L’autorità sta per mettere in campo un sistema per bloccare siti esteri di qualunque tipo, come per esempio Wikileaks, ma anche giornali online, blog e siti di ogni genere.
Firma la petizione metti anche il Cognome !
online⇨http://www.avaaz.org/it/it
► INVITA TUTTI I TUOI AMICI - USA LE ISTRUZIONI CHE TROVERAI CLICCANDO SU QUESTO LINK ⇓
http://www.facebook.com/ph
◄L’articolo 21 della costituzione, è bene ricordarlo, dice che:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell’autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all’autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s’intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.
“Il motivo di questo allarme si scopre tra le righe della delibera Agcom”, spiega Fulvio Sarzana, noto avvocato che si inteessa di diritto in internet e tra i primi firmatari. “Si legge – dichiara Sarzana a Repubblica.it – che Agcom si riserva il diritto di sequestrare (cioè di impedirvi l’accesso agli utenti italiani) siti prevalentemente adibiti alla violazione del copyright o i cui server sono posti all’estero.
Come si vede, con quella congiunzione “o” si apre un mondo”. “Qualunque cosa connessa al diritto d’autore e posta all’estero può finire nel mirino dell’Authority, che deciderebbe il sequestro in autonomia, senza passare dall’autorità giudiziaria. E’ una cosa inaudita nei Paesi democratici. Ed è incostituzionale”, aggiunge Sarzana. “Addirittura si legge in delibera che nelle intenzioni dell’Authority questo sistema di sequestro dovrebbe diventare automatico”.
Il pericolo, dice Sarzana sentito da Repubblica online, è che “YouTube, che ha server in Irlanda, diventa irraggiungibile dall’Italia per un singolo video pirata”.
Il pericolo, naturalmente, è che invece di passare dalla magistratura, come prevede la costituzione, si passi prima a sequestrare il sito, che magari dice cose sgradite invece che infrangere un copyright, e poi la magistratura passi ad accertare i fatti. In questo lasso di tempo si sta violando, evidentemente, la libertà di espressione.
Molti hanno pensato subito a Wikileaks, che di certo non è simpatico a molti governi, compreso quello degli Stati Uniti e che recentemente ha rivelato anche cose abbastanza imbarazzanti su alcuni nostri politici.
I membri dell’Authority si difendono dicendo che la delibera serve solo a tutelare il diritto d’autore. Ma in questi casi è meglio dubitare, visto che i meccanismi di elezione dei membri dell’Authority in Italia non hanno quella cristallina indipendenza che dovrebbe renderli super partes e di notoria indipendenza da interessi politici.
Il pericolo, dice Sarzana sentito da Repubblica online, è che “YouTube, che ha server in Irlanda, diventa irraggiungibile dall’Italia per un singolo video pirata”.
Il pericolo, naturalmente, è che invece di passare dalla magistratura, come prevede la costituzione, si passi prima a sequestrare il sito, che magari dice cose sgradite invece che infrangere un copyright, e poi la magistratura passi ad accertare i fatti. In questo lasso di tempo si sta violando, evidentemente, la libertà di espressione.
Molti hanno pensato subito a Wikileaks, che di certo non è simpatico a molti governi, compreso quello degli Stati Uniti e che recentemente ha rivelato anche cose abbastanza imbarazzanti su alcuni nostri politici.
I membri dell’Authority si difendono dicendo che la delibera serve solo a tutelare il diritto d’autore. Ma in questi casi è meglio dubitare, visto che i meccanismi di elezione dei membri dell’Authority in Italia non hanno quella cristallina indipendenza che dovrebbe renderli super partes e di notoria indipendenza da interessi politici.
Nessun commento:
Posta un commento