sabato 5 febbraio 2011

CRESCE L A PREOCCUPAZIONE NEL MONDO DELL'ECONOMIA PER LE CONDIZIONI DELLA BANCA PIU' INDEBITATA IN "TREMONTI BONDS" (1,8 MILIARDI DI EURO), MONTE DEI PASCHI DI SIENA, BANCA DI FIDUCIA DEL GRUPPO MEZZAROMA, CHE -A QUANTO PARE- NON HA LE RISORSE PER RESTITUIRLI ALLO STATO. IN SETTIMANA VIENE TIRATA PER LA GIACCHETTA IN UN ARTICOLO SUL MESSAGGERO (GRUPPO CALTAGIRONE) LA FONDAZIONE MONTE PASCHI, "TAROCCANDO" UNA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE MANCINI, "SE VUOL RESTITUIRE I TREMONTI BONDS NOI SAREMO AL SUO FIANCO"- MA IN REALTA' -TEMPO DUE GIORNI- LA FONDAZIONE "SI SFILA": MANCINI: "NESSUN AUMENTO DI CAPITALE IN TEMPI BREVI

CI SIAMO OCCUPATI CIRCA DUE SETTIMANE FA, IN UN NOSTRO POST DEL 16 GENNAIO 2011, DELLA SITUAZIONE MOLTO DIFFICILE DI UNA DELLE BANCHE PEGGIO MESSE IN ITALIA CON LA CRISI ECONOMICA INTERNAZIONALE, IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA, "BANCA DI FIDUCIA" DEL GRUPPO MEZZAROMA, TANTO CHE MASSIMO MEZZAROMA E' OGGI PRESIDENTE DEL SIENA-CALCIO E LA BANCA  HA LARGAMENTE FINANZIATO LE INIZIATIVE IMMOBILIARI DEL GRUPPO -FRA CUI RIONE RINASCIMENTO- ED UN TEMPO "BANCA DI FIDUCIA DEL SINDACO VELTRONI, OGGI ANCORA GESTORE DELLA TESORERIA DEL COMUNE DI ROMA.
D'altra parte quanto segnalato da La Repubblica in un suo articolo di Alessandro Penati -che qui riproduciamo- ci appariva francamente TROPPO !
Già da qualche tempo si è diffusa la fondata voce che la banca NON AVREBBE LE RISORSE per rimborsare il prestitio ricevuto dallo Stato, i cosiddetti "Tremonti Bonds", di cui detiene la quota più polposa -ben 1,8 miliardi di euro.
In settimana assistiamo -chiamiamolo così- ad una sorta di "colpo di mano informativo del Messaggero, che tutti sapete controllato da uno dei signori del mattone romano Francesco Gaetano Caltagirone, ancora vicepresidente del consiglio di Amministrazione dello stesso Monte dei Paschi, Messaggero che  il 1 febbraio 2011 pubblica un articolo dal titolo: "La Fondazione (Monte dei Paschi) - Mancini (il presidente della Fondazione): Mps rivede la cedola. Se vuol restituire i Tremonti Bonds noi saremo al suo fianco".
 Nell'articolo il  Messaggero spende anche considerazioni che dovrebbero servire a dare al popolo bue dei risparmiatori la sensazione che il Gruppo Monte Paschi -a cui il Gruppo Caltagirone è ormai legato a filo doppio nella buona ma anche nella cattiva sorte- sia in condizioni finanziarie particolarmente floride, tanto che si lascia andare ad anticipare -con una delle cosiddette "fughe di notizie riservate" del Messaggero ormai diventate leggendarie (!)- che "si profila il ritorno al dividendo per Banca Mps che...avrebbe dato incarico a JpMorgan per valorizzare Consum.it, la società di credito al consumo del gruppo senese....."
COME SI POSSA TORNARE AL DIVIDENDO PER GLI AZIONISTI CON LA SITUAZIONE ELOQUENTEMENTE DESCRITTA DA ALESSANDRO PENATI SULLA REPUBBLICA NELL'ARTICOLO PROPOSTO IN APERTURA GIUDICHINO I LETTORI.....
Per quanto riguarda JpMorgan ricordiamo che l'immagine che qui si vorrebbe proporre per rafforzare l'immaggine declinante del Monte dei Paschi è anch'essa molto appannata, in quanto si tratta della stessa banca americana globalizzata che aveva a suo tempo portato per mano il Monte dei Paschi lungo quelli che avrebbero dovuto essere i floridi  sentieri dell'economia globalizzata (vedi le lodi di JPMorgan ai vertici di MPS nel 2007 qui riprodotte), e che l'hanno invece portata all'attuale condizione di grave difficoltà.......mentre la stessa JpMorgan sembra che stia per essere coinvolta nello scandalo finanziario Madoff, come riferito dal Corriere della Sera del 4 febbraio 2011.................
Analoga notizia sulla disponibilità della Fondazione Monte dei Paschi di Siena a farsi carico del rimborso allo Stato dei Tremonti Bonds compare anche sul Corriere della Sera della stessa data, con il titolo "La Fondazione (Monte dei Paschi) - Mps: pronti a rimborsare i Tremonti Bonds":
 MA LA FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA NON DEVE ESSERE TANTO "PRONTA" A RIMBORSARE I TREMONTI BONDS, TANTO CHE DI LI' A 3 GIORNI COMPARE SULLO STESSO MESSAGGERO E SUL CORRIERE DELLA SERA  IN DATA 4 FEBBRAIO 2011 QUELLA CHE PARE UNA VERA E PROPRIA SMENTITA DELLE NOTIZIE SULLA DISPONIBILITA' DELLA FONDAZIONE AD ACCOLLARSI SUBITO -CON UN ENORME AUMENTO DI CAPITALE- IL PESO DEI TREMONTI BONDS, CHE ERANO STATE VEICOLATE PRINCIPALMENTE PROPRIO DAL MESSAGGERO DI CALTAGIRONE IL 1 FEBBRAIO !

