lunedì 15 febbraio 2010

COMMISSARIATO A ROMA IL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI: AZZERATI BEN 53 ARTICOLI DEI CODICE PER I BENI CULTURALI E IL PAESAGGIO, DEROGATO ANCHE IL CODICE DEGLI APPALTI ! E QUESTO AVVIENE A ROMA. CITTA' PATRIMONIO DELL'UMANITA' !

Decreto Del Presidente Del Consiglio Dei Ministri 30 Dicembre 2009
Ordinanza  N.3836) (10A00077) (GU n. 6 del 9-1-2010 ) 
     
Art. 16

1. Nell'ambito degli interventi concernenti le linee metropolitane, i corridoi della mobilità, i sistemi innovativi di  trasporto  e  il trasporto pubblico in sede  propria, nonché delle relative  opere connesse  e  complementari,  ivi  incluse   quelle   compensative   e integrative, da realizzarsi nella  città  di  Roma,  il  Commissario delegato di  cui  all'ordinanza  del  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri 12 marzo 2009, n. 3747, come  modificata  dall'ordinanza  28 maggio 2009, n. 3774 e successive modifiche e integrazioni,  provvede ad  assicurare,  in  tutte  le  operazioni  di  progettazione  e   di esecuzione, la spedita definizione delle procedure e delle  attività di tutela dei beni archeologici, storici, artistici, architettonici e paesaggistici di competenza degli uffici del Ministero per i  beni  e le attività culturali e delle connesse funzioni  di  competenza  del comune di Roma.
2. Il Commissario delegato di cui al comma 1, in particolare:
a) assicura, nelle fasi della progettazione e della realizzazione
delle opere pubbliche, anche, ove occorra, sostituendosi agli  organi ordinariamente competenti, la speditezza, l'efficienza e  l'efficacia delle procedure inerenti le funzioni di tutela dei beni archeologici, storici, artistici, architettonici e paesaggistici, provvedendo a che gli uffici garantiscano la massima speditezza e collaborazione  nello svolgimento delle relative attività;
b) assicura che gli uffici si pronunzino su ogni istanza volta  a
garantire la prosecuzione della progettazione e  dell'esecuzione  dei lavori presentata dalla stazione appaltante, dal concessionario o, su delega di  questi,  dall'impresa  esecutrice  dei  lavori,  entro  il termine perentorio di  trenta  giorni  a  decorrere  dal  ricevimento dell'istanza. Decorso tale termine, il Commissario può provvedere in via sostitutiva ad istanza del soggetto interessato entro e non oltre dieci giorni dalla riproposizione dell'istanza da parte del  soggetto interessato, che fa constare l'inerzia serbata dagli uffici. Decorso tale termine gli interventi possono essere realizzati fatte salve  le eventuali successive prescrizioni tecniche per la loro  effettuazione adottate dal Commissario delegato;
c)  definisce,  sentiti  gli  organi  ordinariamente  competenti,
rigorose modalità e tempi massimi di svolgimento di ricerche,  saggi e scavi archeologici, in modo  da  favorire  la  tempestività  nella realizzazione delle opere nel rispetto delle esigenze di  tutela  del patrimonio culturale.
3. Per l'attuazione del presente articolo, il Commissario  delegato e' autorizzato, ove ritenuto indispensabile e sulla base di specifica motivazione, a derogare, nel rispetto dei principi   generali dell'ordinamento giuridico e dei vincoli  derivanti  dall'ordinamento comunitario, alle sotto elencate disposizioni: decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  articoli  95,  96  e 165, comma 10; decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, articoli 12, 19,  21, 22, 24, 25, 26, 27, 28, 30, 31, 32, 33, 38, 39, 40, 45, 46,  49,  50, 52, 55, 55-bis, 56, 57-bis, 59, 62, 63, 88, 89, 90, 95, 96,  97,  98, 104, 120, 135, 136, 137, 138, 139, 140, 141, 141-bis, 143, 145,  146, 148, 150, 152, 153, 155.
4.  All'art. 1, comma 10, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3747 del 12 marzo 2009 dopo le  parole « un'indennità» e' aggiunta la seguente parola: «mensile».
5.  Nell'espletamento  delle  iniziative  previste   dal   presente
articolo, il Commissario delegato e' altresì autorizzato ad avvalersi di due consulenti a cui potrà à essere riconosciuto un compenso mensile in deroga all'art. 24  del  decreto  legislativo  30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni ed integrazioni,  pari al 25% del trattamento economico complessivo lordo in godimento,  con oneri posti a carico dell'art. 4 dell'ordinanza  del  Presidente  del Consiglio dei Ministri n. 3747 del 12 marzo 2009.      
Milano, 30 dicembre 2009                      IL PRESIDENTE BERLUSCONI

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO IN PROPOSITO QUESTO COMMENTO DA MARCELLO PAOLOZZA:
Dal sito http://eddyburg.it/article/articleview/14677/0/372/ traggo e vi invio questo articolo diVittorio Emiliani invitandovi sopratutto a leggere in allegato cosa dice l' art.16 del DPCM del 30/12/2009 (ordinanza N.3836) dalla G.U. n.6 del 09/01/2010. 

