lunedì 6 settembre 2010

I municipi di Roma saranno ridotti da 19 a 15 Lo prevede il primo decreto attuativo della riforma che sarà approvato prima del 20 settembre da Palazzo Chigi

FONTE: http://www.abitarearoma.net/index.php?doc=articolo&id_articolo=18960

Saranno quindici e non più diciannove i Municipi di Roma. La loro entrata in funzione partirà dalle prossime elezioni amministrative cittadine, nella primavera del 2013. E’ quanto previsto dal primo decreto attuativo della riforma che prima del 20 settembre dovrebbe essere approvata in via definitiva da Palazzo Chigi.
Una volta approvato ci saranno sei mesi per disegnare la mappa definitiva.
«I Municipi passeranno da 19 a 15, su questo c’è l’accordo. La riorganizzazione, che sarà inserita nello Statuto di Roma Capitale, privilegerà l’omogeneità delle funzioni dei vari territori e la distribuzione equa dei cittadini» ha dichiarato dal vice sindaco Mauro Cutrufo. Infatti ogni nuovo municipio dovrebbe avere una popolazione compresa tra i 200 mila e i 300 mila residenti.
La prima ipotesi sui nuovi confini, che dovrebbe avvicinarsi notevolmente all’assetto finale, c’è già e sarà poi resa definitiva in sede di redazione dello Statuto di Roma Capitale.
Ecco le principali novità. L’attuale I Municipio dovrebbe essere accorpato con il XVII e con la parte del XVIII che confina con il Vaticano, creando anche dal punto di vista amministrativo un grande centro storico.
Sarà accorpato il territorio dell’attuale XIII Municipio con il quartiere dell’Eur, avvicinando (sempre dal punto di vista amministrativo) l’Eur con Ostia, la Nuova Fiera di Roma con il vicino aeroporto di Fiumicino. Ma su questo punto Cutrufo il 1 settembre ha precisato: "non ho mai pensato di unire luoghi così lontani tra di loro, circa 22-23 chilometri, come il litorale e l’Eur, se non in senso lato, per la comune vocazione turistica del Secondo Polo della Capitale".
Torrino, Spinaceto, Tor de’Cenci e l’area più periferica del XII municipio si unirà con l’attuale Municipio XI.
Un nuovo Municipio nascerà dalla “fusione” del II e del III. Comprendendo i quartieri Flaminio, San Lorenzo, Villaggio Olimpico, Parioli, Trieste-Salario e piazza Bologna.
Anche i Municipi VI e VII sono destinati a diventare un unico Municipio, che si estenderà quindi dal Pigneto fino al grande raccordo anulare. Ma quale sarà la sua sede? Quella nuova di zecca quasi ultimata tra via Collatina e viale Togliatti del VII municipio o quella attuale del VI di via Torre Annunziata?

Intervistato dal Messaggero in merito alla possibile fusione tra il II ed il III municipio, l’attuale presidente del III Marcucci ha dichiarato che “il III Municipio è obiettivamente sottodimensionato, rispetto agli altri. Sono d’accordo a rivedere i confini delle circoscrizioni romane. Ma la discussione sul numero non mi appassiona, non è questo il criterio da adottare”, quello che è importante è “amministrare meglio la città, sul territorio. Quindi bisogna dividere i nuovi Municipi garantendo continuità di funzioni, e definendo bene i poteri, con un vero decentramento”.
“Credo che sia giusto garantire la continuità dell’intero quartiere Nomentano-Italia, che attualmente è diviso tra II e III Municipio. Per il resto, io aggiungerei all’attuale territorio della mia circoscrizione alcune aree limitrofe con funzioni particolarmente affini: penso a una parte del IV Municipio, fino a piazza Sempione, una porzione del V, a ridosso della stazione Tiburtina, e anche le strade dell’attuale centro storico I che confinano con il III”.
Da noi interpellato invece il presidente del VI municipio Palmieri ci ha dichiarato che "il tema centrale relativo al riassetto istituzionale del Comune non è tanto quello del numero dei Municipi, ma delle loro funzioni. Senz'altro in questi anni si è creato un senso d'appartenenza delle diverse comunità territoriali al proprio Municipio, e per questo più volte noi Presidenti di Municipio abbiamo ribadito che a nostro parere sarebbe stato giusto valutare attentamente la possibilità di non mortificare quel senso di appartenenza. Tuttavia la cosa più importante è che ai Municipi vengano riconosciuti i poteri effettivi necessari per affrontare i problemi dei cittadini, a partire da una reale autonomia di bilancio e da strumenti amministrativi che coprano tutti gli aspetti della vita di un territorio.
Per quanto riguarda l'aspetto "geografico" credo che sia opportuno un approfondimento in modo da garantire che, laddove dovessero effettivamente essere formati, i nuovi Municipi possano operare riuscendo a mantenere quella prossimità con il cittadino che è il grande patrimonio degli enti di prossimità e la grande scommessa sulla quale una città come Roma non può che puntare".

IL MUNICIPIO IV DOVREBBE CONSERVARE IL SUO ASSETTO ATTUALE !

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