Ieri, 17 marzo, il Consiglio comunale ha approvato il Piano Strategico per la Mobilità Sostenibile del Comune di Roma con un consenso bipartisan (24 voti favorevoli e solo uno contrario), come ha furbescamente sottolineato subito l'Assessore alla Mobilità Sergio Marchi.
Leggendo i documenti si evince che il Piano già approvato il 29 settembre dalla Giunta comunale, avrebbe come obiettivo generale un nuovo assetto del sistema romano dei trasporti in grado di garantire "mobilità, sicurezza e salute". Tra le linee guida l'incremento del trasporto pubblico su ferro e gomma, fluidificazione del traffico e tempi di percorrenza ridotti, meno inquinamento. L'Assessore Marchi ha rimarcato che il risultato ottenuto ".... consentirà finalmente alla Capitale di avere un piano integrato per una mobilità a impatto ambientale zero, puntando già nel breve periodo all'implementazione del servizio di trasporto pubblico locale, soprattutto su ferro, e alla dovuta programmazione infrastrutturale, per consentire alla città di liberarsi progressivamente dalla morsa del traffico che la opprime da anni".
Che dire, i nostri Amministratori hanno fatto propria ormai la neo lingua di cui parlava Orwell nei suoi romanzi: Dire il contrario di quel che si fa. Se non ci credete leggete questo bellissimo articolo di Aldo Pirone apparso sul periodico Abitarea http://www. abitarearoma.net/
Il megaparcheggio a Termini, una scelta contro natura
Annunciato trionfalmente dal Sindaco Alemanno e dall’Ad delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Posteggio per 1.400 auto e 180 moto. Costo 82 milioni, 50 mesi di lavori. Contrario il Municipio I
Il grande parcheggio sopra la Stazione Termini era già nei sogni di Veltroni, poi in quelli dei suoi assessori: Minelli, ai progetti speciali e il rugbysta Di Carlo alla mobilità.
Ben prima che quest’ultimo si trasferisse alla Regione Lazio per scivolare sulla buccia di banana, è il caso di dire, dei rifiuti. Dovette nel novembre 2008 riconsegnare la delega su questa materia dopo una trasmissione di Report che mandò un suo fuorionda imbarazzante. Parlava un pò troppo familiarmente dell’affarista della “monnezza” Cerroni, titolare della discarica di Malagrotta. Mantenne, invece, l’assessorato alla casa in cui si è distinto per una legge regionale che rende abitabili anche i sottotetti.
Ma torniamo al parcheggio. L’altro giorno il Sindaco Alemanno e l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ne hanno annunciato trionfalmente l’avvio dei lavori. Il Parking aereo conterrà 1400 auto e 180 moto. Sarà su tre livelli, servito da 10 ascensori e 12 gruppi di scale. Costerà al pubblico erario 82 milioni di euro. I lavori dureranno 50 mesi pari a 4 anni e 2 mesi, se tutto andrà bene.
La cosa è demenziale e contro ogni logica tesa a ridurre il più possibile l’ingresso nel centro storico delle auto dando la precedenza al trasporto pubblico su ferro.
Tutti i politici e gli amministratori fanno dichiarazioni, discorsi e varano in pompa magna e con grande clamore mediatico piani, ultimo quello straordinario della mobilità sostenibile varato dall’amministrazione Alemanno, volti, a parole, a far lasciare il tubo di scappamento fuori non solo delle Mura Aureliane ma anche del GRA, salvo poi fare tutto il contrario.
A che cosa serve un parcheggio per auto e moto alla Stazione Termini, il più grande nodo di scambio dell’urbe, il secondo d’Europa?
Perché in un luogo dove arrivano 800 treni al giorno da tutte le direzioni che scambiano con due linee di metropolitana, 4 di FR una, Laziali-Pantano, di trenino locale, una di tram, ed innumerevoli linee di autobus tra cui una di filobus, senza contare il servizio di taxi, ci si dovrebbe arrivare in auto più di quanto non sia già oggi possibile?
Ce lo spiega l’Ad delle FS Moretti: “Con questo progetto - dice – si fa un enorme passo in avanti per abbattere le ultime barriere e risolvere il problema principale della stazione di Termini, ovvero la conclamata mancanza di parcheggi nell’area circostante, che rende piuttosto difficoltoso il raggiungimento del posto del servizio ferroviario stesso”. Capito? Secondo questo esimio amministratore preposto, per antonomasia, alla promozione del trasporto pubblico su ferro, il problema di Termini è che “non si può” raggiungere con la macchina. Non gli passa neanche per l’anticamera delle meningi che “non si deve” perché la si può raggiungere con il mezzo pubblico.
Volendo essere buoni uno può pensare che il Moretti, essendo emiliano, ed essendo abituato alle stazioni di Bologna, Modena, Forli ecc. che i suoi compaesani raggiungono anche con la proverbiale bicicletta, forse non conosce bene Roma. No, errore. Su questa strada asfaltata lo segue a ruota rigorosamente gommata l’assessore capitolino alla mobilità Marchi che Roma la conosce benissimo: "Da una ricerca effettuata tra viaggiatori e frequentatori di stazione – dice l’egregio assessore - il parcheggio è oggi un problema molto sentito: l' 88% degli intervistati ritiene 'quasi impossibile' parcheggiare a Termini”. E meno male! Dovrebbe dire l’assessore. Altrimenti per soddisfare quell’88%, cioè qualcosa come 350 mila persone su 400 mila che ogni giorno frequentano la stazione più grande d’Italia, dovrebbe predisporsi a realizzare decine di migliaia di posti auto che con il loro andare immetterebbero tonnellate di smog e polveri sottili nell’aria già abbondantemente inquinata della capitale.
Ma chi supera tutti gli altri è l’ineffabile Sindaco Alemanno che proclama trionfante, in piena continuità con gli svolazzi onirici di Veltroni, "Finalmente riusciamo a realizzare, alla stazione di Roma- Termini, l'intermodalità tra gomma e ferro”. I
Insomma lo scambio gomma-ferro, per di più gomma privata, lo si fa al centro di Roma non fuori, come minimo, dal GRA.
E già perché, prosegue il Sindaco contro ogni più che trentennale deontologia ambientalista ed ecologica, bisogna “riuscire a fare in modo che quelle che sono le potenzialità architettoniche e strutturali di Roma- Termini siano utilizzate".
Eppure solo nel dicembre scorso era andato a Copenaghen al summit dell’ONU sui cambiamenti climatici per aderire al “Patto dei sindaci per il clima” dove, sempre trionfalmente, aveva promesso, tra le altre innumerevoli cose ambientalmente meritevoli, la pedonalizzazione entro 5 anni del centro storico.
Ovviamente il Sindaco se n’è buggerato del parere espresso argomentatamente dal I Municipio contrario al parking aereo. Quello che conta, per ripetere l’ineffabile Moretti, è che con questo progetto en plein air si fa “un enorme passo in avanti per abbattere le ultime barriere” che impedivano a tante marmitte e carburatori di arrivare alla Stazione.
Le barriere che invece rimangono insormontabili sono quelle dell’inettitudine e dell’incoerenza dei nostri amministratori avvolte dalla più grande faccia tosta.
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