lunedì 1 febbraio 2010

IL GIORNALE DEI VESCOVI "AVVENIRE" ACCUSA DI SCELTE CONTRADDITTORIE" E LEGATE A GIOCHI DI POTERE L'UDC DI CASINI, CHE NEL LAZIO PUNTA ALL'ASSESSORATO URBANISTICA

CI SIAMO GIA' OCCUPATI IN UN PRECEDENTE ARTICOLO DEI FORTI LEGAMI OGGI ESISTENTI FRA L'UDC DI PIERFERDINANDO CASINI ED IL GRUPPO CALTAGIRONE, CHE CONTRIBUISCE AL BILANCIO DEL PARTITO PER IL 94 % (!!!!), vedi:
http://tg-talenti.blogspot.com/2010/01/renata-polverini-pdl-riesce-ad.html
Questa volta a bacchettare il partito del Pierferdi è addirittura il giornale dei vescovi, Avvenire, che accusa Casini di aver compiuto scelte "contraddittorie",  e si chiede cosa possa avvenire se "nell'UDC il gioco", ossia i giochi di potere, "prevale sulla fisionomia valoriale".
RIPORTIAMO DI SEGUITO ALCUNI PASSI:
"L'Avvenire, giornale dei vescovi italiani, scende in campo contro l'Udc e critica duramente le scelte del partito di Casini in vista delle  regionali. L'Udc ha compiuto «scelte contraddittorie», puntando più «sull'utilitarismo» che sul «segno identitario» dell'«ispirazione cristiana», pur se «ufficialmente esibita». si legge in un editoriale di Sergio Soave nel numero di oggi. «Nell'Udc il gioco prevale sulla fisionomia valoriale», si legge ancora.  Secondo l'Avvenire, l'obiettivo di Casini di «esercitare una significativa centralità politica», rifiutando a priori «intese globali e subalterne», «a conti fatti pare però sia stato gestito puntando più a un risultato numerico atteso (e naturalmente non garantito) che all'affermazione di un'autonomia politica basata su valori esplicitamente proclamati».
«L'esasperazione della polemica con la Lega Nord, peraltro ampiamente ricambiata - prosegue il quotidiano della Cei -, ha portato l'Udc a scelte contraddittorie. Come quella di schierarsi fianco a fianco con i radicali di Pannella e Bonino, a sostegno della continuità di esperienze, a cominciare da quella della giunta piemontese guidata da Mercedes Bresso, contro cui negli ultimi anni i centristi avevano condotto battaglie asperrime a causa del loro orientamento laicista e lassista sulle questioni eticamente sensibili (dall'aborto all'eutanasia passiva)»

 VEDI IN PROPOSITO ANCHE:
http://www.clandestinoweb.com/?option=com_content&task=view&id=29699
http://www.unita.it/news/italia/94384/regionali_avvenire_contro_ludc_troppo_utilitarismo

Tornando ai condizionamenti che potrebbe subire l'UDC da parte del mondo dei grandi palazzinari roman va detto che d'altra parte, se suocero, moglie, cognati ed altri parenti Caltagirone gli garantiscono il 94% dei finanziamenti privati per il partito, qualcosa in cambio glielo dovrà pure riconoscere ! 
D'altra parte perchè, nella recente trattativa del partito con la candidata del PDL Renata Polverini Casini avrebbe dovuto puntare per l'UDC a quell'Assessorato all'Urbanistica della Regione Lazio che costituisce il vero potere a livello urbanistico regionale per l'approvazione dei grandi acacordi urbanistici con la grande proprietà immobiliare ???.
VEDI IN PROPOSITO: http://www.ilgiornale.it/interni/le_mire_casini_lazio_lassessore_allurbanistica/20-01-2010/articolo-id=415065-page=0-comments=1 
"Nel Lazio l'UDC ha chiuso l’accordo (con il PDL) in tempi record, con tanto di intesa di ferro sulle poltrone: il vicepresidente della giunta, l’assessorato ai Servizi o quello alla Formazione, la direzione dell’Agenzia sanitaria (che in tempi di commissariamento vale quanto un ministero) e tre posti nel listino bloccato. Più l’assessorato all’Urbanistica che, fanno notare i maligni, in famiglia fa piuttosto comodo visto che il suocero di Casini - Francesco Gaetano Caltagirone - è il re del mattone non solo a Roma ma in tutta Italia. Un accordo che gli ex Forza Italia danno per «blindato», ma che pure nell’Udc non si sentono di smentire («o l’Urbanistica o un assessorato altrettanto pesante»). D’altra parte, con Storace governatore l’Udc si portò a casa proprio l’Urbanistica, prima con Dionisi e poi con Ciocchetti (oggi deputati)".
 
Ricordate infine a questo proposito che alle ultime elezioni europee la stessa UDC ha candidato, con un manifesto che ricordava da vicino la sua celebre pubblicità,  un vero simbolo del mondo immobiliare romano, quel Roberto Carlino protagonista, con il suo faccione sparato a tutta pagina sui giornali e su ogni possibile muro a Porta di Roma  nella primavera scorsa,  di quel "sogno immobiliare", ossia "anche il tuo sogno saprò trasformare in realtà",  che oggi si sta così drasticamente ed anche tragicamente sgonfiando ?

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