lunedì 29 marzo 2010

ELEZIONI REGIONALI 2010 NEL LAZIO: ASTENSIONISMO RECORD. A ROMA ADDIRITTURA UN MENO 13%

FONTE: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_marzo_29/astensionismo-bonino-lazio-1602738203876.shtml

" ROMA - E' record astensionismo a Roma e Lazio: chiuse le urne, i dati del Viminale danno nella regione un'affluenza del 65,72% contro il 74,75 del 2005; astenuti quasi il 35%. Anche nella Capitale l'affluenza rimane bassa: mancano circa il 13% di votanti rispetto alle regionali 2005 e nel complesso sono ben il 43,6% gli astenuti. Quasi un elettore romano su due non si è recato alle urne. Con poche sezioni da verificare, infatti, l'affluenza nel comune di Roma è pari infatti al 56,4%: nel 2005 era stata del 69,65%.
Già da domenica l'affluenza aveva registrato un netto calo rispetto al voto del 2005: alle 22 di domenica, sempre nelle sezioni della Capitale, aveva votato solo il 41,30% rispetto al 54,42%, con una perdita di 13,22 punti percentuali.

IL SOLE O LA RABBIA - Ma se domenica la scarsa affluenza alle urne si poteva spiegare con la bella giornata che ha portato migliaia di romani al mare, i numeri di lunedì sono più difficili da giustificare. «Il dato dell'astensione? Non me lo so spiegare molto, anche i grandi esperti hanno fornito spiegazioni talmente generiche e vaghe, che nell'insieme non sono molto convincenti: il sole, l'ora legale - commenta Emma Bonino -. Per il Lazio, dove l'astensione è più alta della media nazionale, posso anche darmi una spiegazione almeno parziale, forse chi non si sentiva di votare altro che la lista Pdl, che non è stata consegnata, magari non se l'è sentita di fare confluire il proprio voto nella Lista civica (della Polverini, ndr) o in quella di Storace».
La candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio ha così commentato a Radio radicale. Mentre Paolo Gentiloni del Pd osserva - in diretta su Sky - che «bisogna capire quali conseguenze possono avere 8 o 9 punti in meno di voti sui sondaggi e sulle aspettative elettorali; ci possono essere sorprese importanti».
Intanto sul web, tra rabbia e raziocinio, si inseguono le spiegazioni di chi ha scelto di non andare a votare: «E' l'unica forma civile per dissentire da questo orrendo sistema politico e sociale - scrive un astensionista -. Viviamo in un paese di oligarchi e predoni della cosa pubblica e privata». E c'è anche chi ironizza: «Circa cinquanta anni fa, il grande Totò disse "Vota Antonio La Trippa", vi asfalto le strade... siete un branco di fessi».

IL PARERE DEI SONDAGGISTI - «Il Lazio fa storia a sé - concorda l’amministratore delegato Swg Maurizio Pessato - in quanto si comprende che la forte astensione è largamente motivata dalla vicenda "pasticcio" della lista del Pdl. E non si tratta di un fatto tecnico in quanto il calo della partecipazione non avviene solo a Roma ma anche nelle altre province».
ODIO CONTRO IL LEADER - Drastico il commento di Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, il quale «dinanzi a un dato di astensione così massiccia» esprimere «preoccupazione: usciamo da tre mesi di odio, in cui Berlusconi è stato oggetto di un'aggressione costante. Dinanzi a questo circo tanti elettori moderati hanno detto "Se questo è il rodeo io sto a casa e non partecipo"».
Redazione online - 29 marzo 2010"

Nessun commento: