciale dei contenuti medesimi..
Il fair use entra così, finalmente, nell'Ordinamento italiano..
La nuova procedura di enforcement scrive, infatti, l'Autorità nel proprio comunicato "non riguarda (sulla base del principio del fair use):
- i siti non aventi finalità commerciale o scopo di lucro;
- l'esercizio del diritto di cronaca, commento, critica o discussione;
- l'uso didattico e scientifico; la riproduzione parziale, per quantità e qualità, del contenuto rispetto all'opera integrale che non nuoccia alla valorizzazione commerciale di questa."..
Blogger e citizen journalist, così come artisti che creano i propri contenuti online, dunque, sembrano destinati a non correre il rischio di ritrovarsi invischiati in un procedimento dinanzi all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ed a dover perder tempo e denaro a difendere la propria voglia di creare, confrontarsi ed informare.
Un bel passo in avanti ,che sembra ispirato dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni che, in una lettera inviata la scorsa settimana al Presidente Calabrò, in forma riservata, chiedeva all'Autorità, tra l'altro, proprio di tener conto, nel metter mano alla nuova disciplina, del c.d. fair use ovvero di tutte quelle forme di utilizzo dei contenuti coperti da diritto d'autore che non tolgono nulla all'industria ed ai titolari dei diritti e, ad un tempo, danno molto alla società in termini di circolazione di idee, informazioni e creatività.
E' bello, in fondo a questa brutta storia italiana, scoprire la lettera - peraltro discreta e riservata - di un Ministro che, evidentemente per convinzione reale, si fa portatore dei diritti dei cittadini e la risposta di un'Autorità che - messi da parte certi eccessi autoritari - si mostra capace di ascoltare, leggere e comprendere.
Lo schema di Regolamento, si apprende dal comunicato stampa, è destinato a formare oggetto di sessanta giorni di consultazione pubblica nel corso della quale tutti gli interessati potranno rappresentare all'Autorità le proprie posizioni, critiche, plausi e perplessità.
Luglio e agosto non sono, probabilmente, i mesi ideali per invitare cittadini, imprese ed addetti ai lavori ad esprimersi su questioni tanto delicate e complesse ma occorre dar atto all'AGCOM di essersi mostrata aperta al dialogo ed al confronto".
Un bel passo in avanti ,che sembra ispirato dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni che, in una lettera inviata la scorsa settimana al Presidente Calabrò, in forma riservata, chiedeva all'Autorità, tra l'altro, proprio di tener conto, nel metter mano alla nuova disciplina, del c.d. fair use ovvero di tutte quelle forme di utilizzo dei contenuti coperti da diritto d'autore che non tolgono nulla all'industria ed ai titolari dei diritti e, ad un tempo, danno molto alla società in termini di circolazione di idee, informazioni e creatività.
E' bello, in fondo a questa brutta storia italiana, scoprire la lettera - peraltro discreta e riservata - di un Ministro che, evidentemente per convinzione reale, si fa portatore dei diritti dei cittadini e la risposta di un'Autorità che - messi da parte certi eccessi autoritari - si mostra capace di ascoltare, leggere e comprendere.
Lo schema di Regolamento, si apprende dal comunicato stampa, è destinato a formare oggetto di sessanta giorni di consultazione pubblica nel corso della quale tutti gli interessati potranno rappresentare all'Autorità le proprie posizioni, critiche, plausi e perplessità.
Luglio e agosto non sono, probabilmente, i mesi ideali per invitare cittadini, imprese ed addetti ai lavori ad esprimersi su questioni tanto delicate e complesse ma occorre dar atto all'AGCOM di essersi mostrata aperta al dialogo ed al confronto".
A questo punto che fare?
Dialogare e confrontarsi con l'Autorità nei prossimi sessanta giorni e rinviare ogni eventuale reazione a settembre quando, finalmente, si saprà se l'Autorità ha davvero intenzione di percorrere la strada del buon senso o se, piuttosto, il "pentimento operoso" delle ultime ore ha il solo obiettivo di raffreddare gli animi e mandare in vacanza gli italiani con l'illusione che, qualcuno, in AGCOM, conserva ancora un barlume di lucidità ed indipendenza.
Certo di una nuova disciplina sul diritto d'autore dettata da un'Autorità amministrativa semi-indipendente non si avverte il bisogno ma non è colpa dell'AGCOM se il Ministro Romani, a suo tempo, per fare un regalo agli amici dell'industria della TV, le affidò questo ingrato compito.
Che l'Autorità lo esegua scrivendo un provvedimento quasi inutile, in questo contesto, è, probabilmente, il male minore.
La "notte della Rete", le centinaia di migliaia di megabyte di informazione critica e libera pubblicati sull'argomento, le prese di posizione ferme e decise dei leader dei principali partiti dell'opposizione e di alcuni esponenti delle forze della maggioranza hanno prodotto un primo importante risultato: hanno confermato che, ormai, la Rete è diventato uno strumento capace di imporre temi ed approcci all'agenda politica ed all'attenzione dei regolatori e che attraverso l'intelligenza collettiva, forse, dar vita ad un Paese migliore è ancora possibile.
Dialogare e confrontarsi con l'Autorità nei prossimi sessanta giorni e rinviare ogni eventuale reazione a settembre quando, finalmente, si saprà se l'Autorità ha davvero intenzione di percorrere la strada del buon senso o se, piuttosto, il "pentimento operoso" delle ultime ore ha il solo obiettivo di raffreddare gli animi e mandare in vacanza gli italiani con l'illusione che, qualcuno, in AGCOM, conserva ancora un barlume di lucidità ed indipendenza.
Certo di una nuova disciplina sul diritto d'autore dettata da un'Autorità amministrativa semi-indipendente non si avverte il bisogno ma non è colpa dell'AGCOM se il Ministro Romani, a suo tempo, per fare un regalo agli amici dell'industria della TV, le affidò questo ingrato compito.
Che l'Autorità lo esegua scrivendo un provvedimento quasi inutile, in questo contesto, è, probabilmente, il male minore.
La "notte della Rete", le centinaia di migliaia di megabyte di informazione critica e libera pubblicati sull'argomento, le prese di posizione ferme e decise dei leader dei principali partiti dell'opposizione e di alcuni esponenti delle forze della maggioranza hanno prodotto un primo importante risultato: hanno confermato che, ormai, la Rete è diventato uno strumento capace di imporre temi ed approcci all'agenda politica ed all'attenzione dei regolatori e che attraverso l'intelligenza collettiva, forse, dar vita ad un Paese migliore è ancora possibile.
INFINE, DA LA REPUBBLICA DEL 7 LUGLIO 2011:
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