DOPO la devastante crisi economica internazionale avviatasi nel 2007-2008 fra Stati Uniti e Gran Bretagna a seguito del tracollo del mercato immobiliare indotto dalla tragica pagina dei SUBPRIME, ossia dei mutui inaffidabili americani trasformati da banche e società di rating in prodotti finanziari e poi rivenduti sui mercati internazionali;
DOPO lo sbarco della crisi in Europa, con la drammatica crisi economica della Spagna, connessa all'esplosione della bolla in un mercato immobiliare in cui, analogamente a quello italiano, si era costruito di tutto e di più, BEN OLTRE la stessa capacità del mercato di assorbire il costruito;
DOPO il conseguente allargamento della pesantissima crisi economica e connessa crisi del mercato immobiliare ad altri paesi europei,
ECCO che la crisi del mercato immobiliare globale giunge anche in Italia, ove dormai dal 2008 ci sono segnali INEQUIVOCABILI di uno sgonfiamento, più o meno rapido, della bolla formata dal mercato con la crescita del valore degli immobili a livelli insostenibili e del tutto ingiustificati.
Anche in Italia, come negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Irlanda, in Spagna, in Grecia, gli effetti della crisi vengono moltiplicati dai rapporti incestuosi fra grandi gruppi immobiliari e grandi banche, che devono ora chiedere il rientro di prestiti concessi troppo allegramente per evitare che anche qualche banca nostrana finisca per fare la fine di grandi gruppi amricani come la Lehman Brothers.
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