lunedì 18 gennaio 2010

RICORDIAMO L'IMPEGNO DELLA CITTADINANZA, IN PARTICOLARE DEL COMITATI PARCO DELLE BETULLE, CONTRO IL P.R.U. FIDENE- VAL MELAINA, CHE VEDE OGGI QUESTA DEMENZIALE CEMENTIFICAZIONE DELL'AREA FRA VIA BUFALOTTA E VIA VIGNE NUOVE

P.R.U Fidene - Val Melaina, un "bestiario" dell'urbanistica romana d'epoca veltroniana, un bell'esempio di cosa è stato veramente il cosiddetto "Modello Roma" 


Pubblichiamo di corredo una pianta delle opere del P.R.U. Art. 11 legge 493 del 1993 Fidene - Val Melaina, nonchè alcune foto delle situazioni di maggior rischio createsi questa mattina a via Bufalotta durante la prima fase della nuova disciplina del traffico, oggetto dellavibrante protesta della gente !


Il PRU Fidene - Valmelaina è un piccolo manuale per qualunque studioso dell’urbanistica romana che voglia documentarsi sul disprezzo delle regole della programmazione del territorio.
Il mancato rispetto delle leggi urbanistiche porta all’approvazione di progetti di scarsa qualità. Specialmente in un programma che dovrebbe migliorare la qualità della vita in periferia.
Varie sono le trasgressioni rilevate e documentate non solo ai cittadini, ma anche agli amministratori.
Un’interrogazione urgente di una consigliera comunale di maggioranza, Adriana Spera, ha avuto risposta solo dopo varie settimane da parte dell’architetto Giampiero Coletti, responsabile per il Comune di Roma. La replica del Coletti annaspava: solo per citare un esempio, egli è stato costretto a scrivere che una strada contestata per la localizzazione su zona di vincolo archeologico assoluto non era stata ancora progettata in realtà, mentre in realtà fa bella mostra di sé in ogni grafico.
In breve, il PRU Fidene - Valmelaina disobbedisce sia a varie norme previste proprio dal suo bando specifico (Bando di confronto concorrenziale) sia a norme più generali, quali leggi regionali e nazionali (vincoli archeologici e paesistici, per esempio).
Riguardo alle norme di ordine amministrativo, nel PRU si concedono due aree a privati che non avrebbero il titolo per entrarne in possesso.
Il primo caso è quello dell’area comunale posta tra il viadotto Gronchi e il supermercato Coop, una parte della proposta n°7. Se il termine previsto per la presentazione delle proposte era il giugno 1998, come mai questa parte della proposta n°7 non figura ancora in un grafico del Programma Definitivo del 2000, mentre appare solo nel successivo grafico del Programma Definitivo del 2001?
E come mai è stata concessa un’area dell’ex I.A.C.P. ad un privato senza titolo? Questa manovra ha così preoccupato l’Amministrazione pubblica e l’Amministrazione dell’ATER, da costringerli ad un funambolismo burocratico, allo scopo di non far risultare quell’area come privata, ma come comunale e quindi di includerla come nuova area comunale “messa in gioco” (ma la scadenza del giugno 1998  vigeva anche per questo tipo di aree).
Alla fine, l’area è stata venduta come “privata”, anche se nella Conferenza di Servizi della regione Lazio del 26 maggio 2004 il Direttore dell’Ater Roberto Rocco afferma che “l’importo relativo alee aree in parola potrebbe esere scomputato dai contributi che l’operatore è tenuto a versare alla Amministrazione Comunale.”.
Ovvero: come acquistare un terreno ATER, cioè dell’Istituto Case Popolari, a costo zero...

Altrove, il PRU Fidene - Valmelaina non è andato troppo per il sottile.
Nella proposta privata n°5, una strada “ritenuta fondamentale per l’accesso ai nuovi insediamenti”, viene progettata, anche con evidenza nei grafici, su una zona di vincolo archeologico assoluto. Sembra sarcastico il fatto che le nuove cubature private siano giustificate con la realizzazione di un parco archeologico.
In tempi passati era considerato un abuso costruire un grande insediamento di fronte ad un’area di grande valenza archeologica. Nell’urbanistica mercanteggiata del nuovo millennio si invertono le azioni: si realizza una cementificazione selvaggia con l’alibi della creazione di un parco archeologico antistante.

