http://tg-talenti.blogspot.com/2009/06/domanda-da-100-milioni-ma-e-consentito.html
UNA RICERCA NORMATIVA FATTA NELL'OCCASIONE CI AVEVA CONFERMATO TRATTARSI DI UNA PRATICA ILLEGALE, PERSEGUIBILE PENALMENTE AI SENSI DI LEGGE !
ECCO IL POST PUBBLICATO ALL'EPOCA:
ABBIAMO DOCUMENTATO NEI NOSTRI VIDEO GLI IMPONENTI RIPORTI DI TERRE ALL'INTERNO DEL PARCO TALENTI, PROVENIENTI PROBABILMENTE DAGLI SCAVI PER I VARI QUARTIERI DI RIONE RINASCIMENTO.
Vedete il proposito il nostro video "Salviamo il terzo parco di Roma, Parco Talenti", caricato nel 2009, e poi ricaricato l'11 settembre 2011:
SULLA SITUAZIONE DEI LAVORI DI PARCO TALENTI A FINE 2010 VEDI:
NEI RIPORTI, SPECIE QUELLI LUNGO VIA DI CASAL BOCCONE, SONO PROBABILMENTE PRESENTI SCHIFEZZE DI VARIO GENERE, TANTO CHE HANNO COMINCIATO ADDIRITTURA A SECCARSI I PINI LI' ESISTENTI, vedilo nel video "Roma-Parco Talenti: si piantano palme, si seccano i pini", caricato già nel 2009 e ricaricato ora, che restituisce la situzione del Parco in quell'anno, al seguente link:
http://www.youtube.com/watch?v=NPXV6wVfWKs
GLI IMPONENTI RIPORTI SONO STATI ANCHE DOCUMENTATI IN ALCUNE FOTO PUBBLICATE QUALCHE TEMPO FA DAL CORRIERE DI MONTESACRO, UNA DELLE QUALI RIPRODUCIAMO QUI A FIANCO.
SULLA SITUAZIONE DEI LAVORI DI PARCO TALENTI A FINE 2010 VEDI:
NEI RIPORTI, SPECIE QUELLI LUNGO VIA DI CASAL BOCCONE, SONO PROBABILMENTE PRESENTI SCHIFEZZE DI VARIO GENERE, TANTO CHE HANNO COMINCIATO ADDIRITTURA A SECCARSI I PINI LI' ESISTENTI, vedilo nel video "Roma-Parco Talenti: si piantano palme, si seccano i pini", caricato già nel 2009 e ricaricato ora, che restituisce la situzione del Parco in quell'anno, al seguente link:
http://www.youtube.com/watch?v=NPXV6wVfWKs
GLI IMPONENTI RIPORTI SONO STATI ANCHE DOCUMENTATI IN ALCUNE FOTO PUBBLICATE QUALCHE TEMPO FA DAL CORRIERE DI MONTESACRO, UNA DELLE QUALI RIPRODUCIAMO QUI A FIANCO.
Ma una curiosità ci prende, ma questi riporti di terra sono ammessi dalla legge ? Con l'aiuto degli amici del Comitato via Casal Boccone, che ringraziamo cordialmente vediamo un pò la situazione.
TERRE E ROCCE DA SCAVO - PRODUZIONE E RIUTILIZZO
Le terre e rocce da scavo sono classificate come rifiuto speciale la cui gestione deve avvenire nel rispetto delle modalità di deposito temporaneo (D. Lgs. 16 gennaio 2008 n, 4, recante modifiche al D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, art. 183 comma 1 lett. m), e attraverso l'avvio a recupero ovvero a smaltimento in impianti idonei debitamente autorizzati (art. 208).
(VAI AL DECRETO LEGISLATIVO N. 4/2008: http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/08004dl.htm )
L'art. 186 del d lgs n. 152/2006, come modificato dal d. lgs. n. 4/2008, permette, invece, la gestione di terre e rocce da scavo al di fuori del regime dei rifiuti in presenza di ben precise e particolari condizioni, ED E' QUESTO IL CASO DELLE TERRE PROVENIENTI DAGLI SCAVI DI RIONE RINASCIMENTO ! Le condizioni obbligatorie e contestuali per cui è possibile la gestione di tale materiale al di fuori del regime dei rifiuti sono le seguenti (art. 186 comma 1):
a) il riutilizzo deve avvenire all'interno di interventi e opere preventivamente individuati e definiti;
(DOMANDA: sono stati prevenivamente individuati interventi ed opere all'interno del Parco Talenti nel cui ambito riutilizzare il terreno ?)
