sabato 30 gennaio 2010

ANCHE IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA LASCIA LA LAMARO DEI FRATELLI TOTI , PROPRIETARIA DI PORTA DI ROMA, AL SUO DESTINO

 CI SIAMO GIA' OCCUPATI IN PASSATO DELLA FORTE SITUAZIONE DEBITORIA  DEL GRUPPO LAMARO, PROPRIETARIO DI PORTA DI ROMA, e realizzatore insieme al Gruppo Caltagirone anche della maggior parte dei nuovi quartieri circostanti, SEGNALANDO LA MESSA IN VENDITA DELLO STESSO CENTRO COMMERCIALE, PER CUI SI STA CERCANDO DISPERATAMENTE UN COMPRATORE:
http://tg-talenti.blogspot.com/2009/12/forti-segnali-di-allarme-dal-gruppo.htm

Ora una notizia diffusasi quasi soltanto nei giornali e sui siti che si occupano di economia getta nuova luce sulla situazione, segnalando che il Consiglio di Amministrazione di Sansedoni S.r.L., ossia la società immobiliare legata al gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena, ha deliberato "un'operazione di scissione totale non proporzionale volta all'uscita dalla sua compagine sociale della Silvano Toti spa, attuale azionista al 28%".
Nel comunicato stampa diffuso in proposito si segnala che la decisione è stata "presa in sintonia e accordo fra tutte le parti per permettere il potenziamento delle rispettive aree di business", ma in realtà il fatto che la società si sia scissa in due beneficiarie, la prima con azionista unico proprio la Silvano Toti spa, ed il secondo, la Nuova Sansedoni, di cui sono azionisti " tutti gli attuali soci di Sansedoni, eccetto Silvano Toti", segnala in realtà che  il fine dell'operazione era proprio l'uscita,  o come la si voglia definire, del Gruppo dei fratelli Toti dalla Sansedoni.

Come segnala un articolo di Italia Oggi del 27 gennaio 2010 alla Silvano Toti tornano dalla Sansedoni:
"la porzione di attico patrimoniale di Sansedoni costituita dalla partecipazione totalitaria nello "Sviluppo e interventi edili srl", società proprietaria di Bufalotta, ossia della zona di Porta di Roma;
e disponibilità liquide non meglio precisate.
Inoltre è stato concordato di costituire una Newco, controllata degli stessi soci di Sansedoni, alla quale sarà ceduto il contratto preliminare di un’area immobiliare da sviluppare (Casalboccone in Roma).
Dunque apprendiamo che la Nuova Sansedoni realizzerà da qualche parte lungo via di Casal Boccone un nuovo grande quartiere residenziale !

DA UN APPROFONDIMENTO PIU' AMPIO SULLO STESSO COMUNICATO IN: http://www.ilcittadinoonline.it/index.php?id=22430

DESUMIAMO NOTIZIE ANCORA PIU' INTERESSANTI SULLE VERE RAGIONI DEL DIVORZIO:

"Il Piano Industriale approvato dai soci di Sansedoni nel 2007 prevedeva un mix di attività con un buon livello di equilibrio tra gestione di beni a reddito e attività di sviluppo immobiliare. 
Nel tempo, l’attività di Sansedoni si è concentrata su queste ultime, divenute preponderanti con significativi investimenti e co-investimenti con altri operatori in svariati progetti di sviluppo immobiliare.
(OSSIA SANSEDONI HA ESAGERATO, AMPLIANDO ECCESSIVAMENTE IL SETTORE DELLO SVILUPPO IMMOBILIARE, OSSIA, diciamolo francamente,  CEMENTO SELVAGGIO !)
"Pertanto", PROSEGUE FORBITO IL COMUNICATO DIRAMATO DALLA SOCIETA', l’implementazione del Piano Industriale ha progressivamente registrato una divergente visione tra i Soci, pur nella comune consapevolezza degli eccellenti risultati operativi raggiunti dalla società in questi anni.
Fondazione MPS, anche nell’interesse degli altri Soci, ha da tempo dato avvio ad uno studio, con il supporto dell’advisor finanziario Mediobanca S.p.A., finalizzato a strutturare un nuovo modello di business Sansedoni S.p.A., anche alla luce degli attuali scenari di mercato. 
(OSSIA, ALLA LUCE DELL'ATTUALE SEMPRE PIU' GRAVE CRISI DEL MERCATO IMMOBILIARE MONTE PASCHI HA DECISO PROBABILMENTE DI TORNARE AD UNA PREVALENTE GESTIONE DI BENI A REDDITO, RALLENTANDO OPPURE DEL TUTTO INTERROMPENDO INTERVENTI DI NUOVO SVILUPPO IMMOBILIARE !)

