sabato 6 febbraio 2010

Domenica 7 febbraio 2010 Ore 21.30 Raitre,“PRESADIRETTA” , di Riccardo Iacona, ACQUARUBATA


Domenica 7 febbraio 2010 Ore 21.30 Raitre

 “PRESADIRETTA”  di Riccardo Iacona e di Francesca Barbini Domenico Iannacone

SECONDA PUNTATA “ACQUARUBATA”

Il parlamento tre mesi fa ha accelerato il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua e ha imposto agli enti locali di mettere questo servizio a gara. 
Da quel momento metà Italia è in fibrillazione.

Regioni come la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l’Alto Adige e centinaia di comuni e province oggi gestiscono direttamente il sevizio idrico e forniscono un ottimo servizio ai cittadini. 
Milioni di italiani rischiano di non poter godere più di un servizio efficiente ad un prezzo equo.

In alcune regioni e province, società private hanno già da anni mano libera per la gestione degli acquedotti e decine di comitati dei cittadini contestano dati alla mano la loro gestione. “Presadiretta” ha toccato alcuni punti dolenti:

ad Agrigento, con le tariffe più costose di Italia, l’acqua arriva a singhiozzo appena qualche ora ogni settimana;

ad Arezzo, le bollette sono molto salate (terze in Italia) e gli investimenti dell’azienda che distribuisce l’acqua sono sotto la media nazionale;

ad Aprilia il consiglio di stato ha dato ragione al comitato dei cittadini e al movimento dei sindaci che si battono per riprendersi la gestione dell’acqua.

E mentre in Italia si spinge sulla privatizzazione, in Francia si sta andando nella direzione opposta:

con ACQUARUBATA siamo andati a vedere perché il comune di Parigi ha deciso, a 25 anni dalla privatizzazione, di riprendersi la gestione dell’acqua.

ACQUARUBATA affronta anche l’annosa questione delle “acque minerali”: un’acqua letteralmente “regalata”: le società che producono e imbottigliano acqua minerale pagano alle regioni canoni ridicoli per l’utilizzo delle sorgenti.

ACQUARUBATA è un viaggio nel mondo dell’ “acqua pubblica” e dell’ “acqua privata” e cerca di rispondere a questa domanda: 
è giusto e sensato che a decidere la gestione e l’utilizzo dell’acqua, un bene essenziale per la sopravvivenza, sia una società che ha l’obbligo di guadagnarci sopra?
(NO !!!!! Aggiungiamo noi.....)

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