b) deve essere certo l'integrale riutilizzo sin dalla fase della loro produzione;
c) il riutilizzo integrale deve avvenire senza trattamenti o trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale;
d) deve essere garantito un elevato livello di tutela ambientale;
(DOMANDA: è stato garantito questo elevato livello di tutela ambientale, considerato che un anfiteatro naturale è stato colmato, uno storico fontanile interrato, ed il pregevole percorso fra i pini al termine del Parco verso via Ugo Ojetti attualmente appare quasi del tutto interrato ?)
e) terre e rocce da scavo non devono provenire da siti contaminati o sottoposti a interventi di bonifica (anche se il livello di inquinamento del sito di produzione fosse inferiore ai limiti del sito
di destinazione);
(DOMANDA: se questa norma è stata rispettata perchè si stanno seccando i pini nell'area interessata a interri lungo via di Casal Boccone ?)
f) il materiale da riutilizzare deve essere compatibile con il sito di destinazione (litologia, granulometria, geomeccanica, etc..);
g) deve essere dimostrata la certezza del riutilizzo.
Nei processi industriali, come sottoprodotto, in sostituzione dei materiali di cava deve avvenire nel rispetto delle condizioni di cui all'art. 183 comma 1 lett. p del citato d. lgs. n. 4/2008;
La sussistenza dei suddetti requisiti, ai fini dello svincolo delle terre e rocce da scavo dal regime dei rifiuti, deve avvenire nell'ambito dei procedimenti di approvazione dei progetti da cui si originano tali materiali (VIA, AIA, PdC ovvero DIA) e ivi verificati dalle amministrazioni competenti (art. 186 comma 2 e 3).
(DOMANDA: considerato che appare evidente la realizzazione di imponenti interri, ed avrebbero dovuto essere pertanto acquisite le necessarie autorizzazioni, questi requisiti sono stati verificati da parte delle amministrazioni competenti nell'ambito dell'iter di approvazione dei progetti ?)
Il soggetto preposto allo svincolo dal regime dei rifiuti non è più l'ente che rilascia l'autorizzazione all'intervento di destinazione, ma quello competente ad autorizzare lo scavo da cui si originano le terre e rocce.
Il riutilizzo può avvenire nel medesimo intervento di produzione ma anche in interventi diversi ed il processo di produzione e riutilizzo non deve necessariamente essere contemporaneo, ma preventivamente individuato.
Nel caso di utilizzo non contestuale alla produzione, devono essere definite le caratteristiche del sito di deposito ai fini della tutela ambientale; deposito che non può protrarsi per più di un anno, nel caso di riutilizzo in sito differente, ovvero tre anni nel caso di riutilizzo nel medesimo sito.
(DOMANDA: da quanto tempo appare evidente la presenza degli enormi interri all'interno del Parco ? Da quanto si stanno protraendo ? Sono state definite le caratteristiche del Parco quale evidente sito di deposito ai fini della tutela ambientale ?)
La richiesta del parere ARPAT non è più obbligatoria.
Lo svincolo dal regime dei rifiuti di terre e rocce da scavo avviene contestualmente al rilascio del permesso a costruire ovvero alla perfezionamento della DIA.
Con la comunicazione di fine lavori gli interessati devono dimostrare l'effettivo riutilizzo delle terre e rocce da scavo eventualmente svincolate dal regime dei rifiuti (modulistica predisposta dalla provincia) ovvero dimostrare con i formulari l'avvio a recupero o a smaltimento delle terre e rocce da scavo gestite come rifiuti.
(CONSTATAZIONE: ricordiamo ai tecnici e dirigenti responsabili del comune di Roma che queste norme non sono eludibili, e quand' anche fossero state violate, come appare possibile, in sede di accertamenti sulla futura comunicazione di fine lavori da parte della società realizzatrice dei lavori del Parco, tecnici e dirigenti sono responsabili in merito all'accertamento dell'effettiva situazione, e possono essere responsabili di omissione di atti d'ufficio ove vogliamo prescindere da quella che è la reale situazione sul terreno).
Ai sensi del comma 7 dell'articolo 186 come modificato dal d. lgs. n. 4/2008, per i progetti di riutilizzo autorizzati ai sensi del precedente art. 186 e in corso di realizzazione ovvero per quelle
richieste di riutilizzo in corso di autorizzazione, gli interessati devono presentare entro 90 gg (entro la data del 13/05/2008) la documentazione necessaria ai fini della sussistenza dei requisiti di cui al comma 1 del nuovo art. 186, senza che ciò comporti ripetizioni o sospensioni dei procedimenti in corso (VIA, AIA, PdC e DIA).
