"Nuovo intervento dei giudici amministrativi. L'allarme del Campidoglio: e' un cannoneggiamento continuo. E il TAR boccia ancora il Piano Regolatore. L'assessore Corsini: così lo sgretolano".
VENGONO AL PETTINE INFINE I NODI DI UN PRG DI ROMA FATTO APPROVARE CON UN ITER AFFRETTATO,LACUNOSO, ILLEGITTIMO IN VARI PUNTI, UNA VERA FORZATURA DI WALTER VELTRONI E ROBERTO MORASSUT NELLE ULTIME SETTIMANE DELLA SECONDA GIUNTA VELTRONI !
Ora il TAR-Lazio boccia per la seconda volta aspetti centrali del nuovo strumento urbanistico.
VEDIAMO SE FINALMENTE IL SINDACO ALEMANNO E L'ASSESSORE CORSINI PRENDERANNO L'OCCASIONE PER AVVIARE LA REVISIONE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO CONTESTATISSIMO !
Il 16 febbraio l'ex assessore all'Urbanistica Roberto Morassut scsrive ad Alemanno, sollecitando il comune di Roma a fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR:
FONTE: http://www.romadomani.it/morassut-il-comune-faccia-ricorso-contro-la-sentenza-del-tar-sul-prg/
Lettere e interventi
"Le espressioni della giustizia amministrativa vanno sempre valutate tenendo conto della puntualità dei temi che ad essa vengono sottoposti in sede di ricorso.
Nel caso della recentissima sentenza del Tar del Lazio su alcune norme tecniche del Nuovo Piano regolatore di Roma, il carattere circoscritto della sentenza è esplicitamente sottolineato dal collegio giudicante, ma ciò non toglie che le conseguenze e l’impatto del giudizio possano essere devastanti, se non corretti dal Consiglio di Stato, presso cui mi auguro il Comune faccia subito ricorso. Il Tar, nella sostanza, contesta, sulla base di un ricorso presentato da un piccolissimo proprietario, il cuore del Piano regolatore: il diritto cioè del Comune di chiedere ai proprietari dei terreni edificabili la cessione gratuita di una parte degli indici edificatori a loro assegnati dal Piano regolatore per fare politiche pubbliche come la realizzazione di alloggi popolari, spazi verdi, servizi pubblici, demolizioni e ricostruzioni. Inoltre il Tar considera illegittimo il versamento di un contributo straordinario da parte dei costruttori per realizzare le opere pubbliche necessarie alla riqualificazione dei quartieri più degradati. Tali valutazioni si pongono in contrasto con numerosi passi dell’articolata sentenza dove si ammette che simili procedure fanno ormai parte della cultura urbanistica italiana ed europea e che gli stessi costruttori hanno negli anni sottoscritto convenzioni con il Comune in cui accettano queste regole. Purtroppo, però, in Italia la legge urbanistica nazionale risale al 1942 e la legge regionale del Lazio è ferma agli anni ‘70. Pertanto il Tar accoglie il ricorso sostenendo che tali procedure non hanno copertura di legge: niente di più formalmente micidiale e l’effetto può essere drammatico. Così il Comune viene denudato di fronte alla rendita e non potrebbe accantonare nè con l’esproprio - troppo oneroso - nè con la cessione gratuita di aree in accordo con i proprietari, un “suo” demanio di aree per sviluppare e migliorare la parte pubblica della città. Il vuoto legislativo va colmato al più presto sia in sede nazionale - dove il parlamento è bloccato dal governo - sia a livello regionale.
(UNA DOMANDA A MORASSUT: CONSIDERATO CHE L'URBANISTICA E' DI COMPETENZA REGIONALE, E CONSIDERATO CHE IL CENTRO-SINISTRA HA AMMINISTRATO LA REGIONE LAZIO CON MARRAZZO DAL 2005, BEN PRIMA CHE IL PRG VENISSE APPROVATO, PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA IN REGIONE LAZIO NON HA COLMATO QUESTA LACUNA ?????)
Detto questo non si può tacere su due cose. Da 10 anni l’indirizzo della giustizia amministrativa in questa materia in Europa e in Italia è totalmente sbilanciata a favore dei proprietari terrieri. Questo è il riflesso dei rapporti di forza nella società e di un deficit di riformismo urbanistico che il Pd deve superare. Poi c’è da chiedersi perché il Comune abbia affidato il compito di revisionare le norme tecniche del Piano regolatore da poco approvato ad un collegio di valenti avvocati che sono gli stessi che promuovono a nome dei maggiori costruttori romani centinaia di ricorsi proprio sulle norme del PRG.
Il sindaco, nel fare un doveroso e rapido ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR, dovrebbe spiegare meglio alla città questa decisione così palesemente in contrasto con gli interessi del Comune. Roberto Morassut"
(UNA DOMANDA A MORASSUT: CONSIDERATO CHE L'URBANISTICA E' DI COMPETENZA REGIONALE, E CONSIDERATO CHE IL CENTRO-SINISTRA HA AMMINISTRATO LA REGIONE LAZIO CON MARRAZZO DAL 2005, BEN PRIMA CHE IL PRG VENISSE APPROVATO, PERCHE' IL CENTRO-SINISTRA IN REGIONE LAZIO NON HA COLMATO QUESTA LACUNA ?????)
Detto questo non si può tacere su due cose. Da 10 anni l’indirizzo della giustizia amministrativa in questa materia in Europa e in Italia è totalmente sbilanciata a favore dei proprietari terrieri. Questo è il riflesso dei rapporti di forza nella società e di un deficit di riformismo urbanistico che il Pd deve superare. Poi c’è da chiedersi perché il Comune abbia affidato il compito di revisionare le norme tecniche del Piano regolatore da poco approvato ad un collegio di valenti avvocati che sono gli stessi che promuovono a nome dei maggiori costruttori romani centinaia di ricorsi proprio sulle norme del PRG.
Il sindaco, nel fare un doveroso e rapido ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR, dovrebbe spiegare meglio alla città questa decisione così palesemente in contrasto con gli interessi del Comune. Roberto Morassut"
Rispondendo a questa lettera l'assessore capitolino Corsini segnala a Roberto Morassut con una nota pubblicata sul Corriere il 19 febbraio 2010 alcune profonde ed irresolubili lacune normative del piano.
SULL'ATMOSFERA E LA FRETTA CON CUI E' STATO FATTO APPROVARE DA VELTRONI E MORASSUT L'ATTUALMENTE VIGENTE PRG DI ROMA VEDI UN NOSTRO VIDEO:
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