Nel PRU si ricorre anche ai mezzi più scontati per scavalcare le regole, come quando il progettista privato tenta in ogni modo di assottigliare il vincolo archeologico sui propri elaborati grafici oppure ingrandisce le aree colorate a verde (senza peraltro indicare che quelle aree sono recintabili perché private).

Riguardo alle tutele ambientali e paesistiche, il PRU fa man bassa delle aree segnalate e protette sia dal Piano Territoriale Paesistico. Abbiamo già segnalato le incoerenze dei progetti N°2 e n°11 e la mancata considerazione delle tutele espresse dal Piano Territoriale Paesistico riguardo alle proposte n°5, n°6, n°7 e n°8.

E’ da notare come tutte le osservazioni qui riportate, siano state evidenziate con specifici dossier ad assessori municipali, comunali e regionali e anche in sede di Commissione comunale Lavori Pubblici.
L’Assessore alle Politiche del Territorio, Roberto Morassut, dopo aver riferito al Comitato Parco delle Betulle che, in presenza di una base giuridica, il Comune di Roma sarebbe potuto intervenire, nell’atto pratico non è mai intervenuto, consigliando al Comitato di ricorrere al TAR (bella scoperta...).
Il Comitato Parco delle Betulle ha promosso un’attività di informazione sul PRU a partire da aprile 2004.
Queste sono state le attività del Comitato durante questi mesi:
- una petizione popolare con la raccolta di circa tremila firme;
- la sistemazione dei sentieri sulla collina al Parco delle Betulle;
- un’istanza presentata al Sindaco di Roma e al Presidente Regione Lazio,
insieme ad altre associazioni;
- un dossier sulle irregolarità riscontrate nel PRU, consegnato al sindaco Walter Veltroni,    all’assessore alle Periferie Luigi Nieri, all’on. Paolo Cento dei Verdi, all’on. Patrizia Sentinelli del PRC, al cons. reg. Angelo Bonelli dei Verdi;
- un libro bianco sul PRU;
- un presidio di protesta presso il Municipio IV;
- due sit-in al Campidoglio insieme al Comitato Colle della Strega - Laurentino;
- assemblee pubbliche e volantinaggi d’informazione;
- un sit-in davanti alla Regione Lazio;
- una manifestazione al IV Municipio;
- una richiesta di discussione consiliare ai consiglieri del IV Municipio;
- attività sportive, teatro per bambini e musica nel parco;
- due mostre fotografiche;
- una caccia al tesoro botanica;
- una visita guidata alle piante medicinali della collina al Parco delle Betulle;
- una catalogazione delle essenze vegetali presenti sulla collina alle Betulle;
- giornate di pulizia e potatura nel parco e sulla collina;
- tre incontri sull’educazione cinofila con un’esperta;
- un progetto di pista ciclabile Fidene - Serpentara - Nuovo Salario - Conca d’Oro - Lungotevere;
- un progetto di salvaguardia per la collina e la vallata alle Betulle con una disegnatrice di giardini  (La Città delle Volpi);
- uno studio di fattibilità per un PRU alternativo a bassa cementificazione;
- pulizia e potature in altre aree verdi del quartiere (Parco delle Magnolie, Collina della Torricella);
- interventi in trasmissioni televisive (Romauno, Teleroma 56);
- vari  articoli su giornali locali e nazionali (Repubblica, Il Giornale);
- un video sul PRU Fidene - Valmelaina;
- diverse partecipazioni ad assemblee pubbliche organizzate da altre associazioni.

Uno dei risultati più importanti che il Comitato ha ottenuto, con la partecipazione anche di altre associazioni, è stata l’opera di informazione per far conoscere l’esistenza del PRU.
In una lettera inviata al Comitato, l’Assessore comunale all’Urbanistica, Roberto Morassut, afferma che “il PRU Fidene - Valmelaina adottato dal Consiglio Comunale con Deliberazione n.10 del 10-11-01 è giunto alla stesura definitiva dopo ampie consultazioni con il Municipio IV, i Comitati di Quartiere ed altre Associazioni locali che hanno espresso in più occasioni richieste ben precise riguardanti sia le opere pubbliche che le proposte private, intervenendo in particolare modo sulle volumetrie e sulla più idonea ubicazione degli interventi stessi.”.

Di ampia consultazione parla, in una comunicazione scritta dell’Assessorato, anche l’ Assessore Comunale alle Periferie, Luigi Nieri.
La realtà è che il 99% dei cittadini sono venuti a conoscenza del PRU solo grazie alla nostra petizione e dai nostri volantinaggi.

