venerdì 1 luglio 2011

UN ULTERIORE ATTACCO ALLA LIBERA INFORMAZIONE IN RETE. AUTORITA' DI GARANZIA SULLE COMUNICAZIONI (AGCOM) E DIRITTO D'AUTORE, RISCHIO CENSURA. UN COMUNICATO DELLA F.E.M.I. - FEDERAZIONE MDIA DIGITALI INDIPENDENTI IN MERITO ALLA PROPOSTA DELL'AUTORITA' SULLE COMUNICAZIONI

RICEVIAMO E MOLTO VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:

IL COMMENTO DI GUIDO SCORZA:
http://www.guidoscorza.it/?p=2700
http://daily.wired.it/blog/law_and_tech/2011/06/30/delibera-agcom-c-e-davvero-un-equivoco.html


Ieri mattina nel corso di una trasmissione radiofonica alla quale gli amici di Radio Città Futura mi hanno invitato a partecipare, il Commissario Agcom, Antonio Martusciello, uno dei relatori del provvedimento in materia di enforcement sul diritto d’autore che l’Autorità si avvia ad adottare, lo ha detto ancora: “non stiamo pensando ad un provvedimento contro gli utenti sul modello francese; destinatari dei nostri ordini di rimozione saranno gli intermediari della comunicazione”.
Ciò secondo il Commissario dovrebbe valere ad escludere alla radice il rischio che i provvedimenti che l’Autorità sarà chiamata ad adottare producano effetti censori o restrittivi delle libertà fondamentali degli utenti.
Confesso che, ormai, faccio fatica a credere alla “buona fede” dell’Autorità ma non volendo negarle il beneficio del dubbio provo a ripetere qui quello che ho detto in trasmissione.
Il fatto che l’Agcom abbia deciso di indirizzare i propri provvedimenti ai soli intermediari e non anche agli utenti, contrariamente a quanto continuano a sostenere gli uomini del Presidente Calabrò, è uno degli elementi di maggior criticità della procedura alla quale l’Autorità pare intenzionata ad affidare il governo dei contenuti nello spazio pubblico telematico.
Gli sceriffi di Via Isonzo (n.d.r. Sede dell'AGCOM), infatti, così facendo si stanno arrogando il diritto di accertare eventuali violazioni dei diritti d'autore e di disporre la rimozione dei contenuti eventualmente pubblicati in violazione di tali diritti senza consentire a chi ha realizzato e pubblicato il contenuto oggetto di contestazione di difendersi.
È come se una violazione del codice della strada venisse accertata - con conseguente irrogazione della sanzione - in un procedimento in contraddittorio con la società di gestione dell'autostrada anziché con il proprietario dell'autovettura o comunque con l'autore della valutazione.

Difficile sperare che la società di gestione dell'autostrada abbia argomenti utili a difendere l'automobilista e, in ogni caso, che decida di farsi carico di difenderlo.

Perché dovrebbe, specie se sulle sue strisce di asfalto circolano milioni di automobili e perderne qualche migliaio è insuscettibile di incidere sul proprio modello di business?

Il problema che si fa fatica a credere in Via Isonzo non abbiano sin qui compreso è esattamente questo: si sta minacciando di precludere ad un utente la propria libertà di manifestazione del pensiero attraverso la pubblicazione di un contenuto online senza offrirgli neppure la possibilità di difendere la legittimità della propria condotta.

Come si fa a sostenere che un procedimento di questo genere sia rispettoso dei diritti degli utenti e non rischi di fare carne da macello della libertà di informazione nello spazio telematico?

Nessuno nega che AGCOM possa – diverso è il discorso circa l’opportunità che lo faccia – intervenire a tutela del diritto d’autore in Rete ma da qui a ritenere legittimo un procedimento liberticida perché in violazione di ogni più elementare principio di diritto il passo è davvero lungo.

Un’ultima curiosità e nota stonata della mia chiacchierata di questa mattina con il Commissario Martusciello.
Il Commissario, replicando alla mia posizione secondo la quale, peraltro, è impossibile che AGCOM in un procedimento che intende concludere cinque giorni riesca a compiere un puntuale accertamento circa la sussistenza o meno di una violazione del diritto d’autore – accertamento che oggi richiede ai giudici ordinari settimane e setimane quando non mesi – ha riferito che l’Autorità non ha mai inteso far durare il procedimento 5 giorni ma avrebbe, semmai, pensato a 150 mentre ora starebbe ridimensionando tale termine, lasciandolo comunque di molto superiore ai cinque giorni.

