LUNEDI 26/04 - ORE 11,30 - RADIO POPOLARE ROMA - LA "CASA DELLA CITTA" - IN COLLABORAZIONE CON LA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO
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Con Fabio Depino e Roberto Crea parleremo della Delibera d'Iniziativa Popolare promossa da Comitati di Quartiere e Associazioni di Roma, per dire No allo scandalo dei cartelli e cartelloni pubblicitari, che ogni giorno diventano più numerosi e offendono, deturpano, rendono insicura e inguardabile la nostra città
Gli enormi interessi economici che sono dietro al settore pubblicitario stanno togliendo, ogni giorno di più, dignità e decoro alla nostra città, speculando sulla sua immagine.
La situazione già ampiamente compromessa è ulteriormente peggiorata dopo l’approvazione a marzo del 2009 della delibera n. 37 e dopo l’adozione della prassi dell’“autodenuncia”, che in cambio del pagamento di una tariffa ha di fatto liberalizzato l’installazione di migliaia di cartelloni in tutta la città in spregio alle norme del Codice della Strada e dei tanti vincoli presenti, paesaggistici, archeologici e storico ambientali che vietano tassativamente l'installazione di mezzi pubblicitari.
Così ogni giorno sorgono come funghi impianti in luoghi pericolosi per l’incolumità delle persone e delle cose senza un efficace contrasto da parte dell’Amministrazione Comunale. Deve essere chiaro a tutti che in nessuna altra città al mondo il comparto affissioni presenta un degrado simile.
Gli Obiettivi Della Delibera in linea generale sono:
· la sollecita abrogazione di tutte le disposizioni che hanno determinato il caos attuale nonché all’integrazione di quelle che hanno già generato una loro applicazione distorta;
· il sequestro e l’oscuramento immediati degli impianti pubblicitari abusivi, in particolare di quelli vietati dal Codice della Strada o ricadenti in aree vincolate con divieto di affissione e successivamente poi la loro rimozione;
· la redazione in tempi brevi di un “Piano regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari” che stabilisca soprattutto il tetto massimo dell’esposizione pubblicitaria della nostra capitale e che ovviamente non contenga alcun tipo di sanatoria in contrasto con le norme del Codice della Strada e del Codice dei Beni Culturali
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