sabato 6 marzo 2010

ALLE ORE 23.30 DI IERI SERA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO HA FIRMATO IL DECRETO CHE RESTITUISCE LA LIBERA SCELTA AI CITTADINI DEL LAZIO PER LE ELEZIONI REGIONALI

FONTE: http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/elezioni/notizie/decreto-interpretativo-liste-escluse-cdm-governo-guirinale_812b08bc-288f-11df-84c9-00144f02aabe.shtml
CHI CI LEGGE SA CHE SIAMO STATI DURISSIMI SULLE SUPERFICIALITA', LOTTE DI POTERE, ED IN GENERALE SULL'IMPROVVISAZIONE A CUI E' STATA DOVUTA L'INCREDIBILE ESCLUSIONE DAL VOTO DELLA LISTA DEL PDL NEL LAZIO !
Bisogna inoltre sottolineare che, in questo momento di gravissima risi economica, la gente NON NE PUO' PIU', anzi rimane esterrefatta e basita, davanti ad episodi poco qualificanti e dignitosi, che si sono visti e si stanno succedendo in questi ultimi mesi dalle parti dei palazzi del potere PDL, tipo:
  • poco dignitosa partecipazione del presidente del Consiglio al compleanno della nota diciottenne di Casoria, di cui non sono a tutt'oggi chiari ruolo e comportamenti, partecipazione che ha dato inizio e stura al vergognoso gossip di questi ultimi mesi;
  • invito a Palazzo Chigi della escort Patrizia D'Addario , con comportamento tra l'altro irresponsabile, in quanto ha finito per gettare il prestigio della seconda carica del paese letteralmente fra le braccia di una donna di malaffare, al premier neanche ben nota  (In altri tempi vicende del genere venivano gestite con ben altra classe ! E con ben altre donne !);
  • prosecuzione di comportamenti selettivi molti discutibili in occasione di importanti elezioni ,  come ancora con la recente scelta a candidata per la Regione Lombardia, cuore del potere economico della nazione, di una ventunenne, Nicole Minetti, ballerina delle trasmissioni tv Scorie e Colorado Cafe' nonche' igienista dentale del San Raffaele, che dovrebbe andare a rivestire un ruolo di rilevante importanza di Consigliere Regionale (!);
  • comportamenti del tutto fuori luogo dei vari alti funzionari dello Stato coibvolti che stanno emergendo nell'inchiesta in corso sui lavori della Maddalena e di Firenze, comportamenti CHE SONO INDIFENDIBILI, danno il senso di una diffusa corruzione, e  cui non si può far fronte da parte della Presidenza del Consiglio chiedendo di bloccare le intercettazioni che li hanno rivelati !
  • da ultimo incredibile leggerezza e comportamenti irresponsabili, probabilmente con corredo a contorno di lotte a coltello fra varie anime del PDL, a cui è stata dovuta l'esclusione dalle elezioni regionali nel Lazio della lista PDL, con i due presentatori che -invece di restare saldi al loro posto nell'area riservata alla registrazione- vi entravano e poi ne uscivano a termini già scaduti, forse per sentirsi o fare qualcosa con qualche referente esterno, IRRESPONSABILI LORO, Milioni e Polesi !! IRRESPONSABILI i dirigenti del PDL-Lazio, Sammarco, Piso, e Ballone !!
INSOMMA, COSI' NON SI PUO' PIU' ANDARE AVANTI !
Ciò premesso tuttavia esprimiamo il nostro apprezzamento per il decreto con cui  Governo e Presidente della Repubblica, che l'ha poi confrofirmato, hanno restituito alla gente del Lazio il diritto di voto, che motivazioni al fondi eccessivamente formalistiche avevano  rischiato di vanificare !
ECCO QUANTO NOTO SUL DECRETO DAL CORRIERE DELLA SERA:
"ROMA - Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto interpretativo per risolvere il «nodo» delle liste rimaste escluse in vista delle prossime elezioni regionali. Il via libera è arrivato attorno alle 21,40, circa due ore dopo rispetto l'ora fissata per l'inizio della seduta: un intervallo che è stato reso necessario per affinare il testo e renderlo compatibile con una valutazione positiva da parte del capo dello Stato. Il presidente della Repubblica aveva infatti detto chiaramente di non essere disposto ad avallare un intervento d'urgenza di tipo innovativo. Ma secondo quanto annunciato in serata, si sarebbe reso disponibile ad esaminare un testo diverso. I tempi lunghi di inizio del Cdm sono dunque stati legati alla necessità di un confronto preventivo tra gli staff di Palazzo Chigi e della presidenza della Repubblica. In tarda serata, comunque il Colle ha dato il benestare al decreto così come formulato pocanzi dal Consiglio dei ministri.