L'HANNO FATTO ? QUESTA E' UNA DOMANDA CHE INDIRIZZIAMO AL COMUNE DI ROMA ED AL MUNICIPIO IV.
Per chi vuole ulteriormente approfondire:
http://docs.google.com/gview?a=v&pid=gmail&attid=0.1&thid=121bed5a9061293e&mt=application%2Fpdf
TERRE E ROCCE DA SCAVO - PRODUZIONE E RIUTILIZZO
Le terre e rocce da scavo sono classificate come rifiuto speciale la cui gestione deve avvenire nel rispetto delle modalità di deposito temporaneo (D. Lgs. 16 gennaio 2008 n, 4, recante modifiche al D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, art. 183 comma 1 lett. m), e attraverso l'avvio a recupero ovvero a smaltimento in impianti idonei debitamente autorizzati (art. 208).
(VAI AL DECRETO LEGISLATIVO N. 4/2008: http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/Testi/08004dl.htm )
L'art. 186 del d lgs n. 152/2006, come modificato dal d. lgs. n. 4/2008, permette, invece, la gestione di terre e rocce da scavo al di fuori del regime dei rifiuti in presenza di ben precise e particolari condizioni, ED E' QUESTO IL CASO DELLE TERRE PROVENIENTI DAGLI SCAVI DI RIONE RINASCIMENTO ! Le condizioni obbligatorie e contestuali per cui è possibile la gestione di tale materiale al di fuori del regime dei rifiuti sono le seguenti (art. 186 comma 1):
a) il riutilizzo deve avvenire all'interno di interventi e opere preventivamente individuati e definiti;
(DOMANDA: sono stati prevenivamente individuati interventi ed opere all'interno del Parco Talenti nel cui ambito riutilizzare il terreno ?)
b) deve essere certo l'integrale riutilizzo sin dalla fase della loro produzione;
c) il riutilizzo integrale deve avvenire senza trattamenti o trasformazioni preliminari per soddisfare i requisiti merceologici e di qualità ambientale;
d) deve essere garantito un elevato livello di tutela ambientale;
(DOMANDA: è stato garantito questo elevato livello di tutela ambientale, considerato che un anfiteatro naturale è stato colmato, uno storico fontanile interrato, ed il pregevole percorso fra i pini al termine del Parco verso via Ugo Ojetti attualmente appare quasi del tutto interrato ?)
e) terre e rocce da scavo non devono provenire da siti contaminati o sottoposti a interventi di bonifica (anche se il livello di inquinamento del sito di produzione fosse inferiore ai limiti del sito
di destinazione);
(DOMANDA: se questa norma è stata rispettata perchè si stanno seccando i pini nell'area interessata a interri lungo via di Casal Boccone ?)
f) il materiale da riutilizzare deve essere compatibile con il sito di destinazione (litologia, granulometria, geomeccanica, etc..);
g) deve essere dimostrata la certezza del riutilizzo.
Nei processi industriali, come sottoprodotto, in sostituzione dei materiali di cava deve avvenire nel rispetto delle condizioni di cui all'art. 183 comma 1 lett. p del citato d. lgs. n. 4/2008;
La sussistenza dei suddetti requisiti, ai fini dello svincolo delle terre e rocce da scavo dal regime dei rifiuti, deve avvenire nell'ambito dei procedimenti di approvazione dei progetti da cui si originano tali materiali (VIA, AIA, PdC ovvero DIA) e ivi verificati dalle amministrazioni competenti (art. 186 comma 2 e 3).
(DOMANDA: considerato che appare evidente la realizzazione di imponenti interri, ed avrebbero dovuto essere pertanto acquisite le necessarie autorizzazioni, questi requisiti sono stati verificati da parte delle amministrazioni competenti nell'ambito dell'iter di approvazione dei progetti ?)
Il soggetto preposto allo svincolo dal regime dei rifiuti non è più l'ente che rilascia l'autorizzazione all'intervento di destinazione, ma quello competente ad autorizzare lo scavo da cui si originano le terre e rocce.
Il riutilizzo può avvenire nel medesimo intervento di produzione ma anche in interventi diversi ed il processo di produzione e riutilizzo non deve necessariamente essere contemporaneo, ma preventivamente individuato.
