"... solo attraverso il sito del giornale la Quarta siamo venuti a conoscenza di questo incidente mortale, altrimenti io non sarei qui sul luogo del fatto.." .
Così ci confessa Cecilia Gentile, giornalista della Repubblica accorsa a Viale Tirreno il giorno dopo il tragico evento.
Tutto ciò avvalora quindi l'ipotesi che su questa incredibile vicenda sia stata messa la "sordina" da chi aveva interesse a stendere velocemente un velo pietoso per non coinvolgere forse i poteri forti della politica e degli addetti ai lavori. Non si spiega infatti perchè, pur in presenza di un evento così rilevante e drammatico, non ci sia stata il giorno dopo e la sera stessa una informazione adeguata della stampa e dei media radio televisivi.
Le agenzie stampa, forse, sono state oscurate o, nella migliore delle ipotesi, addirittura si sono dimenticate di lanciare la notizia della morte di G.D.G. 75enne pensionato deceduto ben prima della chiusura serale degli articoli quotidiani.
E poi l'incidente è stato rilevato e relazionato dai vigili urbani e dalla polizia di stato, che non potevano non verbalizzare e relazionare che le strisce pedonali sono inesistenti, che il manto stradale è dissestato, che il semaforo pedonale incriminato di Viale Tirreno è incredibilmente " a chiamata", pur essendo l'unico attraversamento utilizzato molto frequentemente , mentre quello degli automobilisti è regolarmente intervallato.
Ovvero, il rosso pedonale non interrompe la fase rossa de semaforo veicolare ovviamente condizionato dalla seconda fase del semaforo che consente la svolta del traffico proveniente da Piazza Capri verso Via valle Scrivia. Ciò significa che i "pedoni" nel tratto in questione, supponendo il cattivo funzionamento del semaforo, possano decidere di passare con il rosso pedonale in presenza di rosso veicolare.
Non a chiamata invece l'altro attraversamento semaforico pedonale di Via Valle Scrivia. Ma per quest'ultimo il pericolo per i pedoni è dietro l'angolo ed ancora maggiore, in quanto tutta la struttura semaforica dell'incrocio è a due tempi soltanto per le autovetture, tanto che il verde del passaggio pedonale di Via Valle Scrivia, coincide con il verde veicolare relativo all traffico proveniente da Piazzale Jonio da Viale Tirreno a Via Valle Scrivia, che oggi per la canterizzazione e soprattutto il mattino è l'unica alternativa per raggiungere Via Conca D'Oro, essendo interdetto il traffico di Viale Tirreno verso Piazza Conca D'Oro.
Quindi un traffico costante e pressante ed un pericolo mortale per i poveri pedoni , non protetti .
Sorprende quindi che il giorno dopo l'incidente, e alla presenza di tante incongruenze ed inadempienze, da parte di chi è continuamente attorno al tavolo decisionale sulla viabilità voluto da Presidente del IV Municipio Bonelli, (in primis Roma Metropolitane), ad oggi non siano state prese le misure idonee a modificare le anomalie e omissioni per prevenire altri inevitabili incidenti come questo, stante l'attuale situazione.
Un silenzio quindi da parte di tutti, tranne la sorprendente affermazione di Roma Metropolitane che afferma che il luogo dell'incidente si trovi lontano dal suo cantiere (a soli 80 metri c'è lo scavo Metro di piazza Capri), quasi a tirarsi fuori da qualsiasi responsabilità e coinvolgimento per eventuali loro negligenze, come se invece dell'ingegner ENCHELLI addetto alla viabilità di Roma Metroplitane, sul tavolo del Municipio e del Comune di Roma , a discutere dei provvedimenti da applicare sulle modifiche alla circolazione, fosse presente Babbo Natale.
Quello che ad oggi è sicuro che, a parte i soggetti di comodo, a discutere ed evidenziare i veri problemi che questa metropolitana sta facendo emergere nei quartieri coinvolti dai lavori della Metro B1, non siano stati chiamati a contribuire positivamente per eventuali modifiche sull'assetto circolatorio e su tutte le problematiche che emergeranno, la comunità cittadina e l'Osservatorio Metro B1, che da cinque anni segue le vicende della Metro B1.
Tra l'altro ormai sembra guerra aperta fra Comune e Municipio, ora nel rivendicare il merito di aver contribuito attivamente a predisporre la nuova viabilità per i cantieri metro della nuova stazione di piazzale Jonio, ora, come in questo caso, nello scaricarsi le responsabilità a vicenda. Tutto questo non aiuta a definire una struttura viaria sempre più caotica che potrebbe con il cantiere di Via Valle Melaina esplodere definitivamente.
Un appello ci sentiamo di fare: che i cittadini facciano sentire alta la loro voce prima che sia troppo tardi, come è successo per questo pensionato o come potrebbe accadere per i migliaia di cittadini destinati per due anni all'insicurezza della loro comunità e al blocco totale del traffico.
Un ultimo pensiero per i parenti del povero pensionato ai quali si rivolge il nostro più profondo cordoglio: pretandano chiarezza e l'apertura immediata di un'indagine che possa evidenziare problematiche e responsabilità al di fuori delle singole parti.
Noi de La Quarta ci mettiamo a loro disposizione (800199008) per appurare una verità che aiuterebbe tutta la cittadinanza.
Riccardo De Cataldo
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