Bossi: chiedo scusa ai romani - Alemanno: venga in Campidoglio. Il Senatùr: non volevo offendere nessuno, era una battuta. Il sindaco di Roma: serve chiarezza politica. Bossi Jr: lo ha sgridato mia madre, una «sorcina»
ROMA - Alla fine il Senatùr chiese scusa. «Mi spiace se ho offeso qualcuno», ma certo, sottolinea, «Sono Porci Questi Romani», era solo «una battuta». Così potrebbe chiudersi definitivamente il caso Bossi-Roma, scatenato la scorsa domenica sera dalle parole del ministro delle Riforme che, durante una selezione del concorso di Miss Padania a Lazzate (Monza) aveva attaccato i romani giocando sull'acronimo «Spqr», senatus populus que romanus, scatenando così le ire dei cittadini di Roma e costringendo il sindaco della Capitale Gianni Alemanno (suo alleato) a scrivere una lettera al premier Silvio Berlusconi chiedendogli di intervenire sul suo ministro delle Riforme. E lo stesso Berlusconi aveva poi chiesto a Bossi di limitarsi a «fare il ministro».
Manifesti anti-Bossi per Roma (Montesi) |
IL VICARIO DI ROMA - «Mi è dispiaciuta la dichiarazione Di Bossi». Così il card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, ha commentato con i giornalisti a margine di una conferenza stampa la battuta con cui il ministro per le Riforme Umberto Bossi ha definito «porci» i cittadini di Roma.
ALEMANNO: SCUSE ACCETTATE - «Sono molto contento del gesto di Umberto Bossi. Per quanto mi riguarda le scuse sono accettate». Così il sindaco di Roma Gianni Alemanno subito commenta le parole del leader della Lega. «Tutte le strumentalizzazioni su questa vicenda devono terminare - aggiunge -, però vorrei che ci fosse chiarezza anche politica per il futuro in maniera tale che ci sia, come era nel patto iniziale, rispetto per Roma Capitale, in sintonia col progetto del federalismo fiscale». E poi l'invito: «Credo sia opportuno fare un incontro - conclude il sindaco di Roma - che a me piacerebbe avvenisse in Campidoglio, con Bossi, Calderoli e Tremonti». Il vicesindaco di Roma Mauro Cutrufo ha invece regalato un libro (il suo) al ministro delle Riforme. «Gliel'ho voluto dare personalmente - racconta entusiasta -, s'intitola La Quarta Capitale, e lui prendendolo in mano ha commentato "Roma, la grande Roma, grande perché contiene due città con la città del Vaticano"; ma io vorrei aggiungere che il territorio di Roma è esteso quanto la somma di 9 capoluoghi di Regione, la somma di 9 tra le più grandi capitali europee e la somma di quattro metropoli mondiali (New York, Il Cairo, Barcellona, Buenos Aires). In uno Stato federalista la Capitale non può che avere dei poteri rafforzati».
LA MOZIONE DI SFIDUCIA - Dopo le parole di Bossi, il Pd aveva presentato una mozione di sfiducia personale nei confronti del ministro. E sarà proprio questa la prima prova che dovrà affrontare il governo per valutare il livello di stabilità della sua maggioranza. La mozione è stata calendarizzata alla Camera per l'ultima settimana di ottobre (dal 25 al 28). Lo ha deciso la Conferenza di capigruppo della Camera, durante la quale il capogruppo del Pd Dario Franceschini ha però annunciato una valutazione delle scuse da parte di Bossi con la possibilità del ritiro della mozione: «Valuteremo insieme agli altri firmatari se le scuse di Bossi sono sufficienti», ha detto Franceschini rilevando che le scuse «sono il risultato della presentazione di questa mozione e del timore dopo il complicato voto di mercoledì».
Entrando nella conferenza dei capigruppo della Camera il capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino sulla sfiducia a Bossi aveva detto: «Dobbiamo valutare con attenzione. Dipende anche da quello che dirà il governo in Aula, da come Berlusconi interverrà sulla vicenda. Da parte nostra c'è grandissimo imbarazzo. È molto grave che un ministro dica certe cose, vediamo se Berlusconi e lo stesso Bossi saranno convincenti». Per Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, invece sarebbe «surreale un dibattito parlamentare su una battuta di Umberto Bossi detta in un comizio nella Brianza, se Bossi volesse porre un problema politico, lo porrebbe direttamente a Berlusconi».
Berlusconi e Bossi giovedì al Senato (Ap) |
Manifestanti del Pse contro le parole di Bossi (Proto) |
LE REAZIONI - «Bossi ha nuovamente testimoniato di essere non solo un leader politico autorevole ma anche un galantuomo raro nella vita politica italiana». Così Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e ministro della Cultura ha commentato le scuse del leader del Carroccio ai romani. Ma le opposizioni non sono state altrettanto clementi verso il ripensamento del Senatùr. Per il PdCI-FdS, hanno «il sapore dell'ennesima presa in giro». L'Italia dei Valori invece parla di scuse «doverose e tardive dettate dalla precarietà del governo». Il presidente della Provincia di Roma Luca Nicola Zingaretti le giudice «un bel gesto di cui sicuramente bisogna prendere atto. Mi auguro e sono convinto che si possa voltare pagina e continuare pure in una dialettica politica dove non ci siano gli insulti e offese. È lo spirito che leggo in questo atto ed è questo che leggo in queste parole di scuse».
QUERELA AL SENATUR - Ma il Pd di Roma non si accontenta e querela Bossi per i reati di ingiuria e diffamazione aggravata dall'utilizzo della stampa e chiede il ritiro dal web del video che ritrae il leader della Lega apostrofare i romani come «porci». La denuncia sarà depositata la prossima settimana dopo la raccolta firme che sarà organizzata sabato in tutti i Municipi della Capitale (l'elenco dei banchetti è su www.pdroma.net). A presentare la querela è stato questa mattina il coordinatore del Pd di Roma, Marco Miccoli: «Si è oltrepassato ogni limite- ha detto nel corso di una conferenza stampa- Roma è stufa ed è troppo tempo che va avanti questa pantomima. Non ci fermiamo davanti alle sue scuse, ne prendiamo atto ma andiamo avanti perchè vogliamo che una cosa del genere non si ripeta più».
SERENATA ANTI-BOSSI - Ma intanto la Uil porta la tradizione romana in piazza per rispondere alle affermazioni del leader della Lega Umberto Bossi contro la Capitale. «Il 4 ottobre in piazza Pasquino ci sarà la serenata a Bossi- annuncia il segretario della Uil di Roma e del Lazio, Luigi Scardaone- con cantanti tipici della tradizione romanesca, stornelli e poesie. Ci hanno garantito la loro presenza sia il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che il sindaco Gianni Alemanno». La serata, fa sapere Scardaone, sarà aperta dalla canzone «Te c'hanno mai mannato a quer paese», di cui è celebre l'interpretazione di Alberto Sordi, e si concluderà con «La società dei magnaccioni». «Stiamo lavorando- conclude il sindacalista- per portare anche il capitano della Roma, Francesco Totti». Anche il numero 10 giallorosso aveva commentato le parole del Senatùr scrivendo sul suo sito web: «Ammiro Bossi per la sua personalità, spero che ne dia prova facendo questi bei discorsi su Roma e i romani anche davanti al Colosseo o sotto la Curva Sud».
Redazione online
30 settembre 2010
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