sabato 20 febbraio 2010

NEL 2008 IL SINDACO ALEMANNO RINGRAZIAVA VELTRONI PER I SUOI MERITI NELLE INIZIATIVE RELATIVE AI CAMPIONATI MONDIALI DI NUOTO 2009

DALLA GAZZETTA DELLO SPORT DEL 19 LUGLIO 2008 -
"Mondiali (di nuoto), come si rovina la festa".
SI ANNUNCIAVA CHE LA CITTA' DELLO SPORT, FORTEMENTE VOLUTA DAL SINDACO VELTRONI A TOR VERGATA, NON SAREBBE STATA PRONTA PER I MONDIALI DI NUOTO 2009, LE CUI GARE SI SONO POI SVOLTE AL FORO ITALICO, OVE AVREBBERO POTUTO ESSERE PROGRAMMATE SIN DALL'INIZIO, EVITANDO IL COLOSSALE SPRECO DI TOR VERGATA !!!

Sull'intera vicenda degli appalti per i Mondiali di nuoto 2009, che parte a sinistra per approdare a destra, come tanti altri casi dell'attuale vicenda dei lavori della Protezione Civile alla Maddalena, leggetevi: http://www.ilfoglio.it/soloqui/2280
NE ESTRAPOLIAMO SOLO UN PEZZO:
Ma la figura chiave in questo gioco di equilibri di potere è senz’altro quella di Giovanni Malagò, che nella corsa alla presidenza del Coni appoggia Franco Chimenti (socio dell’Aniene così come socio dell’Aniene è anche un altro uomo che occupa una posizione delicata all’interno del mondo dello sport – Rocco Crimi, sottosegretario allo Sport)
Se prima di iniziare la sua carriera politica, Barelli è stato già finalista olimpico (due volte), è stato pluricampione italiano di nuoto, è stato il dirigente che ha valorizzato quel talento che è Alessia Filippi (che oltre a essere dorsista di livello mondiale è stata candidata – ed eletta – due anni fa alle primarie del Partito democratico come membro dell’assemblea costituente che diede vita al Pd), ed è stato persino compagno di vasca al Salaria sporting Village di Nanni Moretti (e il film Palombella rossa nasce ispirato anche alle esperienze vissute in quelle piscine), diversissima è invece la storia di Malagò: che nasce come giocatore professionista di calcetto (ha giocato sia in serie A che in nazionale Malagò) e che la vasca l’ha scoperta da presidente del circolo Aniene (circolo per cui gareggiano alcuni tra i più forti nuotatori del mondo. Un nome su tutti è quello di Federica Pellegrini).
Malagò – che è forse uno dei simboli più sinceri di quell’espressione popolare conosciuta come “generone romano” e che è conosciuto anche per la straordinaria abilità con cui il suo mondo riesce spesso a creare un filo diretto tra le seggiole dei consigli d’amministrazione le poltrone dei salotti romani – non è soltanto il numero uno del circolo canottieri Aniene e non è soltanto l’organizzatore principale dei Mondiali di nuoto, ma è uno dei volti senza i quali non è possibile capire come funziona quel complicatissimo mondo che vive a Roma a cavallo tra politica e sport. Basti pensare che Malagò è stato considerato per anni l’uomo dell’avvocato Agnelli nella capitale (glielo presentò l’amico Lupo Rattazzi). Basti pensare a quali sono alcuni tra i nomi più famosi che fanno parte del suo circolo – Gianni Letta, Walter Veltroni, Luca Cordero di Montezemolo, Marco Tronchetti Provera, Corrado Passera, Cesare Romiti, Francesco Gaetano Caltagirone, Claudio Toti, Francesco Rutelli, Chicco Testa. 
Basti pensare alle società di cui Malagò è consigliere di amministrazione – Unicredit, Air One, Tecnimont (dove lavora a stretto contatto con Matteo Montezemolo), Samocar, Samofin, Investimenti (holding partecipata insieme con Lupo Rattazzi) e Fondazione Lazio (il cui vicepresidente è Giampaolo Letta).
Come è noto, il mondo di Malagò è stato per anni anche espressione del veltronismo più smaliziato. Perché è vero, i circoli romani hanno sempre avuto in fondo un profilo politico più di destra che di sinistra, ma con Veltroni le cose sono andate in modo molto diverso, i rapporti con l’ex sindaco erano ottimi e W. giustamente non ha mai fatto nulla per nascondere la sua simpatia per l’Aniene (dove Veltroni ha presentato tutti i suoi libri), per il Canottieri Roma, per il Tevere Remo e per tutti i circoli che vivono sulle sponde del Tevere. 
Solo che oggi, dopo essere stato – come da sua stessa ammissione – vertroniano de fero, dopo aver persino sognato un ruolo da “civil servant” in un ipotetico governo a tre Veltroni-Letta- Montezemolo, dopo essere stato sempre in prima fila a tutti i congressi organizzati dal Pd romano, dopo aver sognato persino di correre come presidente del Coni, Malagò ha deciso di sostenere apertamente i dirigenti del Pdl. Tanto che al congresso del Pdl, Malagò era seduto proprio nelle prime file della nuova Fiera di Roma.

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