Roma "spianata" per decreto

Autore: Vittorio Emiliani                                                                          L'Unità, 14 febbraio 2010 
 La democrazia muore ogni giorno, sotto i colpi di maglio dell'Imperatore. Tutti feiici e contenti?

Siamo ad un altro “golpe bianco”, alla sterilizzazione delle assemblee elettive, degli organismi tecnico-scientifici: Roma viene commissariata dal governo Berlusconi. Lo era già, con risultati pratici nulli, per la mobilità e, con grottesca teatralità, per “i crolli del Palatino” da lì fino ad Ostia Antica. Adesso lo è, con la solita ordinanza del presidente del Consiglio, “nell’ambito degli interventi concernenti le linee metropolitane, i corridoi della mobilità, i sistemi innovativi di trasporto e il trasporto pubblico in sede propria, nonché delle relative opere connesse e complementari, ivi incluse quelle compensative e integrative”. Praticamente tutta Roma, in superficie e sottoterra, nelle aree costruite e in quelle (appetitose) ove costruire e “compensare”, per un lasso di tempo indefinito e probabilmente lunghissimo visto che il commissariamento coinvolge l’intero sistema delle mobilità presenti e future. E non ha data di scadenza.

La denuncia di questo nuovo, “mostruoso” accentramento di poteri da parte del premier con la messa in mora di ogni altro ente concorrente di governo è stata fatta ieri mattina nella sede del Pd. 
“Di sabato e con forza perché se passa questo, passa di tutto”, ha commentato il responsabile della Cultura, Matteo Orfini. “Con la massima energia perché il commissario si sostituisce in toto al Ministero e alle Soprintendenze”, ha incalzato la sua vice Rita Borioni. 
Grottescamente il commissario è l’architetto Roberto Cecchi il quale da marzo sarà pure il nuovo segretario generale del Ministero e che quindi “espropria” se stesso esautorando il suo Ministero.

Questa è la penultima delle ben 587 ordinanze del presidente del Consiglio con le quali ha commissariato di tutto: dal G8 della Maddalena e poi dell’Aquila al Congresso Eucaristico di Ancona, al nuovo Palazzo del Cinema del Lido. Quasi sempre con una coda di corpose cubature edilizie anche residenziali, cioè con una bella torta di affari per l’Anemone di turno (ANCHE IN QUESTO CASO SONO PREVISTE CORPOSE DEROGHE AL DECRETO 163/2006, OSSIA AL CODICE DEGLI APPALTI !). 
 Nel caso romano siamo ad una sorta di “commissariamento preventivo”, nel senso che  i lavori per la Linea C procedono senza grandi intoppi e per gli altri si progetta e si opera. Perché allora azzerare addirittura 53 articoli fondamentali del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio? Il loro elenco riempirebbe lo spazio di questo resoconto. Citerò soltanto le deroghe maggiori: ovviamente alla valutazione di impatto ambientale, alla conferenza dei servizi, agli interventi conservativi imposti, alla alienabilità di beni culturali pubblici, alle procedure di trasferimento di beni pubblici, a tutti gli espropri, alle commissioni regionali e a quelle per il paesaggio. Insomma, l’intera legislazione di tutela e quella paesaggistica vengono così nullificate, come la possibilità per una Soprintendenza di intervenire e di sospendere i lavori. Il patrimonio culturale e paesaggistico romano (una bazzecola, come si sa) è in tal modo consegnato nelle mani del Commissario di governo, con tanti saluti all’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”).

Fra l’altro – cosa mai ammessa per i beni culturali – l’ordinanza instaura il silenzio/assenso in mancanza di una risposta delle Soprintendenze entro 30 giorni+10. Un’altra inaccettabile forzatura.  
Ha ragione il senatore Gasbarri a sottolineare che “coi decreti legge Berlusconi esautora il Parlamento, con le ordinanze lo salta, con la Protezione civile Spa agisce dove e come vuole, persino all’estero: siamo alla disarticolazione dello Stato democratico.”
Insomma andiamo verso un vero e proprio “golpe bianco” che trova nei beni culturali e a Roma una concreta sperimentazione. Il segretario della Uil Beni culturali, Gianfranco Cerasoli, ha invitato a spulciare i rendiconti che gli uffici finanziari danno annualmente della Protezione civile. “
Già lì si poteva leggere che le cose non andavano per il verso giusto.” Un’altra notazione l’ha operata l’ex direttore del servizio antisismico nazionale Roberto De Marco, esonerato con uno spoil system tutto e solo politico: “Se certe leggi non funzionano, le si riforma, le si modifica: è il compito del Parlamento. Qui siamo alla deroga senza fine, che provoca anche lo svilimento sistematico della funzione pubblica stessa”.

Un paio di domande: di fronte ad un accentramento autoritativo mai tentato, dalla Liberazione ad oggi, come mai le Regioni si mostrano così poco reattive? E la Lega Nord, non si rende conto che, col diluvio di ordinanze e di commissariamenti decisi dal trio Berlusconi-Letta-Bertolaso, regredisce lo Stato regionale, figuriamoci quello federale?

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