«UN AIUTO AL TAR» - In ogni caso, fanno sapere dal governo con una nota, il decreto «mira a consentire lo svolgimento regolare delle consultazioni elettorali regionali» e a garantire «coesione sociale». Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha spiegato che non è stata effettuata alcuna modifica alla legge elettorale e che «non c'è stata alcuna riapertura dei termini»: «Abbiamo dato un'interpretazione per consentire al Tar di dare applicazione alla legge in modo corretto». Silvio Berlusconi, dal canto suo, ha commentato con soddisfazione «la collaborazione tra istituzioni».
GIORNATA AD ALTA TENSIONE - Il tutto è avvenuto al termine di una giornata di fibrillazione in cui hanno tenuto banco la posizione intransigente dell'opposizione rispetto a possibili scorciatoie legislative e, appunto, la posizione che sulla vicenda potrebbe assumere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il Quirinale aveva fatto sapere al premier di non essere propenso ad avallare provvedimenti d'urgenza che modifichino la legislazione in materia. E per questo l'esecutivo ha optato per un decreto interpretativo che dovrebbe consentire di far rientrare nell'alveo della regolarità anche le liste rimaste escluse pur senza introdurre nuove norme. Secondo il ministro Maroni la valutazione del Colle potrebbe avvenire «già in serata» e quindi, salvo eventuali obiezioni del capo dello Stato, il decreto «potrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale già domani».
PROPOSTA IN QUATTRO PUNTI - Secondo quanto viene anticipato dalle agenzie di stampa, sarebbero quattro i punti che compongono il decreto. La bozza di testo è ancora oggetto di contatti informali con il Colle per cercare di smussare a priori eventuali punti che potrebbero portare ad un veto da parte di Napolitano. Il testo del quale sono stati informati i ministri in vista del consiglio, prevede come primo punto che i termini di presentazione delle liste si basino anche sul fatto che con qualsiasi mezzo si dimostri la circostanza che si era presenti nel luogo di consegna nei termini stabiliti dalla legge. Il secondo punto prevede che la documentazione possa essere verificata anche in un secondo momento, per la parte che attiene ai timbri e alle vidimazioni. Il terzo prevede che al Tar possano ricorrere le liste non ammesse, mentre per le liste ammesse sulle quali è stato fatto ricorso ci si può rivolgere al tribunale amministrativo solo dopo il voto. Uno dei timori del Pdl era infatti che il Tar del Lazio facesse riferimento ad una pronuncia del Consiglio di Stato che prevede che non si possano esaminare ricorsi in materia elettorale nel mese che precede il voto. Infine, il decreto si applica già alle prossime Regionali.
«RIDARE DIRITTO DI VOTO» - «Sono uscito dal Consiglio dei Ministri dove stiamo facendo un decreto legge interpretativo delle norme che attengono alle elezioni - ha spiegato lo stesso Silvio Berlusconi nel corso di un collegamento telefonico con un evento elettorale del suo partito in Puglia - in modo che, speriamo, si possa ritornare a dare il diritto di voto anche ai nostri elettori del Lazio e della Lombardia».
«MANDARE LE FORZE ARMATE»- Durissima la posizione dell'Italia dei Valori: «Non si tratta di interpretazione, ma di un palese abuso di potere che in uno Stato di diritto andrebbe bloccato con l'intervento delle forze armate al fine di fermare il dittatore - ha detto il leader, Antonio Di Pietro -. Noi ci appelleremo alla societá civile e scenderemo in piazza con una grande manifestazione di protesta civile e democratica». Di «decreto eversivo» parla invece il radicale Marco Cappato, secondo cui è in atto «un tentativo di porre il potere al di sopra e contro la legge» e secondo cui le elezioni a questo punto andrebbero annullate e riconvocate. Sempre tra i radicali è lapidario il giudizio di Emma Bonino, candidato tra l'altro nel Lazio: «È una delle pagine più vergognose della storia del Paese dal punto di vista giuridico. Non ci sono parole. Non ci sono situazioni che possono autorizzare un governo a emettere norme palesemente illegali». Sinistra e Libertà, con Fabio Mussi, definisce invece il tentativo di reinserire le liste del centrodestra come veri e propri «brogli di Stato». Per Pier Luigi Bersani, infine, «non si sa se c'è da piangere o da ridere».
Redazione online - 05 marzo 2010"

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