venerdì 21 maggio 2010

Enti locali, scatta l'allarme derivati inchieste da Milano a Taranto Sequestrati beni e conti per 470 milioni di euro, 10 banchieri indagati, 4 istituti coinvolti

FONTE: http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/economia/crisi-31/crisi-31/crisi-31.html

Procure attive anche in Toscana. Corte dei conti, faro su Roma e Napoli
L'ipotesi di reato è truffa aggravata ai danni del Comune lombardo. Avviate altre indagini.

MILANO - Oltre 470 milioni di euro sequestrati, quattro banche coinvolte per responsabilità oggettiva, 10 banchieri indagati, tra i quali Tommaso Zibordi (Deustche Bank), Gaetano Bassolino (Ubs), Marco Santarcangelo (Depfa Bank), Simone Rondelli e Creanza Antonia (entrambi di Jp Morgan) e due funzionari del Comune di Milano, Giorgio Porta (ex city manager) e Mauro Mauri (consulente esterno), accusati di aver "parteggiato" per le banche. Sono questi i numeri dell'inchiesta condotta dal pm Alfredo Robledo, che promette di far da scuola guida per le altre storiacce di derivati disseminate qua e là per l'Italia.

L'ipotesi di reato è la truffa aggravata. Le banche avrebbero trattato il Comune di Milano come un investitore esperto e non, come vuole la legislazione inglese (quella dei contratti), alla stregua di uno sprovveduto cittadino. E lo avrebbero truffato nascondendo le loro commissioni all'interno dei prodotti derivati stipulati a margine di una emissione obbligazionaria da 1,7 miliardi. Da qui il sequestro di denaro, azioni e immobili corrispondenti al valore dei contratti indebitamente ottenuti: 84,6 milioni a Deutsche Bank, 75,8 milioni a Ubs, 92,3 milioni a Jp Morgan, ma anche 81,6 milioni a Porta e 52,6 milioni a Mauri.

L'inchiesta era nata su iniziativa della Procura di Milano e aveva trovato eco in un esposto del vicepresidente del consiglio comunale, Davide Corritore (Pd). Ora tutti i Comuni, le Province e le Regioni, con in pancia un derivato, guardano con estremo interesse all'evolversi della situazione milanese.

La procura di Torino ha aperto un'inchiesta sui derivati del Comune e della Regione dopo un esposto dell'europarlamentare della Lega, Mario Borghezio. Il Comune di Torino ha firmato derivati fino all'inizio del 2006, e su un debito di 1,14 miliardi, il buco è di circa 100 milioni. L'emissione della Regione è di 1,8 miliardi, ma non ha derivati connessi. 

A Firenze, il pm Gabriele Mazzotta sta verificando la presenza di commissioni occulte nelle frequenti rinegoziazioni di oltre 130 contratti per 1,6 miliardi stipulati dalla Regione Toscana e da undici Comuni (tra cui Firenze) con otto banche italiane e sei straniere (Carifi, Monte dei Paschi e Banca Toscana, Unicredit, Rolo Banca, Bnl, Dexia e Banca Opi, Merril Lynch, Deutsche Bank, Bnp Paribas, Società Generale, JpMorgan Chase Bank e Abn Amro Bank).

In Puglia, la procura di Taranto (pm Remo Epifani) ha aperto un fascicolo sui derivati stipulati dal Comune con Bnl e ha preso di mira alcuni dirigenti che hanno autorizzato gli swap. L'indagine è nata da uno stralcio dell'inchiesta madre sull'emissione dei Boc, i Buoni ordinari comunali, collegata al prestito di 250 milioni di euro che il comune ionico, sprofondato nel baratro del dissesto nel 2006, stipulò con banca Opi.


Fin qui le inchieste penali, ma sono numerosi i fronti aperti dalla Corte dei Conti. A Napoli, i magistrati contabili hanno acceso un faro sui Boc del Comune, contratti nel 2004 per 400 milioni e rinegoziati un anno dopo con quattro operazioni di swap per un totale di oltre 538 milioni, e hanno evidenziato irregolarità nell'uso dei derivati in alcuni Comuni: Pozzuoli, Benevento, Piedimonte Matese, Orta di Atella, Alvignano.


Nel Lazio, la Corte dei conti ha avviato accertamenti preventivi sul Comune di Roma e una vera e propria istruttoria sulla Regione, in particolare sull'operato prima, del governatore di centrosinistra Piero Badaloni (1995-2000) e, poi, sotto il governo di centrodestra di Francesco Storace (2000-2005). Anche in Puglia non mancano i comuni monitorati dai magistrati contabili: Foggia, Brindisi, Lecce, ma anche realtà più piccole come Fasano e Francavilla Fontana.

(w. g.)

(29 aprile 2009)

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