IN EDICOLA IN QUESTI GIORNI UN VOLUME CHE APPARE FONDAMENTALE PER COMPRENDERE LE DINAMICHE CH HANNO PORTATO ALL'ATTUALE SITUAZIONE DI DEVASTAZIONE DEL NOSTRO PAESAGGIO, CON GRAVISSIMI DANNI NON SOLO DAL PUNTI DI VISTA PAESAGGISTICO E CULTURALE, MA ANCHE ECONOMICO !
Se ne sono occupati ieri sia il Corriere della Sera che la Repubblica, con due ampie recensioni a firma di duq personaggi di spessore, Gian Mario Stella e Francesco Erbani, che trovate anzitutti sui siti on line dei due quotidiani, con altre interessanti notizie:
LI RIPRODUCIAMO ANCHE DI SEGUITO:
A riflettere bene i due giornalisti segnalano con precisione quali sono stati gli elementi normativi che hanno prodotto questo sfascio, e su cui è necessario riflettere, al fine di creare il necessario consenso per indispensabili modifiche di legge:
- ERBANI: "l' abrograzione di quella parte della legge sul regime dei suoli, la cosiddetta Bucalossi del 1977, che imponeva a chi costruiva di partecipare ai costi che il comune avrebbe sopportato per gli allacci di luce gas, acua, per le strade, per le fogne. Dal 2001, ultimi anni del governo Amato, quei soldi che il privato paga finiscono nel bilancio del comune che li usa come crede". La conseguenza è stata "che i comuni, strozzati dal calo dei finanziamenti statali e poi dall'abolizione dell'ICI sono stati spinti a fare cassa concedendo quante più licenze edilizie possibili. Hanno venduto suolo senza altra logica che quella di tenere in piedi i bilanci. E sono incentivati a continuare...."
- E' stato poco dopo il Ministro Giulio Tremonti "ad aver varato nel 2001 la norma che detassa il reddito d'impresa se si investe in capannoni industriali: si spiega così, e con qualche trucco aggiuntivo, se le eprovincie di Treviso, Padova, Vicenza e Venezia, ma anche tante altre in Italia, sono disseminate di stabilimenti vuoti che sfigurano il paesaggio pedemontano veneto già massacrato".
- ECCO DUNQUE UN PARADOSSO, MATTONE SENZA CRESCITA !!!
- MA QUANTO ANCORA POSSIAMO ANDARE AVANTI COSI ????
Nessun commento:
Posta un commento