Nel caso di utilizzo non contestuale alla produzione, devono essere definite le caratteristiche del sito di deposito ai fini della tutela ambientale; deposito che non può protrarsi per più di un anno, nel caso di riutilizzo in sito differente, ovvero tre anni nel caso di riutilizzo nel medesimo sito.
(DOMANDA: da quanto tempo appare evidente la presenza degli enormi interri all'interno del Parco ? Da quanto si stanno protraendo ? Sono state definite le caratteristiche del Parco quale evidente sito di deposito ai fini della tutela ambientale ?)
La richiesta del parere ARPAT non è più obbligatoria.
Lo svincolo dal regime dei rifiuti di terre e rocce da scavo avviene contestualmente al rilascio del permesso a costruire ovvero alla perfezionamento della DIA.
Con la comunicazione di fine lavori gli interessati devono dimostrare l'effettivo riutilizzo delle terre e rocce da scavo eventualmente svincolate dal regime dei rifiuti (modulistica predisposta dalla provincia) ovvero dimostrare con i formulari l'avvio a recupero o a smaltimento delle terre e rocce da scavo gestite come rifiuti.
(CONSTATAZIONE: ricordiamo ai tecnici e dirigenti responsabili del comune di Roma che queste norme non sono eludibili, e quand' anche fossero state violate, come appare possibile, in sede di accertamenti sulla futura comunicazione di fine lavori da parte della società realizzatrice dei lavori del Parco, tecnici e dirigenti sono responsabili in merito all'accertamento dell'effettiva situazione, e possono essere responsabili di omissione di atti d'ufficio ove vogliamo prescindere da quella che è la reale situazione sul terreno).
Ai sensi del comma 7 dell'articolo 186 come modificato dal d. lgs. n. 4/2008, per i progetti di riutilizzo autorizzati ai sensi del precedente art. 186 e in corso di realizzazione ovvero per quelle
richieste di riutilizzo in corso di autorizzazione, gli interessati devono presentare entro 90 gg (entro la data del 13/05/2008) la documentazione necessaria ai fini della sussistenza dei requisiti di cui al comma 1 del nuovo art. 186, senza che ciò comporti ripetizioni o sospensioni dei procedimenti in corso (VIA, AIA, PdC e DIA).
L'HANNO FATTO ? QUESTA E' UNA DOMANDA CHE INDIRIZZIAMO AL COMUNE DI ROMA ED AL MUNICIPIO IV.
Per chi vuole ulteriormente approfondire:
http://docs.google.com/gview?a=v&pid=gmail&attid=0.1&thid=121bed5a9061293e&mt=application%2Fpdf
COSI' SI CONCLUDEVA IL NOSTRO POST DELL'8 GIUGNO 2009.
MA ORA -PROPRIO OGGI DOMENICA 11 SETTEMBRE 2011- ABBIAMO RICEVUTO DA UNA NOSTRA AFFEZIONATA LETTRICE LA SEGUENTE MAIL:
"Salve, mi chiamo Viviana P. e scrivo per segnalare quanto mi è capitato di vedere in questi giorni nei pressi di Parco Talenti.
Passeggiavo l'altro giorno in prossimità di viale Mancia costeggiando l'area cani del parco e sono stata colpita dal roboante rumore di camion in corsa che poco più lontano attraversavano indisturbati il parco scendendo dal cantiere di via Ezra Pound di Rione Rinascimento Terzo in direzione della zona che confina con via di Casal Boccone poco dopo il vivaio.
Un via vai continuo, incessante e il rumore dello scarico dei materiali assordante che mi hanno fatto riflettere per l'ennesima volta sul fatto che, invece di essere restituito ai cittadini, il Parco Talenti continua ad essere usato come area di cantiere.
Ho seguito un po' con l'occhio i movimenti dei camion ed ho percorso il perimetro fino ad arrivare all'altezza di Via Casal Boccone dove lo scenario che mi si proponeva era devastante. Quintali di terra mista a sassi ammucchiati tra il campo da golf e il vivaio.
La morfologia del parco evidentemente modificata senza scrupolo e senza un perché!
Ma soprattutto perché nessuno dice nulla? Gli operai si muovono in pieno giorno ed il massacro è sotto gli occhi di tutti.
L'amministrazione locale, il supervisore Clavenzani, non possono non vedere. Basta costeggiare Casal Boccone per rendersi conto di quanto stia accadendo.
