La metropolitana di Roma viaggerà sui binari di un partenariato pubblico-privato. Il prolungamento della linea B1 da piazzale Jonio alla Bufalotta, approvato nei giorni scorsi, sarà infatti finanziato in concorso di capitale tra Comune e privati. Tecnicamente si parla di project financing, una forma di finanziamento che prevede il coinvolgimento di aziende private nella realizzazione di opere pubbliche. In pratica, a seguito di una gara pubblica, l’azienda aggiudicataria parteciperà alle spese per quattro nuove fermate della B1 in cambio di cubature per l’edilizia residenziale e terreni in concessione. La scelta del project financing, introdotto in Italia dalla legge Merloni nel 1998 e già sperimentato sulla tratta Rebibbia-Casal Monastero, incontra il favore del sindaco Alemanno e del presidente del IV municipio Cristiano Bonelli, per il quale «L’area nord-ovest di Roma è stata per troppi anni priva di un piano della mobilità». Il meccanismo di finanza di progetto potrebbe essere utilizzato anche per il completamento della linea C, che manca di copertura economica. Il Comune sta valutando la disponibilità delle quattro aziende aggiudicatarie del progetto originario (Astaldi, Vianini Lavori, Consorzio Cooperative Costruzioni e Ansaldo) a finanziare la realizzazione di quattro fermate aggiuntive: dal Colosseo a piazzale Clodio. «Non c’è stata ancora una proposta dettagliata», spiegano i tecnici della Vanini, ma è stata firmata una lettera d’intenti che conferma la disponibilità a trattare. In alternativa al project financing, le stesse imprese hanno proposto al Comune di contribuire ai costi in cambio di concessioni per bar e negozi da aprire nelle stazioni del metrò. di Federica Ionta
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venerdì 1 ottobre 2010
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