Le consultazioni di cui parlano gli assessori Morassut e Nieri si è tenuta, con scarsa pubblicità, nel 1999, ovvero un anno dopo l’approvazione del Programma preliminare!

E poi, quali sono queste associazioni locali e comitati di quartiere che hanno potuto partecipare alle consultazioni con l’assessore Morassut?
Perché non hanno debitamente informato i residenti?
A cosa serve un comitato di quartiere o un associazione locale se esclude dalla partecipazione proprio le persone che vivono nel quartiere e incontra gli assessori in salotti appartati o in assemblee pubbliche sapientemente pilotate?
Il concetto di partecipazione viene confuso con quello di creazione del consenso.




Conclusioni

Vogliamo qui ringraziare tutti coloro che ci hanno accompagnato in quest’anno di attività.
Siamo stati felici di conoscere gli abitanti, che ai nostri banchetti ci hanno raccontato il passato del IV Municipio e le loro storie di vita.
Grazie per le sottoscrizioni che ci hanno permesso di finanziarci.
Ringraziamo tutti quelli che ci hanno prestato falciatrici, decespugliatori, rastrelli, cesoie, stoffe per le decorazioni,  amplificatori per la musica.
Ringraziamo anche il Comitato Colle della Strega contro il PRU di Laurentino (un’associazione che lotta contro un “recupero urbano” previsto sul Fosso della Cecchignola, con un progetto che va contro ogni buon senso e contro la più comune legge. Il progetto di edificazione è stato accettato dal Municipio e dal Comune di Roma, malgrado sia stato presentato con due mesi ritardo sulla scadenza prevista dal bando).

La nostra opinione sul PRU Fidene - Valmelaina, espressa con commenti ma soprattutto con la voce dei dati attraverso questo “libro bianco”, è chiaramente avversa a questo modello di sviluppo.
Conosciamo il territorio e i suoi problemi e siamo certi che questo “recupero urbano” è un passo indietro per tutto ciò che riguarda la scienza urbanistica, il ruolo del pubblico nella gestione del territorio, la partecipazione degli abitanti alle decisioni importanti, lo sviluppo sostenibile.

Ci rende ancora più tristi il fatto che, in questi tempi di crisi ambientale e abitativa, gli amministratori decidano di concedere, in undici periferie romane, altre aree ai costruttori su suoli che erano destinati in precedenza per buona parte all’edilizia popolare ed economica, ai servizi pubblici e di quartiere e al verde pubblico.
Nelle tabelle conclusive, potrete osservare le varianti del PRU al Piano regolatore per ogni periferia.
Noterete immediatamente quante aree E3 previste dai precedenti piani di zona (edilizia popolare ed economica o suoi servizi), N (verde pubblico), M1 e M2 (servizi pubblici e attrezzature di quartiere) siano state trasformate dal PRU in E1, E2 (edilizia residenziale privata) e in M2 (servizi privati).
La città continua ad essere un bene economico che viene regolato e maneggiato principalmente secondo i criteri degli interessi privati forti. L’urbanistica

Il sindaco di Roma Luigi Pianciani, il 21 aprile 1873, affermò che “in scala assai più larga del fabbricare, si procede al negoziare dei terreni, e la popolazione intanto manca di case”:
Sono passati 130 anni da quella affermazione ed essa è ancora così drammaticamente valida: l’ombra della speculazione edilizia si stende ancora minacciosa sui nuovi suoli.

E non succede solo a Roma.
Giancarlo De Carlo, un protagonista dell’architettura e dell’urbanistica di questo secolo, parla cosìo dei progetti urbani per Milano della giunta Albertini, in un’intervista al quotidiano L’Unità del 15 dicembre 2004: “”...c’è una linea, c’è un modo coerente di sbagliare, vedi gli ultimi piani di Albertini per la fiera. Si pensa a volume da collocare, non si pensa al paesaggio, si pensa per blocchi come piace agli speculatori. Se la città ne risulta avvilita e deturpata, si sappia perché”.

La terra e l’aria, che sono le prime cose che le persone imparano a condividere dal momento che nascono, sono oggetti di scambio per chi guarda alla città pensando più al gioco del Monopoli che al bene comune.
D’altronde anche nel Monopoli avrete notato come di spazi verdi ce ne siano ben pochi.


Intanto, chi recupererà questo recupero?

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