Passeggiavo l'altro giorno in prossimità di viale Mancia costeggiando l'area cani del parco e sono stata colpita dal roboante rumore di camion in corsa che poco più lontano attraversavano indisturbati il parco scendendo dal cantiere di via Ezra Pound di Rione Rinascimento Terzo in direzione della zona che confina con via di Casal Boccone poco dopo il vivaio.
Un via vai continuo, incessante e il rumore dello scarico dei materiali assordante che mi hanno fatto riflettere per l'ennesima volta sul fatto che, invece di essere restituito ai cittadini, il Parco Talenti continua ad essere usato come area di cantiere.
Ho seguito un po' con l'occhio i movimenti dei camion ed ho percorso il perimetro fino ad arrivare all'altezza di Via Casal Boccone dove lo scenario che mi si proponeva era devastante. Quintali di terra mista a sassi ammucchiati tra il campo da golf e il vivaio.
La morfologia del parco evidentemente modificata senza scrupolo e senza un perché!
Ma soprattutto perché nessuno dice nulla? Gli operai si muovono in pieno giorno ed il massacro è sotto gli occhi di tutti.
L'amministrazione locale, il supervisore Clavenzani, non possono non vedere. Basta costeggiare Casal Boccone per rendersi conto di quanto stia accadendo.
C'è tanta attività nel Parco Talenti ma niente di volto alla sua riqualifica, solo un utilizzo improprio del suo naturale territorio.
E' normale che il nostro parco sia così malrattato? E' normale che chi va a passeggiare per trovare un attimo di ristoro debba essere assalito da rumori di camion che scaricano nel parco?
E' normale che il nostro parco sia così malrattato? E' normale che chi va a passeggiare per trovare un attimo di ristoro debba essere assalito da rumori di camion che scaricano nel parco?
E' questo il Parco Talenti che Clavenzani ha promesso di riconsegnare ai cittadini?
Un parco che sarà sicuramente diverso da come era (già oggi lo è), modificato nella sua natura dalle tonnellate di materiale di risulta scaricate senza un criterio.
Montagne di terra e detriti create dal nulla, aree soffocate, depressioni create artificialmente che variano la conformazione naturale del territorio del parco andando a minacciare la flora autoctona.
E' possibile che non ci sia pace per il parco Talenti e per chi vorrebbe frequentarlo?
Un parco che sarà sicuramente diverso da come era (già oggi lo è), modificato nella sua natura dalle tonnellate di materiale di risulta scaricate senza un criterio.
Montagne di terra e detriti create dal nulla, aree soffocate, depressioni create artificialmente che variano la conformazione naturale del territorio del parco andando a minacciare la flora autoctona.
E' possibile che non ci sia pace per il parco Talenti e per chi vorrebbe frequentarlo?
E' possibile che siano passati 10 anni ed esso continui ad essere usato come area di cantiere e non riqualificato come promesso?
Presidente Bonelli, Lei è nato e vissuto a Talenti, ha il dovere di fornire una risposta in merito al nostro Parco, unica area verde rimasta in un quartiere dove avanzano il cemento di rioni e centri commerciali.
Possibile che non soffra proprio Lei in prima persona di quanto stia accadendo e che non riesca a trovare una soluzione?"
Presidente Bonelli, Lei è nato e vissuto a Talenti, ha il dovere di fornire una risposta in merito al nostro Parco, unica area verde rimasta in un quartiere dove avanzano il cemento di rioni e centri commerciali.
Possibile che non soffra proprio Lei in prima persona di quanto stia accadendo e che non riesca a trovare una soluzione?"
Una cittadina, testimone di quanto sopra
TESTIMONE DI QUANTO ACCADUTO ANCHE L'ASSOCIAZIONE ORGANIZZAZIONE ALFA, CHE FA PARTE DEL COORDINAMENTO PER IL PARCO TALENTI, CHE HA SCATTATO FOTO DELLO SCARICO MENTRE ERA IN CORSO:
La trovate qui:
http://www.organizzazionealfa.it/wp-content/uploads/2011/09/DSCF4571.jpg
TESTIMONE DI QUANTO ACCADUTO ANCHE L'ASSOCIAZIONE ORGANIZZAZIONE ALFA, CHE FA PARTE DEL COORDINAMENTO PER IL PARCO TALENTI, CHE HA SCATTATO FOTO DELLO SCARICO MENTRE ERA IN CORSO:
La trovate qui:
http://www.organizzazionealfa.it/wp-content/uploads/2011/09/DSCF4571.jpg
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