Martedi 27 settembre alle 18, presso l’ I.T.G.C. “Matteucci”, si terrà un’assemblea pubblica presieduta dall’Assessore alla Mobilità Aurigemma in merito alla delicatissima questione del prolungamento metro B1 fino a Bufalotta. Suddetto incontro si configurerebbe come il primo tassello di quel processo partecipativo richiesto dalla nostra cittadinanza attraverso gli attivissimi comitati di quartiere del IV Municipio. Qui cominciano i problemi.
Il responsabile del procedimento da parte del Comune è stato presentato nella persona dell’ Ing. Pasquale Donia, ma la prima brutta sorpresa per la gente non è tardata ad arrivare. Il progetto del prolungamento in formato digitale verrà presentato durante l’assemblea, ma i comitati e i cittadini intenzionati a visionare la documentazione e a presentare eventuali proposte correttive avranno una proroga di soli 15 giorni rispetto alla data dell’assemblea.
Un tempo assolutamente insufficienze per studiare con attenzione un progetto di tale portata e i suoi eventuali impatti sul territorio. Una mossa astuta dell’amministrazione capitolina, attenta a dare una botta al cerchio, sottolineando più volte la “grande voglia di concertazione”, e una alla botte, cercando poi nei fatti di rendere questa partecipazione la più breve possibile.
Del resto il comportamento del Campidoglio riguardo questa storia del prolungamento B1 è confuso e poco chiaro fin dal principio.
Basti pensare che a tutt’oggi l’amministrazione pubblica non è ancora stata in grado di spiegare chiaramente e limpidamente come verrà finanziato questo benedetto prolungamento.
Per mesi si è parlato, del famoso “Project Financing”, quello strumento che permetterebbe di costruire la metro grazie ai soldi dei privati i quali, in cambio, ricevono permessi per edificazioni sul territorio.
Poi improvvisamente, durante una torrida seduta del consiglio municipale il primo agosto, sorprendendo cittadini e addetti ai lavori, l’ Assessore Aurigemma cambia completamente le carte in tavola. Cancellata l’ipotesi della finanza di progetto, Aurigemma dichiara che i fondi saranno reperiti in parte attraverso un indebitamento del Comune (come se non avesse già abbastanza debiti…) e in parte grazie alla valorizzazione immobiliare delle aree intorno alle due nuove stazioni “Mosca” e “Vigne Nuove”, una quantità di metri cubi, come noto, assolutamente insufficiente a reperire i quasi 600 milioni di euro necessari per l’opera nel suo complesso.
Come se non ci fosse già abbastanza carne al fuoco, pochi giorni dopo il Sindaco Alemanno conferma che sia le tratte B1 Bufalotta che B2 Casal Monastero, saranno interamente finanziate tramite Project Financing. Chi ci capisce è bravo.
Solo che qui non stiamo parlando della costruzione di un campetto di calcio o di un’area cani, si tratta al contrario di una questione vitale per tutto il quadrante nord-est di Roma, che viene gestita in maniera discutibile e approssimativa, senza la necessaria e doverosa prospettiva di lungo periodo.
Ultimo aggiornamento Venerdì 16 Settembre 2011 19:39
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