PROSEGUE ANCORA IL COMUNICATO: "Il nuovo modello di business, peraltro ancora in fase di elaborazione definitiva, individua nell’incremento dell’attività di asset management un fattore determinante per una maggiore specializzazione nello svolgimento delle diverse attività, per una minor concentrazione del rischio, e per una maggiore flessibilità della struttura societaria. Tale evoluzione di Sansedoni comporterà la necessità di una modifica del modello societario ed operativo verso una piattaforma attiva in particolare:
1) nella selezione di opportunità di investimento;
2) nella strutturazione di progetti e operazioni, ivi incluse la ricerca e  l’aggregazione di investitori terzi;
3) nella gestione e supervisione dei progetti e dei portafogli, ivi incluso il coordinamento delle eventuali fasi di commercializzazione.
Tale piattaforma demanderà attività specifiche a soggetti specializzati nei settori di riferimento (SGR, società di gestione di portafogli di NPL o distressed asset, società di servizi immobiliari, ecc.)".

QUI, ATTENZIONE, ARRIVIAMO ALLE CONSIDERAZIONI PIU' SIGNIFICATIVE DEL COMUNICATO !:
"All’inverso, è emersa l’intenzione del Gruppo Toti di continuare a sviluppare modelli di business più coerenti con la propria vocazione di developer immobiliare".
OSSIA IL GRUPPO TOTI NON VUOLE, O NON PUO' USCIRE DALLE LOGICHE DI SVILUPPO IMMOBILIARE SIN QUI PORTATE AVANTI, NONOSTANTE LA CRISI, mentre invece il Monte dei Paschi di Siena, grande gruppo bancario presso il quale FESSI NON SONO (!), più avvedutamente decide di ripensare tutta la sua strategia di investimento nel settore immobiliare !!!
 
CONCLUDE IL COMUNICATO: "L’uscita del Gruppo Toti si realizza, quindi, in piena sintonia con gli altri soci di Sansedoni e le parti, che peraltro continuano ad essere impegnate in importanti iniziative comuni, auspicano la possibilità, nel futuro, di collaborare su nuovi progetti immobiliari, in un mercato, come quello italiano, che presenta ottime opportunità di investimento a seguito della recente crisi del settore
 .
Il presidente della Fondazione Monte dei Paschi ha commentato: "Ringrazio il Gruppo Toti per questi anni di collaborazione come partner all’interno di Sansedoni. Una collaborazione che ha dato buoni frutti e che ha contribuito allo sviluppo della società".


A QUESTO PUNTO UNA DOMANDA AGLI INTELLIGENTI LETTORI ?
Vi pare casuale che in una siffatta situazione, e con l'avvenuto cambiamento del colore della giunta comunale a Roma quello che era una colonna del potere finanziario legato un tempo al vecchio PCI, ed oggi al PD, il gruppo Monte dei Paschi di Siena, dia  il benservito ad un vero simbolo della Roma veltroniana, ossia al gruppo dei fratelli Toti, con le connesse conseguenze in ordine di credito bancario, per accogliere INVECE alla presidenza della "sua" squadra di Calcio del Siena, Massimo Mezzarona (di cui ci siamo occupati in queste settimane), appartenente al gruppo edilizio oggi molto vicino all'amministrazione Alemanno, ancora una volta con le possibile conseguenze in materia di credito e disponibilità ?
CARI AMICI, I SOLDI NON HANNO COLORE !
MA ALMENO IL GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA HA CAPITO L'ARIA CHE TIRA NEL SETTORE IMMOBILIARE..... 

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