Sia sul Corriere della Sera che sul Messaggero del 4 febbraio 2011 infatti compare la seguente dichiarazione LAPIDARIA del presidente della Fondazione  Gabriello Mancini: "L'altro giorno dissi una cosa molto chiara (mentre qualcuno gliene ha messa in bocca sostanzialmente un 'altra, rileggetevi il Messaggero del 1 febbraio 2011 sopra riprodotto). Prosegue Mancini: "Dissi che prendo atto, e lo confermo, che da parte dela banca il presidente Mussari e il direttore generale Vigni hanno escluso la necessità di aumenti di capitale in tempi immediati (CAPITO BENE ? "Immediati", ossia la situazione -che è già già critica- potrebbe anche evolvere....). Qui sono e ne prendo atto".
Questa drastica dichiarazione -mentre fa chiarezza sulla situazione per l'immediato- dall'altro lato evidenzia la amara consapevolezza per il presidente della Fondazione che -il dover farsi carico dell'enorme fardello del debito in Tremonti Bonds a cui la gestione "chiamiamola globalizzata" ha portato la banca Monte dei Paschi- potrebbe voler dire assumersi un onere forse insopportabile, e dalle conseguenze imprevedibili per lo stesso sistema economico Siena-città-territorio !
QUALI LE POSSIBILI CONSEGUENZE PER I PALAZZINARI ROMANI PIU' STRETTAMENTE LEGATI A MONTE DEI PASCHI ED ALLE SUE LINEE DI FINANZIAMENTO OGGI QUASI DEL TUTTO INARIDITESI, OSSIA CALTAGIRONE E MEZZAROMA ?
IL LETTORE PUO' ANCHE IMMAGINARSELO DA SOLO.....
....anche riflettendo sulla conclusione dell'articolo sopra riportato  del Messaggero del 1 febbraio 201, che si chiude con la notizia che "La Sansedoni, società immobiliare controllata dall'ente (Monte Paschi), cambia modello di business, e non cerca più un partner industriale, ma occasioni per sviluppare joint ventures..." ossia iniziative congiunte.
Sembra la storia della volpe e dell'uva....visto che non trovo un partner industriale -chissà perchè ?- allora non lo cerco più........

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