domenica 14 febbraio 2010

IN BEN QUATTRO ANNI LA GIUNTA REGIONALE MARRAZZO NON HA TROVATO TEMPO PER APPROVARE LA NUOVA LEGGE REGIONALE SULL'ELETTROSMOG !

A PROPOSITO DELL'ALLARME PER L'ANTENNA-RADIOMOBILE DELLA WIND PER ERICSSON DI VIA LINA CAVALIERI RIPRENDIAMO UN NOSTRO POST DELL'OTTOBRE SCORSO:
http://tg-talenti.blogspot.com/2009/10/perche-la-regione-lazio-guida-pd.html

PERCHE' LA REGIONE LAZIO, A GUIDA PD, RIFIUTA DA 4 ANNI DI PORTARE IN AULA IL DISEGNO DI LEGGE SULL'ELETTROSMOG ?

PERCHE' LA REGIONE LAZIO, A GUIDA PD, RIFIUTA DA 4 ANNI DI PORTARE IN AULA IL DISEGNO DI LEGGE SULL'ELETTROSUTO
 AVEVAMO RICEVUTO E  VOLENTIERI PUBBLICATO DALLA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO:

La Rete Romana di Mutuo Soccorso invita tutti a leggere e diffondere queste informazioni e sottolinea ancora una volta l'urgenza di sviluppare in forma più incisiva la coooperazione ed il sostegno reciproco fra le diverse realtà (Associazioni, Comitati di Quartiere, Coordinamenti Municipali o di Quadrante) che danni lottano e si mobilitano sulle diverse tematiche territoriali, in difesa della qualità della vita dei cittadini, per il loro diritto a partecipare e contribuire alle decisioni politiche e amministrative che li riguardano.
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Sent: Friday, October 16, 2009 12:28 AM
Subject: LEGGE REGIONALE SU ELETTROSMOG: MARRAZZO E ZARATTI RINUNCIANO A SOSTENERLA E LA PROPOSTA SCIVOLA AL 1224° PUNTO DELL'ODG !


Coordinamento dei Comitati Romani contro l’elettrosmog
COMUNICATO STAMPA
LEGGE REGIONALE SULL'ELETTROSMOG: MARRAZZO E ZARATTI RINUNCIANO A SOSTENERLA E LA PROPOSTA SCIVOLA AL 1224° PUNTO DELL'ODG CONSILIARE !
Roma, 16 ottobre 2009
E' disarmante l'ostinazione con cui l'Amministrazione Regionale del Lazio, da circa quattro anni si rifiuta di portare in Aula la proposta di legge n° 131 sulle "Norme concernenti gli impianti radioelettrici con frequenza di trasmissione fino a 300 GHz e gli elettrodotti", nei fatti lasciata scivolare nell'oblio!
Parleremmo di incomprensibile distrazione, se non fosse che questo inqualificabile silenzio trova ampia e motivata spiegazione nei forti interessi in gioco sorretti dalle potenti lobbies del settore delle telecomunicazioni, a cui le istituzioni regionali non hanno saputo e voluto sottrarsi.
La proposta di legge, che per alcuni aspetti costituisce un atto di coraggio, introduce per la prima volta un regime di disciplina e contenimento al riprovevole fenomeno di "antenna selvaggia"; fortemente voluta dall'allora assessore all'Ambiente Angelo Bonelli, che riuscì ad imporla all'attenzione della Giunta Marrazzo, si qualifica per anteporre le ragioni di tutela della salute e del territorio a quelle degli interessi economici, cari alle TLC.
Il provvedimento fu adottato dalla Giunta regionale il 23 febbraio 2006, suscitando entusiasmo e speranze nel vasto mondo del "popolo inquinato", perchè sosteneva con forza la politica delle tre "P": Partecipazione, Precauzione, Pianificazione.
Da allora, tuttavia, nonostante il passaggio del testo in Commissione Ambiente, dove una rappresentanza del Coordinamento dei comitati romani fu ascoltata in audizione, nulla si è saputo circa il destino della riforma e ad oggi, scorrendo il testo dell'o.d.g. che compone gli argomenti da trattare nelle sedute del Consiglio regionale, la pdl 131 appare scivolata al 1224° punto, relegata oramai in fondo all'elenco, senza più speranza di essere ripescata e portata in Aula entro i termini di scadenza naturale della consiliatura.
E chi per primo avrebbe dovuto sostenere a pieno titolo (per ruolo istituzionale e rappresentanza politica) il legittimo recupero di quell'atto - l'Assessore all'Ambiente Filiberto Zaratti - non si è finora curato di esercitare alcuna pressione o promuovere la benchè minima iniziativa per sollecitarne l'iscrizione agli atti del Consiglio.
Un comportamento, dunque, censurabile sotto ogni profilo, che denota profonda indifferenza e distacco verso quei tanti cittadini del Lazio, la cui salute è posta costantemente a repentaglio, a causa della ingombrante presenza di migliaia di "protuberanze elettromagnetiche", collocate senza un criterio razionale e cautelativo, sia sotto il profilo urbanistico-ambientale che sanitario!
Esprimiamo, pertanto, il più profondo rammarico e rincrescimento per l'epilogo di una vicenda che, viceversa, avrebbe dovuto costituire un elemento di valore per chi guida l'Amministrazione al governo della Regione ed una punta di orgoglio per chi detiene la delega all'Ambiente.
Prendiamo atto di tale inqualificabile atteggiamento e siamo convinti che i cittadini del lazio, il "popolo inquinato", i comitati, le associazioni ed i movimenti che da anni si battono contro l'elettrosmog sapranno come comportarsi in occasione delle elezioni regionali !
Il Coordinatore
Giuseppe Teodoro-
Tel. 3476643318
g.teodoro@tiscali.it

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