E di qualche settimana fa un interessante post sul Blog di Beppe Grillo in cui l'Architetto Paolo Gelsomini, responsabile di Progetto Celio, che si interessa di mobilità nella nostra città ed in particolare della linea Metro C, spiega come mai non abbiamo la terza linea della metropolitana e cosa possiamo fare in merito:
A Roma, la città "con la peggiore situazione della mobilità in tutte le capitali dell’Europa" ..."si decise la costruzione [della terza linea] 16 anni fa (..). Si partì bene, se non che si creò subito un grosso problema perché a quel tempo il sindaco di Roma era Rutelli che decise, appena salito al Campidoglio nel 1993, di affrontare il problema della mobilità firmando il cosiddetto "Patto del ferro", con l’allora amministratore delle Ferrovie dello Stato che era Lorenzo Necci.
Quando il governo mise a disposizione praticamente il finanziamento totale della nuova metro C, il progetto fu sviluppato da Necci e quindi dai tecnici ferroviari, quello fu un errore fondamentale che purtroppo ci portiamo dietro, perché gli ingegneri delle Ferrovie pensarono a una ferrovia piuttosto che a una metropolitana.
(....) si vide che realizzare un’opera così colossale nel centro storico di Roma, con i suoi reperti archeologici, i più importanti del mondo, era un fatto impossibile perché significava mandare all’aria tutte le strade, i monumenti, i palazzi storici e quindi lo stesso sindaco Rutelli che tanto aveva predicato per il mondo a New York, Parigi, Londra, la modernizzazione della città con questo grande intervento, ritirò il progetto della metropolitana e quindi perse il finanziamento statale.
(...) [Il progetto di una metropoliana leggera su gomma, già realizzata all'estero, è] una proposta che il Governo fece a Rutelli, ma Rutelli la lasciò cadere e preferì rinunciare al finanziamento statale che era il 100%, piuttosto che aprire a una tecnologia che non era una tecnologia italiana, che metteva fuori gioco i grandi costruttori. Quindi coscientemente nel 1995 il Sindaco rinunciò a realizzare la terza linea della metropolitana a Roma.
[Con il Governo Berlusconi] quest'opera è andata avanti in qualche modo per quanto riguarda la parte periferica, quindi la più facile, dalla periferia est di Roma fino a San Giovanni, alle mure aureliane e nel momento in cui il cantiere sta per entrare nella parte centrale della città, quindi dove i problemi sono quelli più seri, si sono evidenziati tutti i limiti. Di fatto ora siamo nella situazione in cui non ci sono più soldi e se mai si dovesse continuare questa metropolitana, essa attraverserà l’intero centro storico della città, quindi il centro dove si ha più bisogno di portare persone in metropolitana e non più in auto, ma lo attraverserà senza fermate (...)
Se si realizza il sistema Torino (..) non c’è più bisogno di avere scale mobili, ma la risalita può essere effettuata solo con ascensori e la conclusione è che la stazione richiede uno spazio di pochissimi metri quadrati e quindi non c’è più impatto con lo strato archeologico o con la circolazione, con il tessuto architettonico e urbanistico. Questa proposta permette di ridurre enormemente i tempi e i costi, non solo di costruzione, ma anche di gestione e offre una qualità del servizio estremamente più elevata e sarebbe l’opera indispensabile che potrebbe permettere di avere il risultato straordinario di rendere totalmente pedonale l’intero centro storico di Roma.".
Vi invitiamo a leggere per intero l'intervista al Professor Tamburrino e se possibile ad inviare la mail seguente al Comune di Roma - INDIRIZZI:Egregi Signori,
Quale cittadino di Roma preoccupato della disastrosa situazione della mobilità della mia città Vi chiedo che il problema della realizzazione della Metropolitana C, il cui progetto si è dimostrato assurdo e irrealizzabile, sia pubblicamente discusso e pubblicamente esaminate le soluzioni, come da normative europee vigenti, affinchè Roma possa finalmente e rapidamente dotarsi di una terza linea metropolitana, senza che vengano travolte la sua architettura e circolazione e senza che venga sperperato altro danaro pubblico.
Cordiali saluti,
(nome, cognome)
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