giovedì 7 gennaio 2010

LE NOSTRE CITTA' SONO ORMAI IN LENTO ABBANDONO ED ANCORA NON CE NE ACCORGIAMO: IPERMERCATI ED OUTLET

Chi percorre a piedi il tratto fra via Niccodemi e via Sacchetti, guardando le vetrine dei vari negozi presenti, alcuni dei quali da decenni, non può non accorgersi che in questa sfilata si stanno da tempo aprendo grandi vuoti, negozi che chiudono definitivamente e non riaprono più, oppure negozi in cui si chiudono attività aperte sin dalla nascita del quartiere, e poi nel giro di pochi mesi si succedono attività varie che non riescono a consolidarsi.
Questo il caso:
-dello storico negozio di alimentari Pellegrini, nel tratto finale di via Niccodemi, recentemente sostituito dopo una lunga chiusura del locale da un centro benessere;
-della vicina frutteria, i cui locali sono ormai sigillati da tempo dopo la chiusura dell'attività;
-della sede storica della Farmacia a via Sacchetti, in cui aveva fatto una rapida apparizione un negozio di abbigliamento, Subdued che ha chiuso anch'esso da tempo;
-di tante altre sedi del genere sempre a via Sacchetti, fra cui ricordiamo i grandi locali abbandonati per una sede più piccola da Registri Buffetti davanti alla
parrocchia di S. Ponziano, ancora oggi chiusi ed offerti in affitto.
A COSA E' DOVUTO TUTTO QUESTO ? A:
  • Esplosione per numero ed estensione degli ipermercati e degli outlet nella fascia compresa fra i nostri quartieri ed il G.R.A., centri che muovono una concorrenza spesso insostenibile per i piccoli esercizi commerciali di quartiere, ma i cui guadagni, invece di restare nella comunità come per i piccoli negozi , finioscono alla grande distribuzione, sovente di proprietà multinazionale.
  • Creazione così di nuovi punti di riferimento, aldifuori dei nostri quartieri o ai loro margini, così che i nostri quartieri vanno perdendo funzioni e vanno lentamente riducendosi a semplici quartieri dormitorio, se mai NON lo erano stati.
  • Innesco in determinati momenti della giornata e della settimana di flussi veicolari imponenti, che finiscono per mettere in definitiva crisi la viabilità interquartiere.
UNA TRASFORMAZIONE DRAMMATICA, DAGLI EFFETTI PESANTI SULLA NOSTRA VIVIBILITA' QUOTIDIANA, MA NON IRREVERSIBILE, EFFICACEMENTE ANALIZZATA IN UN BELL'ARTICOLO DI ALDO CAZZULLO SUL CORRIERE DELLA SERA DEL 5 GENNAIO 2009, che qui riproponiamo (cliccateci sopra).

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