Lunedí 07.02.2011 10:31
Case, uffici, persino un albergo e un centro direzionale.
Il Comune investe 167 milioni di euro per portare la metro B da Rebibbia a Casal Monastero ma si ritrova nell'ennesimo pasticcio. Ed è battaglia aperta tra la società che lo scorso 11 novembre si è aggiudicata provvisoriamente la gara, la Ati composta dalla Salini e dalla Vianini già al lavoro sul prolungamento della B1 e sulla metro C e il raggruppamento di imprese romane di medie dimensioni guidate dalla Cmb di Carpi, la potentissima ex Legacoop.
Affaritaliani.it è entrato in possesso di due documenti che ricostruiscono l'impasse nel quale si è infilato il Campidoglio in una vicenda che ha impegnato per 2 anni l'amministrazione in una gara per un progetto di project financing con un impegno per i privati di diversi milioni di euro. La prima lettera è del sindaco Alemanno: un atto formale datato 12 novembre che segue di otto giorni l'aggiudicazione della gara da parte di Roma Metropolitane. La lettera è molto formale e spiega che è in corso di esame “la proposta di valorizzazione immobiliare e del piano economico finanziario, la cui mancata approvazione potrebbe comportare l'impossibilità di pronunciare l'aggiudicazione definitiva”. E sin qui nulla di anomalo, a parte uno stretto e insolito controllo da parte del Comune su questa vicenda, per la quale si spende in prima persona il sindaco Alemanno, chiamando in causa tutti gli attori: da Roma Metropolitane, sino agli assessorati al Bilancio, all'Urbanistica e alla Mobilità. É chiaro che al Campidoglio i lavori per il prolungamento della linea B stanno molto a cuore".
MA CHISSA' PERCHE' GLI STANNO COSI' A CUORE AD ALEMANNO I LAVORI DEL PROLUNGAMENTO METRO B2 ?
CONCLUDE L'ARTICOLO:
"Lo scorso 3 febbraio, la deflagrazione. Il raggruppamento secondo classificato spedisce una raccomanda al sindaco e ai consueti “attori non protagonisti” con la quale “diffida alla corrette prosecuzione del procedimento”. Oltre i formalismi, Cmb, Ghelia Spa, CCC, Dicos, Italiana Costruzioni, Master Engineering, De Sanctis Costruzioni, Procoedi Consorzio Stabile, Donati spa, Monaco Spa, Provera e Carrassi, Ircos e Romana Scavi, dopo aver letto e studiato l'offerta Salini-Vianini, vanno al contrattacco e definiscono l'aggiudicazione provvisoria delle opere comprensiva di “palesi violazioni legittime e amministrative”, chiedendo a Roma Metropolitane di escludere l'offerta dei vincitori, avvertendo che in caso contrario porterà stazione appaltante e Comune in Tribunale con ovvi risarcimenti dei danni.
Insomma, un atto di guerra che prelude un ricorso al Tar, qualora il progetto di portare la metro B sino a Casal Monastero fosse aggiudicato all'Ati Salini-Vianini. E per il Comune sarebbe un altro flop, simile a quello dei tassisti. Dunque, una battaglia vera e propria, con il Campidoglio stretto tra i giganti delle costruzioni già impegnati in altre opere e quel raggruppamento che guarda politicamente a sinistra e che è riuscito a riunire una serie di piccoli e medi imprenditori romani che trarrebbero evidenti benefici dalle opere e che, inizialmente, sembravano in forte vantaggio.
Diffida alla mano, al Campidoglio non resta che ricominciare da capo. E il prolungamento della B diventa un'altra storia infinita.
MA INVECE SU LA REPUBBLICA-EDIZIONE ROMA DI OGGI 9 SETTEMBRE 2011, COSA LEGGIAMO ?
- INSOMMA COMUNE DI ROMA E SINDACO ALEMANNO VOGLIONO RISCHIARE....
- IL PROBLEMA CHE EVENTUALI DANNI AL 2° ARRIVATO DELLA GARA, CHE AVREBBE PERO' TITOLO ALL'AGGIUDICAZIONE, LI PAGHEREMO NOI CITTADINI DI ROMA !
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