Non so quanto stia accadendo in queste ore nelle stanze dei bottoni dell’AGCOM ma posso dire con serenità – anche perché chiunque può leggerlo qui – che, originariamente, l’AGCOM intendeva davvero definire il procedimento in soli cinque giorni.
Perché mentire allora?
Perché non ammettere che la disciplina sul diritto d‘autore che ci si accinge a varare sarà tanto speciale da prevedere che si concluda in un lasso di tempo enormemente più breve di quello necessario ad un creditore per ottenere un decreto ingiuntivo o al proprietario di una casa di riaverla indietro all’esito della scadenza o risoluzione del contratto di locazione.
Sarebbe sufficiente ammettere di ritenere il diritto d’autore sovraordinato rispetto ad ogni altro diritto.
 
CONTRIBUTO DI GIAMPIETRO COLLETTI SU TELENOVA-SOLE 24 ORE:
 AgCom e diritto d'autore, rischio censura. Vigilare e denunciare in difesa della rete libera e plurale
Stop
Esattamente un anno fa ci trovammo sul web "a rete unificata" per la maratona per la libertà di infiormazione. Con Liberarete per sette ore denunciammo il tentativo (peraltro ancora molto attuale) di imbavagliare l'informazione e ci schierammo senza se e senza ma contro la legge che avrebbe dovuto disciplinare le intercettazioni (definita "legge bavaglio").
A distanza di un anno gli allarmi per una paventata arbitraria regolamentazione della rete restano molto alti. Qui potete leggere il post di Alessandro Gilioli, l'analisi di federico Mello del Fatto, di Juan Carlos De Martin su La Stampa e di Alessandro Longo su L'Espresso
E' probabile che mercoledì 6 luglioo l'AgCom arrivi all'approvazione della nuova delibera in materia di diritto d’autore. Una delibera che si annuncia definitiva e che, se approvata senza modifiche al testo posto in consultazione metterebbe a rischio la libertà di informazione in rete.

Cerchiamo di chiarire gli aspetti in questione e perchè tanta società civile si sta mobilitando e sta rilanciando questo allarme. In base alla delibera l’Autorità - su segnalazione dei detentori di diritti d’autore - potrebbe  imporre a siti web accusati di violazione delle norme sul copyright “la rimozione dei contenuti” o – in caso di server straniero - l’inibizione del sito tramite il blocco dell’indirizzo Ip, senza dover attendere la decisione di un giudice, passaggio attualmente obbligato. In pericolo anche contenuti di pubblico interesse e che documentano fatti di cronaca. Il timore, vista la mole di richieste che l’Autorità si troverebbe ad affrontare, è che l’AgCom non sia in grado di smaltire adeguatamente le richieste di rimozione dando avvio a procedimenti sommari.
Sulla delibera tante volte è intervenuto il nostro avvocato Guido Scorza, Presidente dell'Istituto per le Politiche dell'Innovazione e legale rappresentante della FEMI: «Se così dovesse essere approvata, risulterebbe illegittima in più punti. I contenuti sui quali AgCom sembra intenzionata a riservarsi il diritto di stringere la cesoia appartengono agli utenti che li pubblicano in Rete attraverso i servizi erogati dagli intermediari della comunicazione e costituiscono esercizio di libertà e diritti a questi ultimi riconducibili: libertà di impresa, libertà di manifestazione del pensiero, diritto di cronaca o, piuttosto, diritto all'identità personale. Tali contenuti, pertanto, non possono legittimamente essere rimossi dallo spazio pubblico telematico in mancanza di un processo nell'ambito del quale sia offerta all'autore del contenuto e/o all'uploader la possibilità di difendersi e sia garantito un risarcimento per l'ipotesi - assai probabile in procedimenti che AgCom vorrebbe celebrare in cinque giorni ed in contraddittorio con un soggetto diverso dall'uploader - di errore “giudiziario”».
Noi intendiamo presidiare in maniera proattiva ciò che sta accadendo, monitorando l'evolversi della vicenda. Occorre fare i conti con un ecosistema complesso e con una filiera che vede ridefinire i ruoli di etichette e distributori. Denunciamo il pericoloso tentativo di imbavagliare la rete libera e plurale ma non ci sottrarremo a tavoli di lavoro e di confronto per cercare di dipanare questa intricata matassa. Per martedì 5 luglio dalle ore 17.30 le micro web tv e i media digitali del nostro network aderiranno alla Notte della Rete, iniziativa promossa da Agorà Digitale. Per poter irradiare la diretta sulla propia piattaforma occorre inviare una mail a info@altratv.tv
 

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