RICAPITOLIAMO SULLA VICENDA FIMIT SGR:
Ricordiamo che fra 15 e 18 aprile 2010 la FIMIT SGR organizzava a Castelnuovo Berardenga (Siena), un ambizioso convegno (http://www.seminariofimit.it/ ), con personaggi del rango di Guido Tabellini, rettore Università Bocconi, e Fabrizio Palenzona vicepresidente Unicredit, per illustrare a grandi investitori esteri dell’ambito immobiliare, che hanno segnalato una mancanza di trasparenza nel settore immobiliare (vedi video citato sotto), quelle che dovrebbero essere le prospettive nel settore dei fondi immobiliari. Un percorso accidentato quello della FIMIT SGR, dopo la sua dipartita (giugno 2008) da UNICREDIT, agli enti previdenziali privatizzati, a grandi palazzinari romani che ne hanno condizionato a lungo l’azione (vedi:
FIMIT SGR voleva allora approdare, dopo il grande rifiuto di Pirelli-Real Estate, ad un rifugio sicuro magari in grandi investitori esteri, ad esempio i fondi sovrani dell’Estremo Oriente, ma in proposito appaiono fondamentali trasparenza e corretta comunicazione, tanto che l’Amministratore delegato di FIMIT SGR Massimo Caputi si concede finalmente ad una lunga intervista con la trasmissione Watchdog del canale video Class NBC
Il video è di notevole interesse, nel ricostruire la progressiva formazione della grande bolla immobiliare sino alla crisi dei Subprime, a cui gli stessi equilibri finanziari della stessa FIMIT SGR appaiono ancora vicinissimi. La società aveva infatti tenuto a lungo quasi nascosta la presenza nel suo azionariato di un bel 18% detenuto dalla fallita Lehman Brother, imperniato in una Società a responsabilità limitata di diritto lussemburghese, la LBREP IIII, a suo tempo definita “Lbrep terzo, uno dei più grandi fondi immobiliari d' Europa un tempo gestito da Lehman Brothers e tutt' oggi socio di Fimit con il 18%” (vedi:
http://archiviostorico.corriere.it/2009/novembre/27/Nel_business_del_del_Re_mo_0_091127016.shtml ), mentre in un articolo del Sole 24 ore del 13 marzo 2010 veniva finalmente ammesso che “nelle prossime settimane potrebbe, probabilmente, passare di mano la quota di Lehman Brothers, la banca finita in default nella quale la Sgr immobiliare (FIMIT SGR), possedeva circa un 18% dell'azionariato” (vedi:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Norme%20e%20Tributi/2009/casse-previdenza-bilanci/enasarco/2010/03/13/15_D.shtml?uuid=ea99740a-2e6b-11df-aab2-c7ba47dedd35&DocRulesView=Libero ), passaggio CHE NON RISULTA A TUTT’OGGI AVVENUTO !!!
Nel DOVER AFFRONTARE temi delicati, legati alla sua credibilità, il video di Massimo Caputi rivela, pur nell’approccio fin troppo delicato ed accondiscendente della giornalista, alcuni aspetti problematici dell’intera vicenda che lo stesso Caputi non riesce ad illuminare efficacemente:
-anzitutto un esordio poco felice, “lei ha un ottimismo e dunque cerchiamo di essere ottimisti”, come se in realtà lui ottimista lo fosse ben poco, ed infatti poi aggiunge “nessuno ha una palla di vetro e non si sa se la crisi sia davvero passata;
-poi: “nei 10 anni passati, con il cosiddetto effetto leva, cioè montando debito su debito, si sono fatti investimenti nel settore immobiliare assolutamente spropositati”, e lui ne è proprio un esperto, che poi segnala che non si vede in America una ripresa vivace, mentre per l’Italia è molto molto più prudente !
-ricorda ancora che “hanno inventato dei prodotti, sempre più spinti e sofisticati, mutui a 40 anni che coprono quasi il 100% del costo della abitazione", case quindi che dovrebbero pagare così addirittura i nostri figli e nipoti, con un incredibile spostamento in avanti del debito e con risorse finanziarie del tutto aleatorie, considerato che hanno contratti precari ed il loro futuro pensionisto appare lontanissimo ed incerto.
-poi una vera perla, quando dichiara che “ sul mercato è arrivato un afflusso enorme di immobili, che ha creato anche una domanda, dall'altra parte": ma come fa l'offerta a creare una domanda ? Caso mai è l'eccessiva offerta a ridurre il valore a cui la domanda può acquisire i beni, rendolo più conveniente per l’acquirente!!!
-Infine Caputi trascura di rilevare come resti ancora avvolta nell’oscurità la vicenda di quel 18% di FIMIT controllato dalla fallita Lehman Brothers e posto in capite alla LBREP III, società a responsabilità limitata, a suo tempo avventatamente dichiarata dallo stesso Caputi (Corriere della Sera 27 novembre 2009 citato) come “uno dei più grandi fondi immobiliari d' Europa un tempo gestito da Lehman Brothers”, una s.ar.l. di diritto lussemburghese (!), con il 17,5% curiosamente in capite al management, e come non si siano ancora risolte le vicende delle intercettazioni telefoniche a suo tempo pubblicate dal Corriere della Sera (24 luglio 2009) e dell’inchiesta in corso da parte della Procura di Milano, elementi che non possono non suscitare forti perplessità sia nei tradizionali investitori italiani, ma a maggior ragione anche nei grandi investitori esteri.
-Infine Porta di Roma, ove migliaia di cittadini, titolari di gravosi mutui a 30 anni, oltre che futuri acquirenti della Lamaro dei Fratelli Toti, si sono trovati ad essere trasferiti a FIMIT SGR, senza esserne stati adeguatamente informati, e assistono ora con preoccupazione ad una situazione in cui, come segnalato da Banca d’Italia dopo una sua ispezione alla FIMIT nei mesi scorsi, “sarebbe esposta a«un rilevante rischio strategico per la centralità dell'amministratore delegato Massimo Caputi". Vedi: http://tg-talenti.blogspot.com/2010/05/proposito-dellispezione-effettuata-da.html
Dalla prima pubblicazione di questo video nel maggio 2010 ad oggi non si sono più avute notizie precise, e FIMIT SGR resta confinata nel limbo di una situazione opaca, priva di esaurienti notizie, e senza che dal mondo dei Fondi Sovrani sia arrivato alcun “cavaliere bianco” a salvarla. Nel frattempo, da ottobre 2010, Caputi compare sull’orizzonte dello sfruttamento delle potenzialità di “valorizzazione immobiliare” nel tessuto della città dell’Aquila, devastata dal grande terremoto del 6 aprile 2009.
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